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Professione architetto: requisiti, mansioni, formazione e offerte di lavoro

Professione architetto: cosa fa, come diventarlo, i corsi di formazione, le qualifiche e competenze richieste, quanto guadagna e opportunità lavorative.

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La professione dell’architetto è una delle più antiche, ad oggi denominata in diversi modi a seconda del settore di riferimento dal progettista architettonico, alla figura di home designer, al progettista strutturale, o architetto industriale e commerciale. Tutte le figure professionali relative all’architettura combinano svariati principi e concetti di ingegneria con un appunto maggiore alla creazione artistica. Il lavoro principale dell’architetto consiste nel creare, pianificare e progettare degli edifici che possono essere adibiti a scopo residenziale, urbano o commerciale. Com’è noto spesso la figura dell’architetto, del geometra e dell’ingegnere presentano molte competenze in comune mentre per molti altri versi risultano essere esclusive.

professione architetto
image by goodluz

Descrizione della professione di architetto

L’architetto è una figura professionale in grado di utilizzare le basi tecniche e unirle al valore estetico all’interno di un ambiente, che può essere ristrutturato o totalmente costruito partendo da zero.  Spesso la professione di architetto viene associata esclusivamente all’aspetto puramente burocratico legato al progetto, presentando così molta confusione circa l’architettura, soprattutto per ciò che riguardano le competenze, spesso confuse con l’ingegneria o il geometra.

Mentre gli ingegneri vengono incaricati a risolvere e coordinare ogni problema di tipo tecnico e strutturale, gli architetti forniscono agli ingegneri delle istruzioni per la realizzazione dell’edificio in fase di creazione, ovvero elementi indispensabili sulle modalità in cui l’intero edificio verrà realizzato. In altri termini la figura professionale dell’architetto serve a conferire personalità ed espressione artistica agli edifici realizzati.  Gli architetti professionisti vengono impiegati per la progettazione di nuovi edifici o la ristrutturazione di vecchi edifici.

Solitamente gli architetti professionisti possono lavorare come dipendenti di un’impresa privata di costruzioni o anche per enti pubblici,  oltre a poter svolgere la professione come liberi professionisti in uno studio privato. Qualora sia necessaria la ristrutturazione o la costruzione di un edificio nuovo, molte aziende presentano le proprie idee tramite dei progetti dettagliati,  e sarà il cliente a scegliere l’idea più creativa,  in base anche ai costi d’investimento necessari per la realizzazione di un progetto presentato dall’architetto.

Principali responsabilità

Molteplici sono le responsabilità legate alla figura dell’architetto, che deve uniformare il proprio comportamento sulla base di principi deontologici  del decoro della professione e in conformità con le leggi vigenti. Un architetto professionista deve essere assolutamente responsabile dei propri atti, ma anche sull’autonomia culturale, sull’indipendenza del giudizio e sulla propria preparazione tecnica. L’architetto deve instaurare con il committente un rapporto di fiducia, basato sulla chiarezza e correttezza personale e professionale. Ma quali sono i principali compiti dell’architetto?

  • Ideare e progettare edifici e strutture: cercando di organizzare le proprie idee su materiali e stili di design prima della realizzazione dei progetti; creare le immagini in scala degli edifici utilizzando particolari software; integrando aspetti ambientali nella progettazione;
  • Contatto e collaborazione con i clienti: cercando di basare l’intero rapporto sulla chiarezza, fiducia e collaborazione, affinchè si sia in grado di realizzare un progetto secondo gusti ed esigenze del cliente; negoziando i termini di costruzione ma anche di pagamento delle potenziali aziende o privati; E stilando un contratto legale non appena si raggiunge un accordo col cliente;
  • Supervisione della costruzione o ristrutturazione degli edifici: collaborare con ingegneri ed operai per gli aspetti strutturali della costruzione dell’edificio, cercando di controllare tramite ispezioni sui siti di costruzione; contattando i fornitori e appaltatori, ma soprattutto collaborando con la l’intera squadra, dai decoratori, agli operai, agli interiori designer;
  • Esaminare l’integrità strutturale degli edifici: per valutare se sia i sistemi elettrici, idraulici e di emergenza delle nuove costruzioni siano assolutamente in regola, stabilendo anche se un edificio potrebbe essere adibito ad abitazione, ristrutturazione o demolizione.

