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XVIII GIORNATA DELLA MEMORIA ALLA PROVINCIA DI ROMA

Memoria Condivisa 2012-Intervento di Yolande Mukagasana

Aggiungi un commento maggio 30th, 2012

MEMORIA CONDIVISA: LE TESTIMONIANZE

L’Associazione Bene Rwanda, con il patrocinio della Provincia di Roma, ha organizzato il 14 aprile 20012 una mattinata dedicata al ricordo del Genocidio dei Tutsi in Rwanda.

Di fronte ad una platea gremita di cittadini e studenti, si sono alternati autorevoli interventi, tra cui quello di Yolande Mukagasana, sopravvissuta al genocidio, scrittrice e vincitrice della “Menzione Onorevole” dell’UNESCO per l’educazione alla pace, del consigliere provinciale Gianluca Peciola, del Professore Federigo Argentieri, del Segretario generale Fillea Cigl Roma e Lazio Roberto Cellini.

Memoria condivisa intervento Robert Attarian.

Memoria Condivisa intervento di Yolande Mukagasana.

Intervento di Gianluca Peciola

Intervento del Professore Federigo Argentieri

Intervento di Roberto Cellini

Guarda le foto dell’evento

Aggiungi un commento aprile 25th, 2012

“LA MEMORIA CONDIVISA” XVIII GIORNATA DEDICATA ALLA MEMORIA DEL GENOCIDIO DEI TUTSI IN RWANDA

In occasione della XVIII Giornata Internazionale della Memoria per il Genocidio del Rwanda, l’associazione Bene Rwanda Onlus organizza, sabato 14 aprile 2012 presso La Provincia di Roma, al Palazzo Valentini (via IV novembre 119/a), la consueta manifestazione pubblica per raccontare ciò che è accaduto nel 1994 in Rwanda e per riflettere sull’attuale emergenza delle guerre in Africa con il seguente

Programma

10.00-10.15: Apertura e presentazione degli ospiti istituzionali. Saluto di Fabio Graziosi, rappresentante delle Nazioni Unite in Italia, e di Francesco Alicicco, Console Onorario del Rwanda a Roma.

10.15-10.30: Intervento di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma.

10.30-11.00: Breve introduzione storica a cura di Federigo Argentieri, direttore del Guarini Institute e professore di Scienze Politiche, John Cabot University.

11.00-11.40: Testimonianza di Yolande Mukagasana, sopravvissuta al genocidio, scrittrice e vincitrice della “Menzione Onorevole” dell’UNESCO per l’educazione alla pace.

11.40-12.30: Confronto con  gli studenti delle scuole romane presenti  e con il pubblico.

12.30-12.45: Intervento di Roberto Cellini, Segretario Generale Fillea CGIL Roma e Lazio.

12.45-13.00: Conclusione evento di Gianluca Peciola, consigliere della Provincia di Roma.

Moderera’ il dibattito Francoise Kankindi, Presidente  dell’Associazione Bene Rwanda.

10.00-14.00: Mostra fotografica Genocidio dei Tutsi in Rwanda.

Scarica Invito Memoria Condivisa per il Genocidio dei Tutsi del Rwanda 2012

Aggiungi un commento marzo 23rd, 2012

La verità che ci restituisce la nostra serenità

Oggi mi sono svegliata felice in quanto celebreremo la 18°  commemorazione del genocidio dei Tusti in Rwanda con una verità in più: non sono stati i ragazzi del Fronte Patriotico Rwandese ad aver abbattuto l’aereo del l’ex presidente Habyarimana il 6 aprile 1994, evento che ha scatenato l’inizio del genocidio in Rwanda.

L’ultimo rapporto degli esperti francesi pubblicato 3 giorni fa è stato salutato da noi rwandesi che ci siamo visti sterminati intere famiglie come un balsamo ai nostri cuori martoriati. Immaginarci che la campagna di disinformazione, sapientemente orchestrata dai media e governo francese per mascherare le loro incommensurabili responsabilità nell’aver appoggiato i genocidari, avesse avuto come risultato di addossare la responsabilità del genocidio della nostra gente ai  noi stessi vittime, eh beh ciò era semplicemente inaccettabile. Dopo aver subito il danno di un genocidio, stavamo  subendo la beffa di essere accusati di essercelo ricercato abbattendo quell’aereo!!!

