21 gennaio 2021 - 11:14

Chi è Lorenzo Cesa, leader Udc indagato per mafia: poteva diventare ministro di Conte

Nato 68 anni fa in un paesino romano: la scalata con lo scudo crociato, testimone di nozze di Casini. Nel 1993 Cesa fu arrestato per mazzette: condannato a 3 anni e poi prescritto

di Claudio Bozza

Chi è Lorenzo Cesa, leader Udc indagato per mafia: poteva diventare ministro di Conte
shadow

Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione antimafia «Basso profilo» . L’abitazione romana del parlamentare è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura del capoluogo calabrese.

Cesa si dice «totalmente estraneo» alla vicenda ma si è intanto dimesso dal vertice del suo partito. Nato 68 anni fa ad Arcinazzo romano, paesino di poco più di mille abitanti , Cesa guidava l’Unione di centro dal 2005: candidato sia alle Politiche 2018 sia alle Europee 2019 è risultato non eletto e quindi non gode di alcun tipo di immunità.

Laureato in Scienze politiche (Luiss) ha ricoperto il ruolo di direttore delle relazioni esterne alla Efimpianti Spa, di consigliere di amministrazione di importanti società e banche, fra cui l’Anas. Dopo una breve esperienza politica di dirigente della Democrazia Cristiana e di consigliere comunale a Roma, entra subito nel Ccd di Clemente Mastella e Pier Ferdinando Casini. Messo a capo della segreteria politica, continuò il suo ruolo con la nascita dell’Udc. Finito indagato in almeno tre vicende giudiziarie, nel 1993 subì anche un periodo di carcerazione dopo una breve latitanza per una vicenda di mazzette negli appalti Anas che nel 2001 lo vide condannato a 3 anni e 3 mesi: poi la Corte d’Appello annullò la sentenza in quanto lo stesso magistrato aveva assolto prima il ruolo di pubblica accusa e poi di giudice.

La prima esperienza politica di primo piano arriva nel giugno del 1989, quando viene inviato al Sud come vicepresidente della Commissione Tesseramento: in Sicilia risultavano infatti un numero di tessere diccì addirittura superiore al numero di elettori. Nel 2004 viene eletto al Parlamento europeo, primo eletto della circoscrizione meridionale, con 103 mila voti.

Il 27 ottobre 2005 succede a Marco Follini nella segreteria nazionale del partito, votato all’unanimità, dopo la rinuncia degli altri candidati: Cesa viene ritenuto il profilo migliore per garantire l’unità del partito. Alle politiche del 2006 viene eletto deputato, lasciando lo scranno europeo. Nel 2007 è testimone dello sposo alle nozze tra Pier Ferdinando Casini e Azzurra Caltagirone, poi di nuovo deputato alla Camera nella XVI legislatura dal 22 aprile 2008, eletto nella circoscrizione XXI (Puglia). Di nuovo alle Politiche del 2013 viene rieletto alla Camera dei deputati per l’Unione di Centro. Poi viene di nuovo eletto in Europa con Ncd-Udc e lascia la poltrona a Montecitorio.

Arrivando a oggi, non essendo più parlamentare ma controllando in veste di segretario di partito gli eletti Udc a Palazzo Madama, il nome di Cesa è spuntato più volte come possibile ministro in cambio di un sostegno che sarebbe decisivo al governo Conte II per uscire dall’impasse. Poi, all’alba, il macigno della perquisizione e l’accusa mafiosa hanno costretto Cesa a mollare il vertice del partito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT