Energia

In Vallemaggia la corrente finisce sotto terra

Il futuro elettrodotto tra All’Acqua e Magadino prevede, insieme a quello da Airolo a Lavorgo, lo smantellamento di 70 chilometri di linee aeree ad altissima tensione – L’investimento complessivo supera il mezzo miliardo di franchi
Fra qualche anno questo traliccio sul passo del Campolungo sarà solo un ricordo. © Swissgrid
Spartaco De Bernardi
11.09.2023 17:30

Potenziare le linee elettriche ad altissima tensione riducendo allo stesso tempo l’impatto sul territorio e sull’ambiente. È questo il duplice obiettivo che l’Ufficio federale dell’energia (UFE) e Swissgrid si sono prefissi con la realizzazione del nuovo elettrodotto ad altissima tensione che sostituirà quello risalente agli anni Sessanta ed ormai giunto a fine vita che da All’Acqua, in Valle Bedretto, attraversa la Vallemaggia per giungere fino a Magadino. «A causa della loro vetustà, le linee elettriche ad altissima tensione della Vallemaggia non sono più in grado di rispondere alle attuali esigenze di popolazione ed economia. In alcuni periodi dell’anno la loro capacità di trasporto è limitata, tanto che le centrali idroelettriche valmaggesi sono costrette a ridurre di quasi un terzo la loro produzione per evitare di sovraccaricarle», ha spiegato Hermès am Rhyn, capoprogetto Swissgrid. Appare chiaro che, nel contesto attuale, una tale limitazione della produzione di energia rinnovabile non è più sostenibile a medio-lungo termine. Si è dunque deciso di ammodernare e potenziare le linee ad altissima tensione tra All’Acqua e Magadino con la costruzione di un nuovo elettrodotto composto da un doppio collegamento a 220 kV. Elettrodotto che sarà anche più rispettoso di territorio ed ambiente: per 30 dei 66 chilometri l’energia sarà infatti trasportata non più grazie a linee aeree, bensì attraverso cavi interrati. Già questo rappresenta un record su scala nazionale, è stato sottolineato durante l’incontro con la stampa svoltosi oggi nella sede di Castione di Swissgrid: considerando poi altri progetti previsti nella regione, in particolare quello del nuovo elettrodotto Airolo-Lavorgo, saranno ben 70 i chilometri di linee elettriche che saranno smantellati sgravando così paesaggi pregiati che oggi ne sono attraversati. Il tutto con un investimento complessivo di oltre 500 milioni di franchi, 370 dei quali per il nuovo elettrodotto All’Acqua-Vallemaggia-Magadino.

Aggirate le faggete Unesco

Come spiegato da Michela Zanazzi Manca dell’UFE, il progetto di ammodernamento delle linee ad altissima tensione che attraversano la Vallemaggia prevede innanzitutto dei miglioramenti dal punto di vista dell’impatto ambientale nella zona del Cristallina nonché nelle aree dell’Alpe Zaria e Campolungo, entrambe inserite nell’inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti culturali. L’elettrodotto proseguirà poi da Robiei fino a Peccia sfruttando l’esistente galleria dell’OFIMA. Lealinea aerea che oggi attraversa la Lavizzara sarà completamente smantellata grazie alla costruzione di un cunicolo scavato nella roccia. Smantellata sarà anche l’attuale linea tra Cavergno e Lodano che verrà sostituita da un tratto di cavi interrati. È poi previsto che il futuro elettrodotto aggiri le faggete di Lodano, Soladino e Busai, inserite nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Tra Lodano ed Avegno i tralicci non attraverseranno più il piano, ma verranno spostati sul versante destro della valle. L’interramento delle linee elettriche è pianificato anche in prossimità di Riazzino, mentre nella zona di Cardada è previsto uno spostamento della linea aerea attuale. Come detto, saranno 30 i chilometri di cavi interrati del futuro elettrodotto che in totale ne misurerà 66. Ciò comporterà maggiori perdite di energia causati dalla dispersione termica, ha rilevato il capoprogetto di Swissgrid. Ma questa soluzione permetterà d’altro canto una migliore isolazione dei campi magnetici prodotti, oltre ovviamente alla netta riduzione dell’impatto su territorio e ambiente.

Procedura di consultazione al via

La tabella di marcia prevede che, salvo ricorsi, i lavori di costruzione del nuovo elettrodotto inizieranno nel migliore dei casi nel 2031. Per ora, infatti, è stato definito il corridoio di pianificazione, ovvero l’area geografica adatta in cui verrà sviluppato il progetto. Corridoio che sarà posto in consultazione dal 2 al 31 ottobre prossimi. Durante questo periodo Cantone, Comuni, associazioni e privati potranno esprimersi in merito. Dopo di che, integrandovi se del caso le osservazioni pervenute, l’UFE sottoporrà i documenti al Consiglio federale. Una volta ottenuto il via libera da quest’ultimo, Swissgrid potrà elaborare il progetto definitivo da inoltrare all’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte, il quale avvierà la procedura d’approvazione dei piani. Procedura che prevede la possibilità per i privati interessati di inoltrare eventuali opposizioni.

Due serate pubbliche ad Avegno e Bedretto

In vista dell’imminente avvio della procedura di consultazione, Swissgrid e l’Ufficio federale dell’energia organizzano lunedì 18 settembre una serata informativa ad Aurigeno durante la quale il nuovo elettrodotto verrà illustrato ad autorità, associazioni e privati cittadini. L’appuntamento è alle 20 all’Istituto scolastico Bassa Vallemaggia. Il giorno successivo, ovvero martedì 19 settembre, alle 20 nella sala comunale di Villa si terrà un’ulteriore serata informativa per la popolazione del Comune di Bedretto.