Come può sopravvivere un giovane che stava al fronte patriotico per salvare la propria patria dalla dittatura sanguinaria e rischiare la propria vita per ottenere il diritto di cittadinanza a lui negato sin dalla nascita, nel sentirsi rinviare la responsabilità di un genocidio che li ha portato via i propri cari?

Dedico quindi queste righe  a te mio amato Eric che hai passato 4 anni d’inferno al fronte e hai perso il tuo indimenticabile fratello Jules,  oggi  sentiti più leggero perchè la sua morte non è stato vano!

Le dedico a te caro fratello Jean Marie Abdallah per le pallottole che ti svolazzavano intorno quella notte infinita a Mont Jari dove avete sconfitto gli interahamwe che avevano sterminato tutti i nostri zii, zie, nipoti e cugini materni.

Lo dedico sopratutto a te caro amico Jean Pierre che da quella assurda guerra ci hai lasciato il braccio sinistro, le ditta della mano desta e i tuoi bellissimi occhi, saltando su quella maledetta mina.

Lo dedico infine a voi  rimpianti cugini  Aimable e Bitengye che non siete più ritornati e tanti altri come voi, riposate in pace, lotteremo sempre per voi affinchè la vostra memoria non sia infangato, almeno ciò vi dobbiamo.

Françoise Kankindi

Aggiungi un commento gennaio 16th, 2012

Ruanda – Attentato contro Habyarimana: La perizia commissionata dai giudici francesi esonera il FPR e l’entourage di Kagame

10/01/2012/ Di Pierre Boisselet

Il rapporto degli esperti commissionata dai giudici francesi sull’attentato che ha costato la vita a Habyarimana ha concluso che è stato un missile lanciato da una caserma militare controllata dai sostenitori dell’ex presidente ruandese.

Soldati di FPR davanti al relitto del Falco 50 di Habyarimana, abbattuto il 6 aprile 1994. © Corrine Dufka /Reuters

L’indagine giudiziaria segna dunque il crollo della pista, un tempo seguita dai tribunali francesi, della responsabilità dell’attuale presidente ruandese Paul Kagame in un evento considerato scatenante del genocidio di almeno 800 000 persone.

È questo finalmente l’epilogo di un episodio che ha avvelenato i rapporti tra Francia e Ruanda per quasi 18 anni e oltre, ricordo tormento dei sopravvissuti del genocidio del 1994? Martedì, i giudici francesi Marc Trevidic e Nathalie Poux hanno comunicato alle parti, compreso Agathe Habyarimana e i stretti collaboratori di Paul Kagame sotto inchiesta, le conclusioni della perizia che avevano ordinato sull’attentato contro l’aereo del defunto presidente ruandese Juvenal Habyarimana, il 6 aprile 1994.
L’inquiesta, condotto a Kigali da settembre a dicembre 2010, DImostra che il missile che fece cadere il Falcon 50 del presidente è stato tirato dalla caserma militare di Kanombe a Kigali. All’epoca, il posto era occupato dalla guardia presidenziale, una delle unità più fedeli al regime di Habyarimana, che ha immediatamente iniziato il genocidio dei tutsi e il massacro degli oppositori hutu.

Rottura diplomatica

Le conclusioni dell’indagine degli esperti dimostrano così che i colpevoli non sono i membri di un commando del Fronte patriottico ruandese (FPR, il partito dell’attuale presidente Paul Kagame).
Eppure questa era la pista che aveva seguito Jean-Louis Bruguière, il predecessore dei giudici Trévidic e Poux. Emettendo mandati di catturacontro molti collaboratori di fiducia di Paul Kagame nel 2006, ciò provocò l’ira del Ruanda, che decise di rompere le relazioni diplomatiche con la Francia. Questi sono stati ripristinati solo alla fine del 2009.
Come Bruguière, parte dell’amministrazione francese, al momento, colpevole agli occhi di Kigali di aver sostenuto il regime di Habyarimana, aveva avallato la tesi della responsabilità del RPF. Ciò li permettevano, credevano, di addossare sulle spalle del partito di Kagame una parte della responsabilità dei massacri del proprio popolo.

