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Cosa Vedere

Castello Normanno “G.Da Procida” (XI secolo): Questa struttura venne costruita verso l’anno 1000, da tre fratelli Normanni, ovvero Riccardo, Ruggiero e Guglielmo di Hauteville. Si presenta come un sistema di fortificazione articolate intorno ad un corpo principale. L’edificio era munito di sei torri. Una di queste consentiva l’accesso al carcere, un’altra, con delle scale, portava a parti sottostanti da dove accedevano le carrozze. Durante i conflitti mondiali era adibito a carcere militare successivamente museo, oggi vi si può ammirare un vasto panorama che comprende il golfo di Salerno, il parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (in cui si trova), parte della costiera cilentana e di quella amalfitana e infine l’isola di Capri. Grazie alla sua posizione strategica, infatti, nel corso dei secoli fu conteso da molti personaggi.

Chiesa Parrocchiale di San Giorgio (XIV secolo): eretta in epoca medioevale come risulta dalla Decima 1308-1310 è la più antica Parrocchia di Postiglione. Inizialmente vi erano due parrocchie ma a seguito di un’epidemia di colera che decimò la popolazione se ne formò una sola che assunse entrambi i titoli. Dopo la progressiva scomparsa della chiesa di San Nicola, quella di San Giorgio diventò la chiesa madre. L’attuale aspetto risale alla fine del settecento (1773-1781), strutturata su tre navate con adiacenti sagrestia e campanile. Le navate laterali terminano con due cappelle, a destra quella di San Lorenzo, a sinistra quella dell’addolorata, mentre lungo di esse si trovano sei altari. La pianta è a croce latina, l’altare maggiore venne installato nel 1922 proveniente da una chiesa intitolata alla Madonna del rosario. Sul fondo dell’abside vi è un coro e al di sopra il maestoso complesso scultoreo di San Giorgio intento ad uccidere il drago. Di rilevanza artistica è la custodia marmorea dell’olio per gli infermi e il tabernacolo del 1607 con tre cherubini e due angeli adorati posti avanti alla piccola apertura, due lesene decorate a candelabro la cui sommità vi è un Cristo benedicente. Il campanile originale crollò nel 1876 a causa di gravi lesioni qualche decennio dopo ne fu completata la costruzione, la configurazione attuale fu completata nel 1939. Delle due campane al suo interno la più antica risale al 1877 mentre la seconda al 1929. Alle tre porte di ingresso si accede tramite una recente scalinata in pietra.

Santuario della Ss. Annunziata e Monastero dei Carmelitani (XVI secolo): la sua fondazione si deve a Francesco Vaccaro “napoletano, maestro e dottore della Religione e del sacro collegio dei teologi Napoletani” che, soggetto di una singolare pietà e dottrina, fondò nella terra di Postiglione della Diocesi di Capaccio in principato Citra, il terzo dei quattro conventi carmelitani intitolato alla Ss. Annunziata. Il piccolo monastero venne soppresso per ordine del pontefice Innocenzo X poiché non in grado di sostenere una giusta famiglia di religiosi. La chiesa conventuale restò tuttavia aperta al culto fino a quando la chiesa parrocchiale non venne riaperta nel dicembre 1993 e dopo la distruzione della parrocchia di San Nicola, assunse quindi un importante ruolo nella vita spirituale della comunità. Anche se attualmente la Chiesa di Santa Maria (così denominata) si trova in un contesto urbano, inizialmente si trovava in una zona di “terra” conforme alle regole dell’ordine. Nonostante i vari rifacimenti conserva l’iniziale estensione planimetrica, è costituita da una navata unica, varcato l’arco trionfale si trova l’ingresso al campanile e alla sagrestia. Il presbiterio innalzato di tre Gardini rispetto alla navata e coperto con volte a botte, ha sul fondo dell’abside un unico altare in muratura e stucco sormontato da una nicchia ospitante la statua della Beata Vergine del Carmelo. Di grande interesse è la cappella di San Giacinto di Cesarea che si trova sulla sinistra della navata. Alle pareti presenta tre lapidi che testimoniano Vicende storiche importanti dell’abitato e inoltre presentano l’importanza della chiesa conventuale forse adibita anche a chiesa madre per questo sede prescelta della confraternita della Vergine del Carmelo. A destra della chiesa alcuni ambienti destinati un tempo ad asilo gestito dalle suore “Figlie di nostra signora del sacro cuore di Gesù” e poi dalle “Figlie della carità del preziosissimo Sangue”.

Cappella di San Rocco (XVII secolo): venne costruita da alcuni sopravvissuti ad un’epidemia di colera nel 1656 come omaggio al Santo.

Cappella di San Vito (XVI secolo): è la cappella più antica del paese da poco ristrutturata presenta un solo altare con un dipinto del XVIII secolo rappresentante San Vito e Santa Maddalena. Anticamente era adibita a luogo di benedizione per animali.

Torre Campanaria di San Nicola (XIV secolo): unico resto dell’ex chiesa madre del paese crollata nel 1857. Questa chiesa era dedicata a San Nicola, probabilmente costruita in stile romanico, presentava alcuni altari Madonna del Rosario e San Nicola, il titolare della chiesa e compatrono del paese.

Fontana Monumentale: si trova in piazza Armando Diaz ed è stata costruita nel 1816. La statua al suo interno rappresenta la primavera.

Fontana dei Grandini: ex lavatoio del paese è una delle più antiche del paese.

Grotta di Sant’Elia: situata a circa 900 m.l.m è una Grotta di origini carsiche da secoli importante meta di pellegrinaggio da parte del popolo di Postiglione e dei comuni limitrofi che durante i periodi di siccità invocavano il santo per la pioggia miracolosa. Fu ufficialmente dedicata a Sant’Elia nella metà del cinquecento con l’arrivo dei Carmelitani che diffusero il culto di Sant’Elia e della Madonna del Carmelo,ma da alcuni documenti emerge che prima del cinquecento si svolgeva una festività di origini non chiare di cui non si è a conoscenza del santo a cui fosse dedicata. Questa antica solennità di origini incerte che in seguito venne intitolata a Sant’Elia ed è tuttora celebrata la prima Domenica di Maggio con la processione (antico pellegrinaggio) che giunge fino alla Grotta del Santo. Emerge inoltre da un libro dei morti del XVIII (conservato nella chiesa di San Giorgio) una testimonianza scritta di un miracolo legato al culto di Sant’Elia, richiesto ed ottenuto dal popolo e dal Clero di Controne in pellegrinaggio a Postiglione.