9 febbraio 2021 - 11:01

Franco Marini e la moglie Luisa D’Orazi: tra il democristiano doc e la figlia di comunisti una storia d’amore lunga 52 anni

Nel libro di Bruno Vespa “L’Amore e il potere” l’ex presidente del Senato e la moglie medico, scomparsa nel 2012, raccontarono in prima persona la storia della loro unione. Compreso il curioso primo appuntamento e il modo in cui superarono le loro diverse visioni politiche

di Elisa Messina

Franco Marini e  la moglie Luisa D'Orazi: tra  il democristiano doc e la figlia di comunisti una storia d'amore lunga 52 anni
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Nel ricordare la vita, non solo politica, dell’ex presidente del Senato Franco Marini , scomparso a 87 anni, non possiamo non ricordare anche il lungo sodalizio con la moglie Luisa D’Orazi: un legame iniziato nel 1960, quando lui era già sindacalista alla Cisl, lei studiava medicina, e finito solo con la morte di lei nel 2o12.
Lo racconta bene, attraverso le testimonianze di entrambi, Bruno Vespa nel suo libro del 2007 «L’amore e il Potere. Da Rachele a Veronica, un secolo di storia italiana» a partire da una certa affinità tra i due che saltava agli occhi: Luisa «Ha molte cose in comune con il marito: un carattere solido, idee chiarissime e poche parole per arrivare al punto».
Dalla loro unione è nato Davide, 40 anni, ingegnere delle telecomunicazioni.

«Ci vedemmo per la prima volta» ricorda Luisa D’Orazi a Vespa «quando eravamo molto giovani: io entravo al ginnasio, lui usciva dal liceo. Era un bel ragazzo, si dava da fare come tutti i suoi coetanei, aveva fama di gran conquistatore.» «Fesserie» la corregge lui. «Ero soltanto simpatico».

Durante la prima passeggiata insieme per le vie di Roma, lui indossava la divisa degli Alpini. Anche nel raccontare quel primo appuntamento a Vespa i due si punzecchiarono un po’: «“Un giorno andai a prenderlo alla stazione Termini” prosegue lei “e io avevo un po’ di disagio a girare con uno che aveva il cappello con la piuma in testa. Così gli chiesi di toglierselo e lo misi nella borsa”. Il marito rettifica: “Non fu Luisa a dirmi di togliermi il cappello. Capii dalla sua espressione che era imbarazzata, allora me lo tolsi e lo portai in mano, pronto a indossarlo di nuovo se avessi visto da lontano qualche ufficiale che avrebbe potuto punirmi”».

Franco Marini e Luisa D’Orazi si fidanzarono nel 1960. Ma nonostante la comune origine abruzzese i mondi politici di appartenenza erano molto distanti, soprattutto in quegli anni, come racconta Vespa: «Lui era democristiano fin nel midollo, lei figlia fieramente laica di genitori comunisti: due laureati in chimica diventati militanti del Pci durante la guerra, quando erano stati attratti dall’ideale partigiano. La partecipazione dei genitori di Luisa alla vita di partito era attiva. Il padre è stato vicesindaco di Rieti, e in casa loro capitavano Terracini, Napolitano e altri importanti dirigenti. Come fu accolto un fidanzato politicamente così lontano?».

Marini fu accolto bene perché, come raccontò Luisa a Vespa: «Loro guardavano alla moralità». Ma anche lei, prima di decidersi al gran passo, aveva posto le sue condizioni al fidanzato: «“Sì, d’accordo, tra noi c’era feeling. Ma allora si era convinti che il matrimonio dovesse durare tutta la vita, e non bastava che Franco fosse un bel ragazzetto. Poi vidi che aveva princìpi sani, si comportava molto seriamente con la sua famiglia, e mi convinsi”. Fu forse per rassicurare in qualche modo i genitori che, per sposarsi, Luisa impose a Franco di completare l’università. “Gli mancavano due esami per laurearsi in legge, lui protestava che doveva lavorare, e io gli rispondevo: vuoi sposarti? Allora laureati”».

Il primo incontro “formale” con la famiglia di Luisa era rimasto molto impresso a Marini e così lo raccontò a Vespa: «La prima volta che andai da loro fu al Terminillo, dove avevano una villetta. Era inverno, c’era un metro e mezzo di neve. Trovai mio suocero sull’uscio: mi lanciò una pala e mi chiese di aiutarlo a togliere la neve. Il mio imbarazzo sparì di colpo. Lui era professore, lei farmacista, Luisa studiava medicina. Nonostante fossero comunisti, forse qualche riserva sul mestiere di sindacalista l’avevano».

Si sposarono nel 1965. Luisa, specializzata in Igiene e Scienze dell’alimentazione, organizzò lavoro e carriera in modo che fossero compatibili con la vita matrimoniale: «Otto anni al San Filippo Neri, diciotto al San Giacomo. Poche urgenze, un ménage più ordinato e compatibile con la famiglia».

Luisa D’Orazi, moglie di Franco Marini, scomparsa nel 2012 a 72 anni Luisa D’Orazi, moglie di Franco Marini, scomparsa nel 2012 a 72 anni

Nonostante le differenze, i due non hanno mai litigato per la politica e Luisa raccontò a Vespa di aver appoggiato da subito il passaggio del marito dal sindacato alla politica: «A me la politica piace, ci sono vissuta in mezzo fin da bambina. Lui in casa ne parla poco, e io non ho mai interferito nelle sue decisioni». Il marito confermò: «Ne parliamo poco, e quando ne parliamo, Luisa mi dice quel che pensa, ma non interferisce certo nelle mie scelte».

Ma per chi votava Luisa D’Orazi, figlia di comunisti doc ma moglie di un democristiano doc come Marini? Lo racconta lui a Vespa: «Lei mi dice di aver votato sempre repubblicano, mai comunista, nonostante i genitori, perché si sapeva bene come si stava nel mondo sovietico. Non le ho mai chiesto per chi votasse prima di entrare nel seggio, ma glielo chiedevo all’uscita. Ha cominciato a votare Dc soltanto a partire dal 1992, quando io mi presentai alla Camera e presi più preferenze di Vittorio Sbardella».

In un’altra delle rarissime interviste (a Paola Severini, per il libro «Le Mogli della Repubblica») la signora D’Orazi dette una curiosa definizione politica del suo matrimonio con Marini: «Sa come è il mio matrimonio? Un centrosinistra anticipato. In politica non siamo mai andati molto d’accordo, io e Franco: lui faceva il sindacalista e io avevo idee un pochino di sinistra. Sul sociale invece la pensavamo allo stesso modo».

Il confronto politico dei coniugi Marini, comunque, è sempre rimasto tra le mura di casa
. Racconta infatti Vespa: «Nonostante la dichiarata passione per la politica, Luisa Marini non ha mai seguito il marito in un comizio, un congresso, una manifestazione qualsiasi. Fece un’eccezione il giorno dell’apertura del Senato, dopo le elezioni del 2006».

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