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I demoni di corso Matteotti n. 35 e 37
I mascheroni grotteschi al centro dell’architrave delle finestre del pianterreno di questo palazzo presentano volti demoniaci baffuti che osservano i passanti con sguardo maligno
Articolo di Milo Julini
Pubblicato in data 02/07/2017

A Torino, in corso Matteotti ai nn. 35 e 37 troviamo uno “stabile signorile” (questa è l’unico indicazione al riguardo che sono riuscito a trovare in rete) dall’intonaco color pesca, decorato da mascheroni grotteschi particolarmente malvagi, in particolare quelli collocati al piano terreno.


Al centro dell’architrave delle finestre del pianterreno sono infatti collocati volti demoniaci baffuti, con folte sopracciglia e barbetta caprina che osservano i passanti con sguardo maligno.


La bocca, spalancata in quello che lo scrittore horror H. P. Lovecraft avrebbe definito un “infernale cachinno”, permette di osservare nell’arcata superiore due soli denti, poco rassicuranti perché ricordano quelli di certi parassiti, molto ingranditi dal microscopio elettronico.


Lo scultore ha inserito anche elementi vegetali, in particolare nella capigliatura del mascherone, ma questo fogliame viene ad assumere un aspetto malsano che evoca alghe mostruose o tentacoli di una insidiosa pianta carnivora.


Le finestre sono poi state munite di robuste inferriate protettive, in apparenza aggiunte successivamente al progetto originale: gli elaborati puntali delle sbarre verticali vengono così a sovrapporsi parzialmente ai mascheroni demoniaci quasi come per tenerli a freno.


Sopra i due portoni di ingresso si osservano altri due volti mostruosi, con aspetto canino ma con elementi che evocano il caprone infernale, con lunghe zanne che addentano il numero civico. 


Al piano nobile, le finestre sono sovrastate da frontoni, alternativamente con timpano triangolare e curvo, che alloggiano mascheroni dello stesso stile ma di aspetto molto più benevolo, circondati da numerosi frutti (melograni?).


I decori dei due piani superiori sono soltanto geometrici, senza alcun elemento antropomorfo o fitomorfo.  

 

Quale può essere stata la motivazione di questi decori così mostruosi soltanto al piano terreno? Va bene la funzione apotropaica dei mascheroni grotteschi che allontanano o annullano le influenza maligne, ma perché soltanto al pianterreno? Le influenza maligne viaggiano solo a piedi e non sanno volare? E il mancato decoro dei piani secondo e terzo è dovuto a questa convinzione oppure al contenimento delle spese?


In ogni caso, i proprietari del palazzo hanno chiaramente dimostrato una certa sfiducia nell’effetto apotropaico dei mascheroni, visto che hanno fatto collocare robuste inferriate alle finestre del pianterreno!

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