La formazione

Per diventare architetto è fondamentale conseguire l’abilitazione professionale tramite esame di Stato, e in base alla capacità e competenza acquisita è possibile accedere alle due sezioni dell’Albo Provinciale dell’Ordine degli Architetti completamente distinti, e che possono variare a seconda della formazione universitaria di primo o secondo livello, conseguita dallo studente. La figura dell’architetto ha un ampio spettro di attività, successivamente all’iscrizione all’albo gli architetti possono intraprendere la carriera lavorativa occupandosi di urbanistica, restauro monumenti o riqualificazioni di edifici e ambienti, lavorando sia per soggetti privati che per aziende. Ma qual è la formazione dell’architetto?

Il primo passo per diventare architetto è l’iscrizione ad un corso di laurea in architettura. Solitamente il percorso universitario per diventare architetto è quinquennale a ciclo unico o triennale, mentre l’accesso è regolato da un test d’ingresso di cultura generale. Il conseguimento della laurea triennale consente di diventare architetto junior, ma per un inserimento nel mondo del lavoro è necessario conseguire la laurea magistrale, che completa assolutamente il percorso formativo, soprattutto specializzando il futuro architetto in una branca ben definita dell’architettura.

Grazie ai primi tre anni accademici è possibile per lo studente carpire l’ambito della specializzazione che si vuole raggiungere. Dalla scelta dell’indirizzo magistrale i laureati iniziano ad approfondire le proprie competenze, specializzazioni che in Italia sono piuttosto vaste e che variano dalla progettazione dell’architettura, alla laurea in ingegneria edile, o anche restauro e design o progettazione di parchi e giardini. Nonostante  la varietà delle specializzazioni offerte agli studenti, sempre più spesso una volta laureati gli studenti scelgono di consolidare le proprie competenze post laurea tramite la partecipazione a master o corsi privati.

L’accesso agli esami di Stato viene suddiviso e diversificato a seconda del livello di studi conseguito, e consente l’iscrizione  due differenti sezioni (Albo A e Albo B). Chi è in possesso della laurea di secondo livello magistrale o di vecchio ordinamento potrebbe decidere di concorrere in diversi settori relativi a specifiche aree professionali, accedendo per la posizione di pianificatore territoriale, per il quale si potrà accedere solo se si ha conseguito una laurea in pianificazione territoriale, o architettura e ingegneria edile.

Per il settore paesaggista sarà possibile accedere solo avendo conseguito una  laurea in architettura del paesaggio, architettura e ingegneria edile, o scienze e tecnologia per l’ambiente ed il territorio. Infine come conservatore dei beni architettonici e ambientali, è necessario essere in possesso di una laurea in  conservazione dei beni architettonici e ambientali, o in architettura e ingegneria edile. Coloro i quali hanno conseguito una laurea triennale, divenendo architetti junior potranno accedere all’Albo B e concorrere in architetto junior settore architettura, o pianificatori junior settore pianificazione.

Qualifiche e competenze richieste

Diverse sono le skills che un architetto dovrà possedere per diventare un bravo professionista del settore, dalle doti comunicative, al senso critico e alla capacità di sintesi. Ma vediamo in dettaglio quali sono le competenze e le qualità di un architetto?

  • Capacità comunicative, leadership e relazioni interpersonali: ascolto e collaborazione sia in forma scritta che parlata con clienti e colleghi; capacità comunicativa non necessariamente legata ad un linguaggio tecnico, quanto piuttosto comprensibile all’interlocutore; leadership per cercare di essere in grado di dirigere la propria squadra nel raggiungimento degli obiettivi;
  • Creatività e senso artistico: utilizzare la propria creatività per la realizzazione di progetti assolutamente unici ed originali, ma che esprimano la propria personalità tecnica ed artistica;
  • Capacità matematiche e capacità ingegneristiche: applicare concetti di ingegneria e matematica ai progetti;
  • Capacità analitiche e di problem solving: essere in grado di lavorare con grande attenzione ai dettagli per cercare di risolvere i problemi in maniera tempestiva, essendo in grado di analizzare tutte le variabili con maggior buonsenso;
  • Capacità organizzative e gestione del tempo: riuscire a lavorare sia in autonomia che in team, e in ambienti assolutamente organizzati per evitare possibili problemi legali, come danni alle strutture o eventuali incidenti; cercare di stabilire un maggior grado di responsabilità, essendo particolarmente meticolosi e precisi soprattutto nei calcoli e nella fase di progettazione.