Kigali si congratula con i giudici francesi

Oggi Kigali si sente – finalmente – assolto dai tribunali francesi.”E ‘ormai chiaro che l’attacco contro l’aereo è stato un colpo di stato guidato da elementi estremisti Hutu ed i loro consiglieri che controllavano les casermes di Kanombe”, ha detto il ministro degli Esteri ruandese Louise Mushikiwabo.
“La perizia degli esperti ha confermato l’ipotesi di una partenza dei missili a partire (dal campo) de Kanombe e quindi i nostri clienti che sono stati ingiustamente accusati e prorseguitati per anni sono rafforzati nelle loro posizioni”, ha detto dopo la presentazione dei risultati della perizia il Sig. Bernard Maingain, avocato dei collaboratori di Paul Kagame.
Per l’occasione, il comunicato del governo ruandese ha fatto i primi complimenti al governo francese dopo tanto tempo: “La relazione di oggi è visto come il risultato di un’inchiesta di alta qualità, condotto da giudici francesi dal passato impeccabile e condotto da esperti di livello mondiale. ”

L’originale in francese su Jeuneafrique.com : Rwanda – Attentat contre Habyarimana : l’expertise française disculpe les proches de Kagame

Aggiungi un commento gennaio 11th, 2012

Nuovi Giusti del Rwanda a Padova

Cerimonia dei Giusti 2011 a Padova

Giusti 2 ottobre 2011 Padova

Domenica 2 ottobre, nel Giardino dei Giusti del Mondo di Padova, 3 sacerdoti dell’Ordine dei Padri Rogazionisti, Don Vito Misuracca, Eros Borile e Vito Giorgio sono stati insigniti del titolo di Giusti per non aver salvato i bambini dell’ all’orfanotrofio di Nyanza in Rwanda.
Nell’aprile ‘94, all’inizio degli massacri, Padre Eros si trovava nel Centro per minori di Nyanza, dove erano ospitati 150 bambini. Padre Eros vi accolse altri 300 ragazzi e disabili di un orfanotrofio della capitale, diretto da padre Vito Misuraca, prete diocesano, parroco di Kigali. In breve l’orfanotrofio divenne un luogo di rifugio per i perseguitati, trasformandosi in un campo profughi che arrivò a ospitare oltre 1200 persone. A Nyanza tutti venivano accolti: grazie all’azione silenziosa di queste persone l’orfanotrofio rappresentò l’unica possibilità di salvare i bambini e, con essi, il paese intero. Padre Eros con coraggio, prudenza e saggezza garantì il sostentamento e l’incolumità a molti minori e alle famiglie che lì erano ospitate.
Padre Vito Giorgio si trovava momentaneamente in Italia: decise di fare immediatamente ritorno in Ruanda – dove arrivò il 13 maggio, quindi un mese dopo l’inizio del genocidio – per sostituire padre Eros Borile all’orfanotrofio di Nyanza in quanto colpito da una grave forma di malaria fu ricoverato all’ospedale della Croce Rossa di Kabgayi.
Appena giunto in Ruanda padre Vito Giorgio acquistò ingenti quantitativi di farina, fagioli, riso con cui sfamò gli ospiti dell’orfanotrofio. Gli aiuti della Croce Rossa sarebbero arrivati un mese dopo. Durante tale periodo accolse presso le strutture dell’orfanotrofio più di 800 tra minori e adulti, collaborando con l’allora Console onorario d’Italia a Kigali Pierantonio Costa e adoperandosi, alla fine della guerra, per il reinserimento e il ricongiungimento familiare degli orfani.
Don Vito Misuraca Vito Misuraca nacque a Catania il 12 febbraio 1950. Proveniente da una famiglia numerosa, entrò nel seminario dell’ordine dei Rogazionisti a Messina e fu ordinato sacerdote nel 1976. Nel 1978 partì per l’Africa con destinazione Ruanda. Durante il genocidio fu ripetutamente minacciato di morte e si rifugiò assieme ai suoi piccoli ospiti nell’orfanotrofio di Nyanza, dove assieme a padre Eros Borile protesse oltre un migliaio di bambini dalla furia dei miliziani. Continuò la sua opera in Ruanda costruendo una chiesa, una casa per religiose, una scuola materna ed elementare e un piccolo ospedale con clinica pediatrica e oftalmologica. Nel 2004 ha ricevuto in Campidoglio il premio “Educazione e Pace”. E’ morto, a seguito di malattia, a Bari il 22 febbraio 2010.

