Dagli sciamani allo sciamanesimo

Dagli sciamani allo sciamanesimo

Discorsi, credenze, pratiche

Sergio Botta

In breve

Lo sciamanesimo costituisce uno dei temi più controversi del panorama religioso contemporaneo. Sebbene la sua origine centro-asiatica lo caratterizzi come fenomeno culturalmente e storicamente distante, il termine indica ormai figure, credenze e pratiche dai contorni estremamente fluidi. Ma qual è il legame tra il mondo degli sciamani siberiani e quelle che oggi definiamo esperienze sciamaniche? Il volume ricostruisce la linea di continuità di queste realtà, mostrando come alcune delle più potenti immagini prodotte dalla cultura europea sin dall'età moderna abbiano contribuito a creare una produzione discorsiva che non solo ha delineato i contorni dello sciamanesimo come fondamentale categoria analitica nello studio delle religioni, ma ha dato espressione alle istanze innovative della spiritualità contemporanea, fornendo uno strumento per confrontarsi ancora oggi con le religioni dei popoli extra-europei.

Sarah Petruno è una sciamana e una giovane madre di Philadelphia. Ha conseguito una laurea in Biologia e psicologia presso l’Università del Wisconsin-Madison dove ha lavorato come ricercatrice per circa sette anni. Il suo background accademico le consente di autorappresentarsi, attraverso l’uso regolare di blog e social network, come sciamana, scrittrice e insegnante. Il suo progetto intende utilizzare un piccolo angolo di internet per aiutare la gente comune a comprendere lo sciamanesimo e ad affrontare problemi quotidiani con strumenti adeguati; si tratta di promuovere forme autonome di cura, facendo uso delle capacità interiori e del poco tempo che ogni individuo contemporaneo ha a disposizione per occuparsi di se stesso. Nello sciamanesimo di Petruno non è necessario infatti intraprendere faticosi percorsi di ricerca, ma è sufficiente ascoltare le proprie innate facoltà interiori. Il suo insegnamento mira a restituire valore all’antica saggezza dello sciamanesimo, affidando ai praticanti un sapere che permetta loro di curarsi autonomamente. Petruno sostiene di aver appreso questa antica conoscenza dopo aver scoperto le qualità spirituali del suo lignaggio. Mentre frequentava i corsi universitari, ebbe infatti l’opportunità di stabilire un contatto medianico con i suoi antenati, dei quali aveva perso ogni notizia fin dalla morte del padre, avvenuta quando aveva quattro anni. Durante quest’esperienza iniziatica, la studentessa ricevette un inatteso messaggio da uno sconosciuto antenato che le annunciava l’esistenza nella sua famiglia di una longeva tradizione sciamanica. Questa sorprendente notizia la designava come l’erede di un lignaggio di origine est-europeo e persiano. La singolare narrazione di Petruno rivela una strategia retorica di grande interesse. Si noterà, ad esempio, la volontà di caratterizzare la propria biografia sciamanica come una vicenda del tutto originale. Nell’immaginario di molti praticanti nord-americani, infatti, lo sciamanesimo apparterrebbe a una tradizione autoctona derivata dai saperi dei popoli nativi. Di contrasto, è la stessa Petruno a sottolineare come il suo lignaggio “orientale” la caratterizzi come una sciamana “indipendente”. Il suo sciamanesimo “interiore” si propone come fenomeno affrancato da ogni gerarchia e capace di affidare ai praticanti gli strumenti per intraprendere autonomamente un percorso spirituale. Si configura così una sorta di manifesto programmatico: Petruno rivendica di non aver mai praticato lo sciamanesimo dei grandi maestri statunitensi, né di aver fatto parte di quelle importanti istituzioni che negli ultimi decenni sono fiorite negli Stati Uniti, per diffondersi quindi globalmente. L’autorappresentazione della giovane sciamana contiene una serie di elementi a prima vista paradossali; al tempo stesso, ci consegna però anche un’immagine delle potenzialità che lo sciamanesimo sembra aver sviluppato negli ultimi decenni. Il primo quesito che emerge dunque nell’accostarsi a questa singolare biografia riguarda la circolarità del racconto della sua iniziazione. Come noto, gli sciamani sono un tipo di operatori rituali presenti presso diverse culture centro-asiatiche, ma in particolar modo presso i Tungusi, una popolazione autoctona della Siberia centro-orientale: dal tunguso proviene infatti il termine šam?n. Incuriosisce dunque il fatto che una sciamana contemporanea residente in Pennsylvania possa affermare la propria appartenenza a un raro sciamanesimo “orientale” per legittimare il proprio insegnamento. In primo luogo, ciò dimostra come sia stata oramai accolta, e non solamente nel contesto statunitense, l’idea che lo sciamanesimo appartenga, fin da tempi antichissimi, alle tradizioni religiose dell’America indigena. È dunque lecito domandarsi come si sia prodotto il cortocircuito che ha reso storicamente “esotico” uno sciamanesimo orientale e viceversa “familiare” uno sciamanesimo amerindiano. Sarà inoltre indispensabile interrogarsi sulle ragioni che, fin dagli anni Sessanta, hanno spinto attori sociali occidentali a elaborare discorsi intorno ai propri percorsi religiosi e spirituali, impiegando un concetto che proveniva da un contesto storico-culturale così lontano come quello siberiano. Ci si domanderà cioè in che modo la figura di un peculiare specialista rituale – attivo nel contesto geopoliticamente poco rilevante rappresentato dalla cultura tungusa – abbia fornito una concreta possibilità di espressione per cittadini globalizzati.

Lo sciamanesimo costituisce uno dei temi più controversi del panorama religioso contemporaneo. Sebbene la sua origine centro-asiatica lo caratterizzi come fenomeno culturalmente e storicamente distante, il termine indica ormai figure, credenze e pratiche dai contorni estremamente fluidi. Ma qual è il legame tra il mondo degli sciamani siberiani e quelle che oggi definiamo esperienze sciamaniche? Il volume ricostruisce la linea di continuità di queste realtà, mostrando come alcune delle più potenti immagini prodotte dalla cultura europea sin dall'età moderna abbiano contribuito a creare una produzione discorsiva che non solo ha delineato i contorni dello sciamanesimo come fondamentale categoria analitica nello studio delle religioni, ma ha dato espressione alle istanze innovative della spiritualità contemporanea, fornendo uno strumento per confrontarsi ancora oggi con le religioni dei popoli extra-europei.

Sarah Petruno è una sciamana e una giovane madre di Philadelphia. Ha conseguito una laurea in Biologia e psicologia presso l’Università del Wisconsin-Madison dove ha lavorato come ricercatrice per circa sette anni. Il suo background accademico le consente di autorappresentarsi, attraverso l’uso regolare di blog e social network, come sciamana, scrittrice e insegnante. Il suo progetto intende utilizzare un piccolo angolo di internet per aiutare la gente comune a comprendere lo sciamanesimo e ad affrontare problemi quotidiani con strumenti adeguati; si tratta di promuovere forme autonome di cura, facendo uso delle capacità interiori e del poco tempo che ogni individuo contemporaneo ha a disposizione per occuparsi di se stesso. Nello sciamanesimo di Petruno non è necessario infatti intraprendere faticosi percorsi di ricerca, ma è sufficiente [...]

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Sergio Botta

È professore associato di Storia delle religioni alla Sapienza Università di Roma.

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