10 agosto 2018 - 09:04

Il testo della (bellissima) poesia di Giovanni Pascoli sul 10 agosto

Il 10 agosto è la notte forse più attesa dell’anno, la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti. Ma il 10 agosto è anche il titolo della poesia più famosa di Giovanni Pascoli che parla della morte del padre, Ruggero, ucciso 150 anni fa. Ve la ricordate?

di Giovanni Pascoli

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Siamo alla notte forse più attesa dell’anno, la notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti. E il 10 agosto è anche il titolo della poesia più famosa di Giovanni Pascoli. Ve la ricordate?

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male!

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