Eurovision, Israele ha scelto la sua concorrente: ma da più parti si chiede di squalificarla

di Irene Soave

Ufficializzata martedì la vittoria di Eden Golan, star di un talent che rappresenterà il Paese all’Eurofestival, che si chiude a maggio. Ma lettere aperte di politici, artisti e musicisti da tutta Europa chiedono di escluderla

Eurovision, Israele ha scelto la sua concorrente: ma da più parti si chiede di squalificarla

La sua partecipazione all’Eurovision è stata ufficializzata oggi: eppure già da prima in molti chiedono che Eden Golan, la cantante ventenne che rappresenterà Israele al festival musicale europeo, venga squalificata.

Con le semifinali il 7 e il 9 maggio, e la finale l’11, si approssima il ritorno dell’Eurovision, che dal 1956 fa competere tra loro i vincitori dei festival della canzone di tutta Europa, più ampio vicinato: partecipano in 37. Per l’Italia andrà il vincitore del festival di Sanremo in corso. Suspence. Suspence anche sulla sorte di Eden Golan: venti europarlamentari, capeggiati dagli iscritti al partito spagnolo di sinistra Podemos, hanno firmato una lettera all’European Broadcasting Union, la rete delle tv pubbliche di tutta Europa. Chiedono di escludere Israele dai partecipanti, «perché la sua partecipazione serve a “candeggiare” la pulizia etnica e i crimini di guerra che il Paese mette in atto in Palestina». Il precedente citato è la Russia, esclusa dal 2022 per l’invasione dell’Ucraina. Israele è stato il primo Paese non europeo iscritto all’Eurofestival, a cui partecipa dal 1973; e nel 2019 ne ha anche ospitato un’edizione.

I firmatari della lettera, di cui la rete Al Jazeera dà notizia pur senza divulgarla, sono una ventina. Il concorso annuale si svolgerà a maggio alla Malmö Arena in Svezia, perché è svedese la cantante Loreen che ha vinto l’anno scorso.

Eden Golan, la vincitrice del talent «HaKokhav HaBa», «la prossima stella», è sotto i riflettori da quando lo ha vinto: la performance che l’ha incoronata era una cover della hit degli Aerosmith «I Don’t Want to Miss a Thing», che ha dedicato agli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. «Nessuno di noi starà bene finché non tornano», ha detto ringraziando la giuria. Un altro concorrente del talent, Shaun Greenlick, aveva ventisei anni: ha dovuto sospendere la gara perché richiamato al fronte, dove è stato ucciso poco dopo.

I firmatari della lettera che chiede di rimandarla a casa chiedono che l’Ebu, che è un gruppo di organi di informazione pubblici, ribadisca che l’Eurovision deve rimanere apolitico. «Tuttavia, l’Eurovision Song Contest ha posto il veto alla partecipazione della Russia al concorso dal 2022 in risposta alla sua invasione dell’Ucraina. Inoltre, nel 2019, l’Islanda è stata multata dagli organizzatori del festival perché il concorrente islandese ha esposto una bandiera palestinese all’Eurovision Song Contest di Tel Aviv», recita l’appello. «La partecipazione di Israele è in chiaro conflitto con ciò che l’Ebu afferma di rappresentare, poiché disinforma su Israele e nasconde il suo comportamento genocida».

Gli europarlamentari di Podemos non sono i soli. La campagna per l’esclusione di Israele è iniziata a dicembre, dopo che l’associazione dei compositori e parolieri islandesi ha scritto su Facebook che l’aggressione a Gaza rendeva Israele incompatibile con un evento «caratterizzato da gioia e ottimismo». Segue una petizione: circa 10.000 firme, cioè quasi il 3 per cento della popolazione islandese. E se Israele fosse autorizzato a partecipare, afferma la petizione, l’Islanda dovrebbe boicottare l’evento.

Nelle ultime settimane centinaia di musicisti in Norvegia, Danimarca e 1.400 in Finlandia hanno firmato lettere simili. E una lettera aperta svedese, tra i cui firmatari ci sono le maggiori star musicali del Paese, ha ricordato che anche la Bielorussia è stata bandita, nel 2021, a causa della repressione della libertà dei media da parte del suo governo. «Non è facile fare paragoni di questo tipo», ha detto il direttore dell’Ebu Noel Curran al New York Times. «Capiamo le preoccupazioni e le opinioni. Tuttavia non siamo una gara tra governi». I bookmakers inglesi, sempre all’opera, quotano quinta tra i possibili vincitori la concorrente israeliana. Ma la strada verso le finali di maggio è ancora lunga.


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8 febbraio 2024 (modifica il 8 febbraio 2024 | 12:46)