Quanto guadagna un architetto

Sicuramente la professione di architetto è una figura professionale importante nel mondo del lavoro, ma che purtroppo oggi in Italia è meno remunerativa rispetto a qualche anno fa, a causa del mercato edilizio che negli ultimi anni è stato colpito da una grave e profonda crisi. Oggi l’architetto è una delle figure professionali considerate a rischio a causa del crollo del mercato edilizio, oltre all’eccessiva presenza di neolaureati in architettura, che supera abbondantemente la richiesta effettiva.

A differenza dell’Italia però la figura professionale di architetto all’estero gode di una grande fama. Lavoro particolarmente apprezzato e ricercato, tanto da scatenare la concorrenza. E sicuramente per una prospettiva migliore rispetto a quella presente ad oggi nel panorama italiano, unica opportunità per i neolaureati in architettura è l’estero. Dalla Svizzera, alla Germania, all’Inghilterra o in America, l’architetto guadagnerebbe all’estero una cifra che varia tra 15.000 ai 22.000 euro annuali per i tirocinanti, o architetti alle prime esperienze, e fino ad un massimo di 45.000 euro per architetti professionisti. Secondo i dati ISTAT gli architetti alla prima esperienza hanno un tasso di disoccupazione altissimo, e lo stipendio da dipendente è realmente basso. Un giovane architetto percepisce come dipendente uno stipendio iniziale di 500/650 euro al mese, riuscendo a raggiungere dopo diversi anni un massimo di 1.200/1.300 euro mensili.

Una volta maturata l’esperienza potrebbe essere indispensabile per ogni architetto fare il salto di qualità ed esercitare la professione come libero professionista in uno studio indipendente. E sicuramente non è semplice indicare in dettaglio il guadagno di un architetto libero professionista, dato che sicuramente il guadagno è proporzionale alla capacità di acquisire clienti, vincere appalti e farsi commissionare dei lavori.

Indicativamente però un architetto libero professionista riesce a guadagnare dai 3 mila euro fino alla soglia dei 5 mila euro al mese. Ma in questi calcoli approssimativi si dovranno anche considerare tutte le spese e le uscite mensili e annuali che devono essere versate dall’architetto libero professionista che ha una partita Iva, ovvero il 35% IVA e tasse, 15% Inarcassa, 5,5% commercialista, 2% assicurazioni varie, 0,75% Ordine degli Architetti, 0,05% formazione obbligatoria.

Offerte di lavoro

Una volta terminato il percorso di studi universitario, l’ingresso nel mondo del lavoro per i neolaureati è piuttosto arduo, sia per la difficoltà nel cercare lavoro ma soprattutto anche per lo stipendio percepito, assolutamente non in linea con la professionalità dell’architetto. Un giovane laureato però non può assolutamente permettersi nel primo periodo e senza aver fatto alcuna esperienza di aprire uno studio privato, sia per i costi di gestione ma anche per la mancata esperienza.  Il primo passo verso il mondo del lavoro di un neolaureato in architettura è iniziare il tirocinio obbligatorio in uno studio già avviato, per acquisire ogni competenza e cercare di mettersi in gioco con poche responsabilità.

Dopo aver fatto esperienza sarà possibile ricevere l’abilitazione all’esercizio della professione e decidere quale percorso professionale seguire.  Come abbiamo già precedentemente indicato la prospettiva lavorativa, sia circa la remunerazione che per l’opportunità di trovare lavoro,  in Italia è realmente limitante anche per un neolaureato in architettura. Dal nord Italia, al centro e sud Italia, la richiesta di architetti è diminuita a causa della crisi del settore immobiliare, nonostante però ancora è possibile esercitare la professione di architetto in Italia. Sicuramente un giovane architetto potrà puntare su un’esperienza all’estero che possa arricchirlo professionalmente, ed essere anche riconosciuto come figura professionale importante nel mondo del lavoro.

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