Riqualificare le paludi: così si salvano i migratori dalle stragi dei bracconieri

di Paola D’Amico

L’intervento di una fondazione tedesca nei Pantani Cuba e Longarini, i più grandi dei dieci Pantani situati nell’estremo sud della costa orientale siciliana, tra le province di Ragusa e Siracusa

desc img

È una strategia ghandiana quella scelta da una fondazione tedesca che si occupa di conservazione della natura. Per combattere i bracconieri che in Sicilia facevano strage di migratori. Metro quadro dopo metro quadro ha comprato quasi 400 ettari di terreni e acquitrini lasciati in abbandono dai proprietari e divenuti discarica. Ai professionisti della caccia illegale è così stato letteralmente tolto il terreno da sotto i piedi. La Stiftung Pro Artenvielfalt è attiva dal 2007 in Germania dove gestisce circa 500 ettari che comprendono una vasta gamma di habitat diversi: foreste alpine, foreste planiziali, zone umide, laghi, brughiere, fiumi e torrenti, zone costiere e piccole isole. L’operato della Fondazione prevede l’acquisto di terreni dall’alto valore ecologico e l’intervento con azioni per preservarne il valore naturalistico e svilupparne al massimo il potenziale di biodiversità, come ad esempio la rimozione di fattori limitanti (discariche, bracconaggio, distruzione del suolo, ecc.), il ripristino e la valorizzazione di habitat inquinati o danneggiati, il ripristino di habitat e biotopi modificati o danneggiati dall’uomo alle loro condizioni originali di naturalità, il ripristino e la creazione di una vasta gamma di nicchie ecologiche idonee alle specie tipiche per migliorarne lo stato di conservazione, con una particolare attenzione per le specie più rare e minacciate.

In Sicilia

Allo stesso modo nel 2014 ha iniziato ad acquisire ettari di terreno in Sicilia, lasciati in abbandono e ridotti a discarica, trasformandoli in oasi di biodiversità. Si tratta dei Pantani Cuba e Longarini (una vista aerea nella foto ©SPA_IT), i più grandi dei dieci Pantani situati nell’estremo sud della costa orientale siciliana, tra le province di Ragusa e Siracusa, e uno dei più importanti sistemi di zone umide costiere dell’Europa meridionale. Distano infatti appena 100 km in linea d’aria dall’arcipelago maltese e costituiscono il primo approdo per moltissime specie di uccelli migratori che utilizzano la rotta del Mediterraneo centrale durante gli spostamenti tra Africa e Europa: un luogo di sosta e nidificazione di incomparabile valore.

Roland Tischbier (Presidente fondazione) e Marlen Witte (Vicepresidente) attivi in Germania da oltre 15 anni per la protezione della fauna selvatica, hanno compreso che era necessario andare in Sicilia e mettere in sicurezza questa «autostrada nei cieli» che passa proprio sopra quei Pantani, se volevano davvero salvare i volatili, tortore, anatre, fenicotteri e cicogne e specie rare che i bracconieri ogni anno in primavera abbattevano in quantità. Paolo Galasso, 37enne biologo della conservazione che è stato incaricato con Nino Patti, artigiano e esperto antibracconaggio, di bonificare e custodire l’oasi, racconta che «da quando la fondazione ha iniziato ad acquisire pezzo dopo pezzo i terreni dai privati abbiamo rimosso rifiuti di ogni genere, 300 metri cubi di rifiuti. Una montagna».

Qui nidifica l’anatra marmorizzata

Le aree umide erano disseminate di amianto, carcasse d’auto, elettrodomestici. Con Carlo Cappuzzello e Egle Gambino, responsabili Progetto Italia, l’immensa area è stata messa in sicurezza. E se «dieci anni fa qui trovavi centinaia di bracconieri – aggiunge Galasso - che aspettavano gli uccelli provati dal viaggio sulla spiaggia, oggi sono rimasti 3 forse 4 irriducibili». I Pantani Cuba e Longarini, che ricadono nei comuni di Noto, Pachino e Ispica, oggi sono anche luoghi di straordinario valore per gli insetti e gli impollinatori. Ma sono anche, per esempio, l’unico sito di nidificazione in Italia di un selvatico oggetto di un importante progetto di conservazione europeo: l’anatra marmorizzata.

25 aprile 2022 (modifica il 27 aprile 2022 | 11:41)