Aggiungi un commento ottobre 4th, 2011

Yolande Mukagasana nel Giardino dei Giusti

Tre alberi tra quelli più vicini all’Arco dei caduti sono stati dedicati ad altrettanti «Giusti». Le targhe recitano: “Ai testimoni del genocidio in Rwanda portatori di memorie e di pace”, “A chi dedica la vita a denunciare la strage silenziosa di donne a Ciudad Juarez” e “Ai giornalisti russi caduti per fare il loro dovere”. All’inaugurazione erano presenti Yolande Mukagasana, Anabel Hernandez, Sandra Rodriguez Nieto, di El Diario di Ciudad Juarez, e la figlia di Anna Politkovskaya, la giornalista uccisa nel 2006 a Mosca, Vera Politkovskaya.

leggi a questo link la cronaca dell’evento

leggi l’articolo del Secolo XIX

ascolta la puntata di Radio 3 dedicata al Rwanda con l’intervista a Yolande Mukagasana

Aggiungi un commento luglio 13th, 2011

Gli appuntamenti di luglio 2011

Martedì 12 Luglio:
Yolande Mukagasana sara’ a Genova, dove  nell’ambito della  “Settima Internazionale dei Diritti” :
alle ore 11.00 inaugurerà il Giardino dei Giusti di Genova, insieme a Marta Vincenzi, Vera Politkovskaya, Anabel Hernandez, Sandra Rodriguez Nieto;
alle ore 12.00 parlerà del suo nuovo progetto “La collina dei Giusti in Rwanda”, insieme a Emily Backus, Kirstin Hausen e Carla Peirolero.
Il programma della manifestazione ed ulteriori informazioni a riguardo si possono trovare sul sito http://www.genovacittadeidiritti.it/

Mercoledì 13 Luglio:
Yolande Mukagasana presenterà, inseme all’On. Jean-Léonard Touadì, il suo libro alla libreria Griot di Roma.
Per avere più informazioni sull’evento:
http://www.libreriagriot.it/2011/07/02/un-giorno-vivro-anchio-il-genocidio-del-rwanda-raccontato-ai-giovani-con-lautrice-yolande-mukagasana-e-jean-leonard-touadi/ .

Aggiungi un commento luglio 3rd, 2011

Accogliamo, gestiamo, oppure respingiamo?

L’associazione Bene Rwanda Onlus parteciperà al dibattito “Accogliamo, gestiamo. Oppure respingiamo?” che si terrà il giorno lunedì 20 giugno con inizio alle ore 18.00 presso il Teatro Terme di Caracalla a Roma nell’ambito delle iniziative della Festa di Sinistra e Libertà.

Condurranno il dibattito Francoise Kankindi, presidente Bene Rwanda Onlus, e Daniele Scaglione, autore del libro “Centro permanenza temporanea vista stadio”.

Per maggiori informazioni:

info@benerwanda.org,

francoise.kankindi@gmail.com

www.benerwanda.org

Aggiungi un commento giugno 19th, 2011

Arrestato Bernard Munyagishari, leader Hutu latitante da 17 anni

Johannesburg, 26 maggio 2011 - Da 17 anni fuggiva dalla sua coscienza. Nel giorno in cui è stato catturato Ratko Mladic, il boia di Srebrenica, l’esercito congolese è riuscito a mettere le mani su Bernard Munyagishari, uno degli architetti del genocidio in Ruanda. L’ex leader delle milizie Hutu, secondo le accuse del tribunale internazionale di Arusha, ha partecipato alla pianificazione dell’eccidio che tra l’aprile e il giugno del 1994 costò la vita a 800mila persone.

Johannesburg, 26 maggio 2011 -  Da 17 anni fuggiva dalla sua coscienza. Nel giorno in cui è stato catturato Ratko Mladic, il boia di Srebrenica, l’esercito congolese è riuscito a mettere le mani su Bernard Munyagishari, uno degli architetti del genocidio in Ruanda. L’ex leader delle milizie Hutu, secondo le accuse del tribunale internazionale di Arusha, ha partecipato alla pianificazione dell’eccidio che tra l’aprile e il giugno del 1994 costò la vita a 800mila persone.

