Giornata del leone, il Wwf: «Popolazioni diminuite in Africa del 43% in 20 anni»

di Silvia Morosi

Un nuovo censimento in corso nel Parco Nazionale di Tsavo, in Kenya: l’analisi di migliaia di immagini di leoni ha permesso di migliorare le stime sul numero di questi animali e la valutazione del loro stato di salute

Giornata del leone, il Wwf: «Popolazioni diminuite in Africa del 43% in 20 anni»

Come ogni anno, il 10 agosto torna il «World Lion Day» (Giornata mondiale del leone), lanciato nel 2013 dall’African Lion and Environmental Research Trust. Questa specie, da sempre simbolo di forza e resistenza, è purtroppo ancora in pericolo. Il Wwf ricorda, infatti, che le popolazioni presenti in Africa hanno perduto il 90% del loro areale originario e il numero di individui è calato drasticamente nell’ultimo secolo: dai 200mila individui mappati a inizio Novecento, oggi nel Continente si contano meno di 30mila esemplari. Dai dati più recenti emerge che solo negli ultimi 20 anni, la popolazione ha subito un declino del 43% (qui: leoni e altri animali selvatici allevati per essere uccisi dai cacciatori di trofei, l’Italia prova a dire basta).

I leoni sono presenti in 27 Paesi africani, ma solo in 7 di questi si contano popolazioni con più di mille individui. La Iucn classifica la specie come «vulnerabile», mentre risulta ormai estinta in 26 Stati del suo areale di origine. Il Wwf sta contribuendo al censimento degli esemplari nel Parco Nazionale di Tsavo, in Kenya, attraverso l’implementazione di un metodo innovativo, basato sull’acquisizione e l’analisi di migliaia di immagini di leoni che aiutano il team di ricerca a contarli, tramite il riconoscimento dei singoli individui. Il metodo, denominato Secr (Spatially Explicit Capture-Recapture) permette di stimare il numero di individui presenti in un territorio tramite la cattura e ri-cattura di immagini dei leoni in un certo periodo di tempo. Aumentare la precisione delle stime della popolazione è fondamentale per migliorare gli sforzi di conservazione e salvare questa magnifica specie.

Diverse le minacce per la sopravvivenza del leone: tra le principali, spiega il Wwf, il degrado dell’habitat, la diminuzione di alcune delle sue prede elettive, il conflitto diretto e indiretto con l’uomo e il bracconaggio, legato anche al commercio illegale di pellicce e altre parti del corpo. Altra minaccia che mette a rischio la conservazione sul lungo termine di questo felino è l’aumento degli accoppiamenti tra consanguinei e la conseguente perdita di diversità genetica, causato dalla frammentazione dell’habitat e dalla presenza di popolazioni sempre più piccole e isolate tra loro. Oggi si stima, infatti, che il leone occupi solo il 10% del suo areale originario, ed è dunque sempre più complicato per i giovani individui spostarsi per colonizzare nuove aree e diffondere i propri geni lontano dall’area dove sono nati. Il mantenimento degli habitat dei leoni, come foreste e savane alberate, contribuisce — poi — allo stoccaggio del carbonio e quindi alla lotta al cambiamento climatico.

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(@Kate Vannelli/Wwf)

10 agosto 2023 (modifica il 10 agosto 2023 | 09:57)