26 luglio 2020 - 21:11

Romina Power e il matrimonio con Al Bano, 50 anni fa: «Mai stata la sua spalla»

Il 26 luglio del 1970, a Cellino San Marco, veniva celebrato il matrimonio tra Romina Power e Albano Carrisi. «Oggi devo trascinarlo via dal palco: resterebbe ore a firmare autografi. Ma quando avremo lasciato i nostri corpi, le canzoni rimarranno»

di Elvira Serra

Romina Power e il matrimonio con Al Bano, 50 anni fa: «Mai stata la sua spalla» Al Bano e Romina in una vecchia foto: «Se non ci fossimo innamorati, non avremmo scritto quelle canzoni»
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Cinquant’anni fa, il 26 luglio, sposava Albano Carrisi. Dica la verità: quanto è ancora ingombrante Al Bano?
«Non molto... Ma non entra in una valigia!».

Eppure il pubblico non riesce a pensarvi disgiunti.
«Forse perché ci hanno visti crescere. Hanno fatto un po’ l’abitudine a vederci insieme. O forse perché abbiamo inciso centinaia di canzoni e la musica è eterna: quando avremo lasciato i nostri corpi, le canzoni rimarranno».

Le nozze di Albano Carrisi e Romina Power a Cellino San Marco, il 26 luglio 1970 Le nozze di Albano Carrisi e Romina Power a Cellino San Marco, il 26 luglio 1970

Chi era la «spalla» di chi?
«Eravamo pari».

Ma a fine concerto chi firmava più autografi?
«Non ci ho mai fatto caso. Oggi, però, devo trascinarlo via dal palco: resterebbe a firmare autografi fino a quando chiudono il locale, con il gruppo che continua a suonare lo stesso giro armonico...».

Essere una coppia nella vita ha aiutato o penalizzato il percorso artistico?
«Probabilmente se non ci fossimo innamorati, non avremmo scritto canzoni e cantato insieme. Non avevamo programmato nulla...».

Cosa le ha insegnato Al Bano artista, e lei a lui?
«Mi ha insegnato a stare sul palco e ad affrontare il pubblico. Ero di una timidezza e di un’insicurezza spaventosa! Ho assorbito e fatta mia la sua disinvoltura. E penso di aver alleggerito la sua tendenza al melodramma».

Come nascevano le canzoni?
«Ho un senso del ritmo naturale e i testi mi vengono bene. Negli anni ‘70 abbiamo scritto parecchie canzoni insieme e prodotto vari dischi. Allora si lasciava influenzare dai miei gusti musicali, in LP come 1978 e Atto Primo. Dischi trascurati dal pubblico, ma forse i nostri migliori».

In questo continuo accostare l’uno all’altra, che cosa è stato trascurato? In fondo lei è tante cose: cantante, scrittrice, regista, pittrice...
«Sono come mia sorella Taryn, non coltivo ambizione. Sono un po’ tutto questo, ma non ho bisogno di essere validata dagli altri. Tra un centinaio di anni mi libererò della stretta nicchia in cui sono stata relegata!».

Qual è stata l’emozione più forte durante la prima reunion in Russia nel 2014?
«Quando ho rivisto mia suocera, mamma Yolanda (scomparsa lo scorso dicembre, ndr). Non la vedevo da qualche anno. Per me è stato veramente commovente. Mentre cantavo, l’ho vista seduta in prima fila piccola piccola con uno dei suoi vestiti “buoni”. Quando a fine canzone i nostri sguardi si sono incrociati, lei si è alzata di colpo ed è venuta sotto il palco. La voglia di abbracciarla era talmente tanta, che mi sono stesa lì per riuscire a farlo».

La sua presenza a Cellino San Marco è forte. Penso ai poster nell’area beauty. È difficile smarcarsi dalla coppia Al Bano e Romina o le fa piacere continuare a far parte di quell’immaginario?
«Non necessariamente e non mi dissocio nemmeno. Ma mi ha sempre dato fastidio che la gente rimuovesse il mio cognome. Quando un presentatore annunciava “Al Bano e Romina” io aggiungevo sempre “Power”».

Qual è la cosa più bella che avete fatto in questi 50 anni?
«Conoscerci. Quando vieni catapultata in un mondo di adulti a 13 anni, incontrare a 16 qualcuno che si occupa di te, condivide le stesse passioni, ti fa compagnia, ti manda fiori, compone canzoni per te, è veramente bello».

Che cosa non sarebbe riuscita a fare senza «Al Bano e Romina»?
«Noi non siamo “Albano e Romina”. Se non avessi incontrato Albano probabilmente avrei continuato a recitare e non avrei intrapreso in pieno la carriera di cantante».

Romina Power e il matrimonio con Al Bano, 50 anni fa: «Mai stata la sua spalla»

La cosa che ha fatto da sola di cui è più orgogliosa?
«Nessuno fa niente da solo, siamo tutti interdipendenti. Se potessi tornare indietro, però, studierei regia e farei prevalentemente quello. È bellissimo dare vita a una storia con immagini, parole e musica, e condividerlo. È più completo che recitare. In collegio, a 11-12 anni, scrivevo opere che dirigevo sul palco».

Guillermo del Toro, con cui ha girato l’ultimo film, sa chi è Al Bano?
«Sì lo sa perché conosceva ed ama Felicità. Una volta l’ha accennata per una frazione di secondo, in spagnolo...».

Ha appena vissuto un grave lutto: sua sorella Taryn.
«È stata la sorella migliore che potessi avere. Lascia un vuoto enorme nella mia vita. Contavamo l’una sull’altra, sempre. Da che eravamo piccolissime e ci mandavano insieme in giro per il mondo fino a quando Taryn ha lasciato il suo corpo. Lei era un’attivista sfegatata, idealista, amava dedicarsi ai bambini, agli animali e ai meno fortunati. Stava dalla mia parte. Sempre».

Su Instagram ha postato un video in cui lei, Taryn e Al Bano cantate canzoni popolari. Lui le è stato vicino?
«Sì, mi ha sorpreso. Mi ha scritto parole molto toccanti».

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