Sirio 06-12 maggio 2024
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San Valentino

Aurora e Stefano, un amore a suon di musica

La testimonianza di una coppia di fidanzati che il 13 febbraio parteciperanno alla Veglia di preghiera in Sant'Ambrogio a Milano con monsignor Vegezzi. In contemporanea si pregherà anche a Varese, in San Vittore, con l'Arcivescovo

di Letizia GUALDONI

13 Febbraio 2024
Aurora e Stefano

A chi pensa che l’amore non esiste o esiste solo finché dura, a chi non sa scommettere sul futuro, a chi fatica a riconoscere la propria vocazione, a chi non sa più esprimere tenerezza, a chi cerca la felicità senza immaginare che sta tutta lì, nell’amare e lasciarsi amare…

Aurora e Stefano – e tutti i giovani che riempiranno con gioia la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, con il vescovo ausiliare Giuseppe Vegezzi, e la Basilica di San Vittore a Varese, con l’arcivescovo Mario Delpini, per la Veglia di preghiera di martedì 13 febbraio – rispondono con coraggio nel dire “sì” (al loro amore, a Dio, al mondo, nel sogno di renderlo eterno), nell’accogliersi reciprocamente ogni giorno, in un “per sempre” – si sposeranno il 31 maggio – che profuma della libera risposta alla chiamata di tutti all’amore.

Aurora Toppi, 25 anni, osteopata specializzata in Osteopatia pediatrica, e Stefano Parazzini, 28 anni, ingegnere biomedico, abitano a Lentate sul Seveso e sono legati entrambi dalla passione per la musica: Aurora canta nel coro giovanile della Diocesi Shekinah, Stefano suona principalmente la chitarra, e vari altri strumenti; in parrocchia seguono il coro giovani e animano l’adorazione mensile per la Comunità pastorale di Lentate.

Una corda intessuta nell’amore

E propria una canzone, Una corda a tre capi, di Mirko e Giorgia, esprime al meglio cosa rappresenta per loro l’amore, quello vero: parla di un’unica corda fatta da tre capi, io, lui e Dio, e questa corda è fermamente tenuta intatta dall’amore di Dio. «Ci conosciamo praticamente da sempre – rivela Stefano -, ma a un certo punto qualcosa è scattato, come una scintilla improvvisa, come se qualcuno lo volesse. Un giorno siamo andati come amici a confessarci al Santuario di Seveso, e siamo tornati con un nuovo profumo – ricorda -. Lei in quella confessione aveva pianto e, sembra strano, è lì che ho conosciuto veramente la sua profondità, siamo rimasti parecchio in silenzio e lì mi sono innamorato di quelle parole non dette che paradossalmente mi hanno mostrato tutto di lei: forse Qualcuno ci ha messo in quel posto non per caso. Così la nostra storia è iniziata, e continuata. Se dovessero chiedermi quanto è grande l’Amore che ha Dio verso di me, guardo lei e capisco che è immenso. Penso che sia la dimostrazione più concreta di quanto Dio ci ami, perché ogni tenerezza che c’è in questa storia trova le radici in un Amore più grande».

L’esperienza della Gmg

Aurora e Stefano sono una giovane coppia che ha ben chiaro come “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, che ha compreso dove affondano le radici della gioia: c’erano anche loro, la scorsa estate, tra l’1 milione e mezzo di giovani, alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, quando il Papa ha detto, facendo brillare loro gli occhi, «chi ama vola, corre lietamente».

Come si cammina nell’amore? «Siamo ancora all’inizio del nostro cammino per spiegare il segreto che tiene in piedi una coppia di fronte alle difficoltà, ma nella nostra storia – afferma Aurora – posso dire con fermezza che più amiamo il Signore e più ci amiamo noi, perché tutto deve partire da Lui e tutto deve ritornare a Lui. Questo è lo strumento principale che ci tiene in piedi ogni giorno».

Siete molto giovani e state già per compiere un passo importante. Non vi spaventa la definitività di una scelta? Quali paure, oggi, tra i vostri coetanei? «C’è paura del “per sempre”: c’è paura di prendere una decisione e fare una scelta che sia definitiva. C’è paura di prendersi un impegno vero e serio. Ma – continua Aurora – sei consapevole di cosa ti perdi? Non spaventatevi, perché se Dio è tutto ciò che avete allora avete tutto ciò di cui avete bisogno».

Il sostegno degli amici

Cosa pensano i vostri amici della vostra scelta? «I nostri amici sono molto felici della nostra scelta – ci dice Stefano -, ci supportano e sostengono. I conoscenti meno vicini a noi a volte pensano che siamo dei “pazzi” ad “ammanettarci” a questa età. Ma per noi rimane l’atto di libertà più incredibile che possiamo compiere nella vita…».

Per testimoniare questa bellezza di un amore che scopre pienamente il suo significato nell’amore di Dio, conoscersi (anche nell’informalità dell’aperitivo di coppia iniziale), sarà allora prezioso ritrovarsi (dalle 20) con tutti i giovani fidanzati alla Veglia, a cura del Servizio per la Famiglia, il Servizio per i Giovani e l’Università e l’Azione Cattolica Ambrosiana, in programma il 13 febbraio, anticipando con la preghiera la festa di San Valentino.