Il coniglio (Oryctolagus cuniculus) è considerato un buon animale da compagnia, ben adattabile, docile, socievole, pulito, di dimensioni contenute se di varietà nana, semplice da allevare, che può superare, se correttamente gestito, i 7 anni di vita.

Non è un roditore, come a volte si ritiene, ma un mammifero lagomorfo, simile alle lepri e strettamente erbivoro. I conigli selvatici sono coloniali e possiedono gerarchie ben definite. Vivono di solito in gruppi, in tane sotterranee, dove trascorrono gran parte della giornata. Per questo in cattività deve sempre essere presente un nascondiglio dove il coniglio trascorrerà gran parte della giornata.

In natura il coniglio è un animale crepuscolare, cioè si muove più che altro la mattina presto e la sera per andare alla ricerca del cibo. E’ normale, pertanto, vederli riposare e dormire durante il giorno, distesi sull’addome o sul fianco, con arti posteriori allungati all’indietro. Per rispettare quindi la natura di questi animali è consigliabile alimentarli al mattino e di sera.

Se allevati insieme si evidenziano rapporti sociali simili a quelli osservabili nei soggetti in libertà: si affezionano l’un l’altro, dormono vicini, si puliscono reciprocamente e possono essere subordinati o dominare tra loro o nei confronti di altri animali domestici e del proprietario stesso. La pulizia reciproca è segno di affetto e di dominanza. I conigli sono territoriali ed anche in cattività possono lottare tra loro provocandosi ferite profonde.

Il temperamento dei conigli è fortemente influenzato dalla maturità sessuale che viene raggiunta a 4-5 mesi nella femmina e a 6-8 mesi nel maschio. I conigli adulti, sia maschi, sia femmine, possono lasciare feci e spruzzare urina ovunque per segnare il territorio ed in particolare la femmina può diventare molto aggressiva e distruttiva.

Per evitare questi problemi comportamentali e gravidanze indesiderate, ma soprattutto per ridurre sensibilmente il rischio di patologie come tumori a carico di utero, ovaie e testicoli, è raccomandatosterilizzare sia maschi che femmine prima del raggiungimento della maturità sessuale: in tal modo, come dimostrato da numerosi studi scientifici, allungheremo la vita del nostro animale.

Se si desidera invece ottenere dei piccoli ricordiamo che la gestazione dura circa 30-32 giorni e l’ovulazione è indotta dall’accoppiamento. La coniglia non ha un ciclo estrale ben definito ma manifesta periodi di recettività, della durata di 7-14 giorni, da gennaio a settembre, seguiti da 2 giorni di quiescenza durante i quali maturano nuovi follicoli ovarici. I piccoli, da 4 a 12 per parto, nascono inetti, nudi e ciechi e vengono allattati generalmente una sola volta, raramente due, nell’arco delle 24 ore, di solito di notte e per pochi minuti, poiché il latte di coniglia è molto nutriente.

Già dopo 2 settimane dalla nascita escono dal nido e lo svezzamento si completa a 4-5 settimane.

E’ importante toccare il meno possibile i coniglietti, specialmente subito dopo il parto, perché la madre instaura un forte legame olfattivo con i neonati. Essendo in natura un animale da preda il coniglio domestico dopo l’acquisto è generalmente timido e spaventato ma ben presto si ambienterà, esplorando attivamente tutto ciò che lo circonda, correndo giocando e affezionandosi al proprietario.

Il coniglio libero per l’appartamento può rosicchiare mobili, fili elettrici cavi telefonici: per evitare o ridurre questo problema si potranno mettere a disposizione dell’animale tubi di cartone,    rametti carote, gambi di insalate, e cavoli. Se il coniglio si pulisce leccandosi le zampe anteriori ed in seguito le orecchie ed il muso per passare a lisciarsi tutta la pelliccia è indice di un soggetto in buona salute.

Il coniglio tende ad urinare e defecare sempre nel solito posto e questo può facilitare il proprietario nell’uso di una casetta igienica.

Alimentare il coniglio in modo corretto è molto importante ed è piuttosto frequente trovare patologie legate ad un’alimentazione errata e carente. E’ fondamentale ricordare che il coniglio è un erbivoro e non un granivoro, cioè non si nutre di semi e fioccati come a volte si ritiene.

Si consiglia di somministrare erbe verdi di campo fresche (non appassite) a temperatura ambientale (non fredda, anche bagnate) come trifoglio, tarassaco (o dente di leone o cicoria di campo), erba medica, malva, piantaggine, festuca (o paleo)  coda di topo, crusca e  sempre del fieno di ottima qualità.

In alternativa potranno essere utilizzate insalate cicorie, radicchi, finocchi, sedani, cavoli, carciofi, basilico e insalata romana. Le fibre vegetali devono essere assunte continuamente dal coniglio per prevenire l’insorgenza di enteriti ed aiutano a mantenere un’equilibrata motilità gastrointestinale. L’apporto proteico dovrà essere di alta qualità e a tale scopo si somministreranno dei pellets (20-40 grammi al dì per un coniglio adulto) senza cereali; per quanto riguarda la frutta si devono somministrare solo le bucce e non la polpa e solo una volta alla settimana perché si tratta di un alimento ricco di zuccheri che può portare all’obesità.

La coprofagia, cioè l’ingestione di feci direttamente dall’ano, nel coniglio è normale perché così il lagomorfo recupera delle sostanze non assunte durante il primo passaggio nel sistema digerente come aminoacidi, acidi grassi volatili e vitamine B e K.

Queste feci particolari dette ciecotrofi, sono chiare, lucide perché ricoperte da uno strato di muco ed unite tra loro a formare delle catenelle. Vengono raccolte dal coniglio, direttamente dall’ano, senza farle cadere a terra. Il coniglio obeso avrà difficoltà nell’assumere il ciecotrofo, che abbiamo visto svolgere un importante ruolo, e a mantenere di conseguenza pulita la regione perianale.

Per evitare l’insorgenza dell’obesità si consiglia di non somministrare ai conigli da compagnia alimenti a base di semi fioccati ed estrusi di cereali, pellets ricchi di cereali e poveri di fibre, carrube, pane secco e biscotti. Eccezionalmente si può somministrare pane secco integrale perché ricco di fibra.

Le urine del coniglio normalmente sono piuttosto dense e giallastre, perché ricche di sali di calcio, ma spesso si colorano di rosso brunastro per la presenza di pigmenti vegetali che l’animale non metabolizza; quindi non è preoccupante trovare occasionalmente l’urina con sfumature ad esempio rossastre.

Dopo l’acquisto si consiglia di portare il giovane coniglio dal medico veterinario per una visita di controllo allo scopo di evidenziare eventuali patologie, di impostare nel miglior modo la gestione del lagomorfo e vaccinarlo.