No. 82411571

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Incunable - Ricardo di San Vittore - De Arca Mystica - 1494
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Incunable - Ricardo di San Vittore - De Arca Mystica - 1494

INCUNABOLO - COLLECTOR'S COPY : L'ARTE DELLA CONTEMPLAZIONE (MEDITAZIONE) Un'opera fondamentale di Riccardo di San Vittore, il "Magnus Contemplator". In un'epoca dominata dalla ricerca interiore e dalla meditazione, emergono le parole intrise di saggezza di Riccardo di San Vittore nel suo capolavoro "De Arca Mystica". Questo antico tomo, pubblicato per la prima volta nel 1494 a Basilea da Johann Amerbach, rivela i segreti della contemplazione e della ricerca della divinità attraverso una prospettiva unica e avvincente. L'autore, un teologo e filosofo di origini scozzesi, incanta i lettori con la sua visione unitaria della natura umana, presentando un cammino mistico verso la saggezza e la comprensione divina. Attraverso una prosa illuminante, San Vittore delinea i sei gradi della contemplazione, guidando l'anima verso la sua estasi divina, oltre i confini dell'umano. Hain/Cop. 13912. - GW M38137 & M38141. - Goff R 194. - BMC III, 756 & III, 755. - BSB R-175 & R-177. - Van der Haegen 16, 70 & 71. - Pellechet, 10134. - Polain, 3356.- Indice dei incunabuli, 8367, 8368.- Proctor, 7603.- Brit. Mus., cat., III, 756. - Nessuna copia in Giappone, solo una copia nei Paesi Bassi (L'Aia), solo una a Parigi (BnF). VENDUTO ALL'ASTA PER EUR 4.920 CONTENTS De Arca Mystica di Riccardo di San Vittore con tutti e cinque i primi libri completi. Tratta della contemplazione: è la saggezza che dà soddisfazione e la perfezione della saggezza è la contemplazione. Tra gli scritti di Riccardo di San Vittore è il più studiato e il più citato. L’autore crede che la natura umana sia unitaria e semplice. L’anima e lo spirito non sono nell’uomo due sostanze diverse, ma costituiscono un’essenza sola: lo spirito è la facoltà superiore dell’anima, ma non si distingue sostanzialmente da essa. I poteri dell’anima si dividono in tre facoltà: immaginazione, ragione e intelligenza. La funzione dell’immaginazione è quella di raccogliere e conservare le percezioni sensibili. La ragione è la capacità del pensiero discorsivo. L’intelligenza è l’occhio spirituale che vede le cose invisibili nella loro presenza reale (Beniamin maior). Queste tre facoltà segnano la via mistica a Dio. Ad esse corrispondono infatti la cogitatio, la meditatio e la contemplatio, ultimo stadio della via mistica e subordinata a due condizioni: la purezza di cuore e la conoscenza di sé. La contemplazione è scandita in sei gradi: in imaginatione et secundum imaginationem; in imaginatione et secundum rationem; in ratione et secundum imaginationem; in ratione et secundum rationem; supra rationem et non preaeter rationem; supra rationem et praeter rationem. I sei gradi rappresentano il percorso dell’anima dalla contemplazione alla visione della divinità. La visione della divinità comporta un’estasi (excessus mentis) conseguibile solo ex gratia (per intervento della grazia). Riccardo simboleggia i gradi della via mistica attraverso i figli che Giacobbe ebbe da Lia e da Rachele. Lia rappresenta la volontà umana, che fecondata dallo spirito di Dio, genera sei figli (le virtù nell’anima). Rachele è invece paragonata alla ragione, e l’unione con lei genera la conoscenza più alta, Beniamino, cioè il simbolo di quello sprofondarsi dell’anima nella conoscenza di sé. I gradi dell’ascesa dell’anima a Dio sono distinti anche per altre qualità: alcuni implicano la dilatatio della mente (cioè l’espandersi e l’acuirsi delle sue capacità) senza trascendere i limiti umani; altri la sublevatio della mente (l’irradiazione della luce divina che spinge la mente a trascendere i limiti umani); l’alienatio della mente da essa stessa, con il conseguente abbandono della memoria di tutte le cose presenti e il raggiungimento di uno stato che non ha più niente di umano. La prima qualità implica la sola attività umana, la terza la sola grazia divina, la seconda entrambe. Nell’alienatio, in cui si verifica l’excessus mentis, l’essere umano contempla il lume della sapienza divina direttamente, non per speculum et enigmate. Riccardo di San Vittore (Scozia, ca. 1110 - Parigi, 10 marzo 1173) stato un teologo e filosofo francese di origine scozzese. Fu uno dei più importanti teologi mistici del XII secolo nonché priore dell'abbazia benedettina di San Vittore a Parigi, dal 1162 alla morte. Riccardo fu allievo di Ugo di San Vittore, di cui adottò e sviluppò principi e metodi. La sua opera più importante, il De Trinitate, cerca di giungere agli elementi essenziali della dottrina trinitaria mediante un processo di ragionamento speculativo. Riccardo esercitò un grande influsso su Bonaventura da Bagnoregio e i mistici francescani. I suoi scritti gli fecero ottenere il soprannome di "Magnus Contemplator". CONDITION REPORT - COLLECTOR'S COPY Legatura successiva in pergamena. Titolo in oro su tassello al dorso in marocchino rosso con risguardi marmorizzati rifatti. Tipo gotico con iniziali decorate in rosso o blu; segni di paragrafo rubricati e tratti maiuscoli in giallo. Minime macchie e gore. Iscrizione antica sull'ultimo foglio bianco. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, pulita e ordinata. Pp. (2); 296; (6). FULL TITLES & AUTHORS Richardus de Arca Mystica Basilea, Johann Amerbach 1494 Ricardo di San Vittore