Continua a leggere su: http://qn.quotidiano.net/esteri/2011/05/26/513193-arrestato_architetto_genocidio.shtml#ixzz1NfBPgT9N

Aggiungi un commento maggio 28th, 2011

L’ULTIMO LIBRO DI GABRIELE NISSIM SUI GIUSTI

Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, e sostenitore della Campagna per il Nobel ai Giusti del Rwanda, presenta il suo ultimo libro:

“La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti” (Arnoldo Mondadori Editore)

Lunedì 23 maggio 2011, ore 18,30
Basilica di S. Bartolomeo all’Isola Tiberina

Piazza di S. Bartolomeo all’Isola, 22 – Roma

Intervengono

Pierluigi Battista
Arrigo Levi
s.e. Mons. Ambrogio Spreafico
Coordina
Milena Santerini
Sarà presente l’Autore

Scarica l’invito al seguente link: invito Nissim

Aggiungi un commento maggio 6th, 2011

GARIWO: INTERVISTA A FRANCOISE KANKINDI

La presidente dell’associazione Bene-Rwanda Onlus ricorda il genocidio del 1994 in occasione della Cerimonia di dedica di un albero del Giardino dei Giusti di Milano a Romeo Dallaire, il comandante dei Caschi blu che cercò in ogni modo di fermare la strage.

Aggiungi un commento maggio 3rd, 2011

CHI HA INTERESSE A NEGARE IL GENOCIDIO DEL RWANDA?

In occasione della Giornata della Memoria 2011, la presidente della Onlus Bene Rwanda, Françoise Kankindi, è intervenuta sul sito di Gariwo, il Comitato per la Foresta dei Giusti: Sono nata già profuga in Burundi dove i miei genitori si erano rifugiati dopo i primi massacri dei Tutsi nel mio Paese, nel ‘54. Questa condizione la condividevo con gli altri ragazzi rwandesi i cui genitori si erano rifugiati in Uganda, ex-Zaire, Kenya, Tanzania fino in Europa. Non capivamo per quale motivo i diritti più elementari quali la cittadinanza, l’accesso alle scuole statali, il lavoro, ci erano negati ma nessuno ce ne parlava. Sul nostro documento di viaggio (in quanto apolidi non avevamo diritto a un passaporto) era scritto che potevamo andare dovunque tranne nel nostro Paese d’origine, il Rwanda.

Continua a leggere a questo link l’intervento integrale.

Gariwo ha inoltre intervistato Yolande Mukagasana: Fin da piccoli siamo stati educati chi all’odio, chi alla paura. Questo tipo di educazione viene impartito ai futuri adulti. A causa di ciò siamo diventati carnefici e vittime, ma non vogliamo rimanere tali.

Clicca il link per vedere il video dell’intervista e leggere il testo dell’intervento.


Aggiungi un commento maggio 2nd, 2011

LA GIORNATA DELLA MEMORIA ALL’ELISEO DI ROMA

“La cultura del genocidio continua a esistere anche con forme differenti”. Così Moni Ovadia inizia il suo intervento alla giornata della Memoria organizzata da Bene Rwanda al teatro Eliseo di Roma.

Continua a leggere il post per vedere tutti gli interventi della giornata per la commemorazione del genocidio dei Tutsi avvenuto nel 1994 in Rwanda.

Aggiungi un commento aprile 12th, 2011

LA PROVINCIA DI ROMA A FIANCO DEL RWANDA


RUANDA, ZINGARETTI: “PROVINCIA SI ATTIVERÀ PER NON DIMENTICARE”
“Per il Ruanda è stato fatto sempre poco. Molti vogliono dimenticare, per noi invece il tema della memoria è fondamentale. Quello dei Tutsi è stato senza dubbio uno dei più sanguinosi e drammatici genocidi del ventesimo secolo e ricordarlo è anche un modo per evitare che non si ripeta mai più una pagina così drammatica per la storia dell’ umanità”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti incontrando a Palazzo Valentini la scrittrice candidata al Nobel per la Pace 2010 Yolande Mukagasana, presidente della Fondazione ‘ Garirwa – Il Giardino dei Giusti del Rwanda’ e Francoise Kankindi, presidente dell’ Associazione Bene-Rwanda Onlus, impegnata nel ricordo delle vittime del genocidio ruandese del 1994 e che domani ha organizzato al Teatro Piccolo Eliseo di Roma una manifestazione dal titolo “La memoria condivisa”.
“L’ amministrazione provinciale – ha detto Zingaretti – è pronta a impegnarsi attivamente e a entrare a far parte della Fondazione ‘ Garirwa’, raccogliendo fondi e organizzando iniziative per raccontare il dramma del Ruanda. Faremo tutto il possibile, siamo un ente piccolo ma combattivo”. Alle parole di Zingaretti, ha replicato Yolande Mukagasana recitando un detto ruandese “Anche se siete un piccolo ente il vostro aiuto è molto importante. I piccoli fiumi fanno gli oceani”(OMNIROMA).

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