21 maggio 2020 - 22:16

Coronavirus, uno studio: «Le macchie sulla pelle? Una spia dell’infezione prima che si manifesti»

Il dermopatologo Raffaele Gianotti: «La cute è un termometro e alcune manifestazioni cutanee sono spia dell’insorgere della malattia, ma scompaiono insieme al virus»

di Flavia Fiorentino

Coronavirus, uno studio: «Le macchie sulla pelle? Una spia dell'infezione prima che si manifesti»
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Lo studio di un gruppo di ricercatori della Clinica dermatologica dell’Università degli Studi di Milano, appena pubblicato su Acta dermatologica, American Journal Dermatopathology e Journal of Dermatological Science ha analizzato i tessuti cutanei durante le varie fasi della malattia da Covid 19. «La cute può essere una “spia” dell’ infezione in atto che non si è ancora manifestata — spiega il professor Raffaele Gianotti, dermatopatologo,uno degli autori della ricerca insieme agli immunopatologi del Policlinico Cà Granda — ma può comparire anche durante lo stadio conclamato della malattia. Nella maggioranza degli adulti le macchie sulla pelle scompaiono in poco tempo insieme al virus mentre le lesioni cutanee piu pericolose si manifestano in pazienti ricoverati in terapia intensiva con gravi danni a polmoni e reni. I bambini, invece, possono presentare lesioni rosso vivo alle dita dei piedi senza mostrare i minimi segni sistemici dell’infezione».

Come avete scoperto i sintomi cutanei da Covid 19 ?
«Quando ho saputo che un mio collega era stato ricoverato per polmonite da Covid con associata una malattia della pelle, mi sono tornati in mente due casi di pazienti immunodepressi per tumore, visti un mese prima, che al microscopio mostravano strane anomalie».

E cosa siete andati a indagare?
«La cute patologica fornisce tutti gli indizi per risolvere l’enigma diagnostico. Ma questo virus è subdolo: si manifesta con i caratteri di comuni malattie della pelle come l’orticaria o l’esantema che è un arrossamento della cute generalizzato. In pratica utilizza gli “schemi di gioco” di malattie cutanee ben note e fa in modo di alterare il sistema immunitario che si rivolta contro le stesse cellule della pelle e di altri organi interni».

La malattia della pelle può dunque misurare la gravità dell’infezione?
«Esatto, nel 95% del casi è un “termometro” che avverte di un probabile attacco virale in atto. Vediamo ogni giorno al microscopio malattie della cute in pazienti asintomatici per polmonite e febbre che mostrano inequivocabilmente il marchio del Covid».

Si parla di strane macchie rosse che colpiscono mani e piedi di bambini o giovani adulti. Di cosa si tratta?
«Sono arrossamenti o noduli rossi della cute che definiscono un disturbo chiamato “eritema pernio” (gelone) dovuto al fatto che il virus produce un danno ai vasi sanguigni della pelle».


Quando ci si deve preoccupare?
«Se vi compare l’acne non pensate di essere infetti. Se invece avete febbre, tosse e macchie rosse sulla pelle, andate subito dal dermatologo. Curiosamente, mio padre Ferdinando 65 anni fa ha scoperto una malattia della pelle, dovuta al virus dell’epatite che oggi porta il suo nome».

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