No. 82411571

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Incunable - Ricardo di San Vittore - De Arca Mystica - 1494

Incunable - Ricardo di San Vittore - De Arca Mystica - 1494

INCUNABOLO - COLLECTOR'S COPY : L'ARTE DELLA CONTEMPLAZIONE (MEDITAZIONE)
Un'opera fondamentale di Riccardo di San Vittore, il "Magnus Contemplator".
In un'epoca dominata dalla ricerca interiore e dalla meditazione, emergono le parole intrise di saggezza di Riccardo di San Vittore nel suo capolavoro "De Arca Mystica". Questo antico tomo, pubblicato per la prima volta nel 1494 a Basilea da Johann Amerbach, rivela i segreti della contemplazione e della ricerca della divinità attraverso una prospettiva unica e avvincente.
L'autore, un teologo e filosofo di origini scozzesi, incanta i lettori con la sua visione unitaria della natura umana, presentando un cammino mistico verso la saggezza e la comprensione divina. Attraverso una prosa illuminante, San Vittore delinea i sei gradi della contemplazione, guidando l'anima verso la sua estasi divina, oltre i confini dell'umano.
Hain/Cop. 13912. - GW M38137 & M38141. - Goff R 194. - BMC III, 756 & III, 755. - BSB R-175 & R-177. - Van der Haegen 16, 70 & 71. - Pellechet, 10134. - Polain, 3356.- Indice dei incunabuli, 8367, 8368.- Proctor, 7603.- Brit. Mus., cat., III, 756. - Nessuna copia in Giappone, solo una copia nei Paesi Bassi (L'Aia), solo una a Parigi (BnF).
VENDUTO ALL'ASTA PER EUR 4.920

CONTENTS
De Arca Mystica di Riccardo di San Vittore con tutti e cinque i primi libri completi. Tratta della contemplazione: è la saggezza che dà soddisfazione e la perfezione della saggezza è la contemplazione. Tra gli scritti di Riccardo di San Vittore è il più studiato e il più citato.

L’autore crede che la natura umana sia unitaria e semplice. L’anima e lo spirito non sono nell’uomo due sostanze diverse, ma costituiscono un’essenza sola: lo spirito è la facoltà superiore dell’anima, ma non si distingue sostanzialmente da essa. I poteri dell’anima si dividono in tre facoltà: immaginazione, ragione e intelligenza. La funzione dell’immaginazione è quella di raccogliere e conservare le percezioni sensibili. La ragione è la capacità del pensiero discorsivo. L’intelligenza è l’occhio spirituale che vede le cose invisibili nella loro presenza reale (Beniamin maior). Queste tre facoltà segnano la via mistica a Dio. Ad esse corrispondono infatti la cogitatio, la meditatio e la contemplatio, ultimo stadio della via mistica e subordinata a due condizioni: la purezza di cuore e la conoscenza di sé. La contemplazione è scandita in sei gradi: in imaginatione et secundum imaginationem; in imaginatione et secundum rationem; in ratione et secundum imaginationem; in ratione et secundum rationem; supra rationem et non preaeter rationem; supra rationem et praeter rationem. I sei gradi rappresentano il percorso dell’anima dalla contemplazione alla visione della divinità. La visione della divinità comporta un’estasi (excessus mentis) conseguibile solo ex gratia (per intervento della grazia). Riccardo simboleggia i gradi della via mistica attraverso i figli che Giacobbe ebbe da Lia e da Rachele. Lia rappresenta la volontà umana, che fecondata dallo spirito di Dio, genera sei figli (le virtù nell’anima). Rachele è invece paragonata alla ragione, e l’unione con lei genera la conoscenza più alta, Beniamino, cioè il simbolo di quello sprofondarsi dell’anima nella conoscenza di sé.

I gradi dell’ascesa dell’anima a Dio sono distinti anche per altre qualità: alcuni implicano la dilatatio della mente (cioè l’espandersi e l’acuirsi delle sue capacità) senza trascendere i limiti umani; altri la sublevatio della mente (l’irradiazione della luce divina che spinge la mente a trascendere i limiti umani); l’alienatio della mente da essa stessa, con il conseguente abbandono della memoria di tutte le cose presenti e il raggiungimento di uno stato che non ha più niente di umano. La prima qualità implica la sola attività umana, la terza la sola grazia divina, la seconda entrambe. Nell’alienatio, in cui si verifica l’excessus mentis, l’essere umano contempla il lume della sapienza divina direttamente, non per speculum et enigmate.

Riccardo di San Vittore (Scozia, ca. 1110 - Parigi, 10 marzo 1173) stato un teologo e filosofo francese di origine scozzese. Fu uno dei più importanti teologi mistici del XII secolo nonché priore dell'abbazia benedettina di San Vittore a Parigi, dal 1162 alla morte. Riccardo fu allievo di Ugo di San Vittore, di cui adottò e sviluppò principi e metodi. La sua opera più importante, il De Trinitate, cerca di giungere agli elementi essenziali della dottrina trinitaria mediante un processo di ragionamento speculativo. Riccardo esercitò un grande influsso su Bonaventura da Bagnoregio e i mistici francescani. I suoi scritti gli fecero ottenere il soprannome di "Magnus Contemplator".

CONDITION REPORT - COLLECTOR'S COPY
Legatura successiva in pergamena. Titolo in oro su tassello al dorso in marocchino rosso con risguardi marmorizzati rifatti. Tipo gotico con iniziali decorate in rosso o blu; segni di paragrafo rubricati e tratti maiuscoli in giallo. Minime macchie e gore. Iscrizione antica sull'ultimo foglio bianco. Buono stato di mantenimento dell’opera. Bella copia, pulita e ordinata. Pp. (2); 296; (6).

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