Lefkada – La città e il saluto all’isola

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Lefkada – La città e il saluto all’isola

Verso la città

Ci siamo tornati poi, a Lefkada città, per fortuna.

Il giorno della partenza ce la prendiamo comoda. La nave da Igoumenitsa per Bari parte la sera, alle 21,30, quindi abbiamo tutto il giorno da passare in giro, visto che per arrivare al porto ci vogliono massimo un paio di ore.

Il paesaggio dalla nostra stanza

Nella strada da Agios Petros, nostra casa per circa 15 giorni, abbiamo ripercorso indietro sia il quotidiano tragitto per la spiaggia (sempre lei), sia il villaggio di Exanthia dove siamo stati i primi giorni. Poi la strada rimane in quota sulle colline, costeggiando il mare dall’alto. Un ultimo sguardo al magico turchese di una piccola baia e andiamo verso la città capoluogo.

La baia turchese dalla strada

È sempre piacevole sentire i profumi dell’isola, lungo tutte le strade ti riempi infatti di pino e di salvia, che restano dentro al naso per un po’ di tempo.

Dopo qualche curva si lascia il mare per un po’ e si guadagna quota sulla collina, in tempo per aprire lo sguardo sull’altro lato, verso Lefkada e la sua “laguna” veneziana. Dall’alto il monumento alla rivolta contro gli inglesi del 1819 saluta la storia di cui è pieno questo paese, una storia di dominazioni successive, compresa quella dei veneziani, che hanno lasciato l’imprinting più resistente: la struttura urbana ed edilizia della città.

Il monumento
La città di Lefkada dalla collina

Lefkada – la città

Arrivati in città parcheggiamo nel grande parcheggio pubblico (e gratuito) vicino al porto turistico, e dal lungomare delle taverne ci infiliamo a caso nei vicoli della città, un po’ più a lungo del primo giorno. Dopo due o tre vicoli e uno slargo cominciamo a chiamare “calli” i vicoli e “campi” le piccole piazzette che si incontrano spesso.

Un “campo”
Una “calle”
Una “calle”

La struttura a vie ortogonali ci fa capire che: in quelle che sbucano al mare spira l’aria che rinfresca il cammino, e che le caratteristiche climatiche sono state parte della progettazione della città.

In un “campo” c’è la scena perfetta dei panni stesi sotto al portico di legno: ripassati lì qualche ora dopo c’è stato un cambio di scenografia, ora i panni sono bianchi invece che colorati!

Varie chiese con decorazioni in pietra sulle porte sono distribuite nelle piazzette, molti edifici in restauro e alcuni abbandonati sono perfettamente in sincronia con alcune sedi di studi professionali e imprese edili. Qui tutto sommato si lavora per mantenere bene la città. 

Il cinema vittima di un incendio
Qui c’è lo studio di un architetto

Un altro aspetto bello è stato vedere come fanno per la raccolta differenziata dei rifiuti, e sembra di essere nel nord Europa: serbatoi interrati (realizzati con fondi europei) con un secchio esterno dentro cui buttare i rifiuti e anche l’organico, infatti nonostante il caldo non si sente puzza come nella “caput mundi” che tanto tempo fa avevo ribattezzato come “caput tertium mundi”, dove l’organico è messo in cassonetti grandi, non sigillati e mai lavati… e poi mettiamo delle “bellissime” pattumiere davanti ai nostri monumenti più prestigiosi!

“Solo rifiuti domestici”
Roma – Il capolavoro dei secchi davanti al Pantheon, nudi per motivi di “sicurezza”

Quando sbuchi verso la “laguna” vedi che la simulazione veneziana è ancora maggiore: un ponte pedonale porta ad una passeggiata dall’altra parte di un “canale” per le barche piccole.

Il portico in legno

Una caratteristica delle costruzioni, a parte la struttura in legno del piano superiore, già descritta qui, è la fattura dei portici. Quando sono presenti, sia al piano di sopra (collegati al tetto), sia al piano di sotto (come sostegno ai balconi), hanno sempre una trave longitudinale sorretta da pilastrini con una mensola sagomata, con i bordi arrotondati. Anche quando li hanno ricostruiti in ferro hanno mantenuto la stessa forma.

In ogni paese dell’isola sono fatti nello stesso modo. Non so se c’è qualche regolamento che prevede questo, ma in ogni caso è un aspetto di architettura tradizionale che rende caratterizzate le case, e questo è molto importante per l’identità di un luogo.

Un caffè all’ombra e i saluti

Per pranzo abbiamo preso una fetta di spanakopita, che ti riempie e costa poco. Poi ci siamo fermati per un caffè seduti ad un bar all’ombra fresca, proprio di fronte ad un negozio che vende… vetri di Murano!

Dopo la giornata passata in rilassatezza a Lefkada riprendiamo la macchina per il paio d’ore necessarie per arrivare al traghetto di Igoumenitsa.

Si conclude così questo meraviglioso piccolo viaggio in terra ellenica!

“Er soriso maggico…”
Il molo di Igoumenitsa

Il traghetto che parte ci fa piombare nel sonno della notte e all’alba siamo già in vista della terra pugliese, trapassati nel prossimo stargate!

Resta anche tu nel pianeta Grecia

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