La storia

Un altro siluro da primato: ora si sfodera l’artiglieria pesante

Catturato un super pesce da 26 chili per 1 metro e 63 – Forse l’esemplare più grosso mai pescato nel Verbano – Urs Lüchinger: «Stanno diventando un serio problema» – Il Cantone corre ai ripari: dall’anno prossimo autorizzate reti speciali
Luca Bellini assieme alla sua super preda, catturata domenica nella zona della foce del Ticino. ©Schifish
Barbara Gianetti Lorenzetti
Barbara Gianetti Lorenzetti
28.09.2021 06:00

«Una cattura casuale? Casualissima direi. In realtà ero uscito in cerca di lucci e lucioperca...». Invece alla lenza del losonese Luca Bellini si è attaccato un siluro. E che siluro. Un pescione da 26 chili per 1 metro e 63. Forse l’esemplare più pesante mai pescato finora nelle acque del Verbano (l’ultimo record risale all’anno scorso, con 25 chili per 1 metro e 68). A due giorni di distanza dall’impresa (avvenuta domenica nei pressi della foce del Ticino), il pescatore è ancora incredulo. «Quando ha cominciato a tirare – racconta – non mi pareva vero. E mi sono anche agitato, perché non avevo l’attrezzatura adatta per tirarlo a bordo. In quei casi ce ne vuole una speciale». Ma la fortuna è stata dalla sua parte, visto che nelle vicinanze si trovava un altro habitué del Verbano: Ivan Schifano, nell’ambiente conosciuto come Schifish, anche lui autore di alcune catture eccezionali. «Grazie al suo aiuto – prosegue il nostro interlocutore – siamo riusciti a tirar su il siluro. Ma ci sono voluti 45 minuti». Una bella lotta, insomma. E anche una bella soddisfazione.

Protagonista in assemblea

Intanto i mega predatori dei laghi – apparsi nelle nostre acque solamente alcuni decenni fa – sono pure stati al centro dell’ultima assemblea dei delegati della Federazione ticinese per l’acquicoltura e la pesca (FTAP), svoltasi proprio sabato. «Ai lavori – spiega al CdT il presidente Urs Lüchinger – hanno partecipato anche i rappresentanti dell’Ufficio caccia e pesca, che abbiamo sollecitato sulla strategia del Cantone e sugli indirizzi della Commissione italo svizzera per la pesca. In modo particolare per quanto riguarda il Lago Maggiore, dove il problema si sta facendo serio». E a Bellinzona ne sono ben coscienti, tanto che durante l’assemblea della FTAP è stato annunciato, in anteprima, un provvedimento la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo primo gennaio. «Con l’inizio del 2022 – spiega Lüchinger – anche sul bacino svizzero del Verbano chi pesca con una patente di tipo professionale potrà utilizzare una rete speciale a maglie molto larghe. Una tecnica già utilizzata da diverso tempo oltre confine, che permette di catturare unicamente i siluri più grandi. La sperimentazione ha finora dato ottimi risultati e in Italia con quel sistema sono già stati pescati quintali di pesce». La strategia è dunque di puntare sulla riduzione della popolazione di siluri, considerato che la loro eradicazione è ormai un obiettivo irraggiungibile. «Sono troppi e sempre più grandi – prosegue il presidente della FTAP – e hanno colonizzato i nostri laghi. Si sono inseriti stabilmente nella catena alimentare assieme alle specie autoctone, così come accaduto con il lucioperca e con il gardon. Ad oggi soprattutto nel Verbano».

Oltre il ponte diga di Melide

Il Ceresio, per ora, sta un po’ meglio. «Ma non di molto – prosegue il nostro interlocutore –. Anzi, di recente abbiamo avuto un’ulteriore cattiva notizia: il grosso predatore ha passato anche il ponte diga. La sua presenza è infatti stata segnalata nella zona di Melide e, dunque, pure nel bacino nord del Lago di Lugano. Non è quindi difficile prevedere che presto l’evoluzione sarà simile a quella registrata nel Verbano». Attualmente il piano d’azione per il Sottoceneri prevede di fermare ed eliminare gli esemplari che si immettono nella scala di rimonta della diga di Creva, il corridoio ittico di collegamento fra Lago Maggiore e Ceresio attraverso la Tresa. «Ma – prosegue Lüchinger – considerati i probabili sviluppi, sono abbastanza sicuro che prima o poi anche nel Luganese andranno utilizzate le reti speciali a maglia larga». Il tutto per cercare di contenere un predatore davvero impressionante, soprattutto per le dimensioni che può raggiungere. «Da quel che mi risulta – spiega ancora il presidente della FTAP – il record svizzero è finora detenuto da un esemplare catturato nel lago di Morat, che raggiungeva gli 80 chili». Nel Danubio, poi, suo habitat naturale, il Silurus glanis (questo il nome scientifico del pesce) può arrivare a 2 metri e 50 di lunghezza per 400 chilogrammi. Un vero mostro, insomma, le cui misure alimentano leggende e suscitano qualche timore.

Innocuo per l’uomo

A chi afferma di non volersi più bagnare nei nostri laghi dopo aver visto e letto dei super pesci che hanno popolato le cronache negli ultimi anni Lüchinger risponde però categorico. «È ora di sfatare certi luoghi comuni: il siluro è innocuo per l’uomo. Non si hanno notizie documentate di aggressioni. Del resto si tratta di una specie molto schiva, che caccia in profondità e che tende a fuggire quando entra in contatto con l’essere umano». Altro discorso quello riguardante la biodiversità, messa in serio pericolo dalla voracità dell’«immigrato» ittico. Per questo è importante mantenerne la popolazione sotto controllo. «In tal senso – conclude il presidente della federazione ticinese – potrebbe aiutare il fatto che il siluro è sempre più apprezzato dal punto di vista gastronomico. Vi sono già alcuni pescatori che lo vendono con successo e viene regolarmente utilizzato anche per preparare il fritto misto di lago. Incentivarne ulteriormente il consumo potrebbe portare a una pesca più intensiva e, dunque, a una maggiore limitazione del numero di esemplari presenti nei nostri laghi. In ogni caso l’invito è quello a non rilasciarli mai, una volta catturati».

«Non mangio pesce di lago»

Il 26enne Luca Bellini – autista di camion con la passione per la pesca fin da piccolo – il suo super siluro non lo mangerà. «Non vado matto per il pesce di lago. Quindi l’ho regalato volentieri a Ivan Schifano, per ringraziarlo dell’aiuto». In cambio quest’ultimo trasformerà la testa del pescione in un trofeo da appendere al muro. «Che troverà posto nella casa di montagna – conclude sorridendo l’autore della cattura da record – perché in salotto la mia fidanzata proprio non la vuole».

Bellini ha regalato il siluro a un amico, visto che lui non mangia pesce di lago. ©Schifish
Bellini ha regalato il siluro a un amico, visto che lui non mangia pesce di lago. ©Schifish