Fivet: definizione e significato medico | Corriere Salute

Fivet

(Acronimo di Fertilizzazione In Vitro ed Embryo Transfer), tecnica di fecondazione assistita che portò alla nascita della prima bambina concepita “in provetta”.La fecondazione artificiale è una pratica terapeutica che negli ultimi anni ha messo a punto numerose tecnologie, al fine di risolvere una condizione di sterilità. Queste tecniche prevedono un certo grado di manipolazione dei gameti e sono definite tecnologie della riproduzione assistita. In particolare la possibilità di ottenere embrioni umani in vitro ha rappresentato un evento rivoluzionario nel trattamento di sterilità ritenute in passato irreversibili, ma ha aperto il campo a riflessioni etico-morali che vanno in ogni caso sempre prese in considerazione.Le indicazioni generali all’applicazione di queste tecnologie possono essere suddivise in tre gruppi. Ad un primo gruppo appartengono casi in cui un’eiaculazione in vagina non è possibile, per esempio nei casi d’impotentia coeundi, vaginismo, ipospadia, obliterazione vaginale. Il secondo gruppo è formato da coppie in cui il problema di sterilità maschile o femminile può essere superato mediante la fecondazione artificiale: nell’uomo anomalie spermatiche (oligospermie), scarso volume dell’eiaculato e scarsa motilità degli spermatozoi  nella donna alterazioni del muco cervicale o fatti infiammatori cronici, alterazioni della motilità o stenosi tubarica. Alcune di queste tecniche sono state utilizzate anche in casi di sterilità inspiegata. Infine, nel terzo gruppo sono compresi casi in cui si deve ricorrere ad un seme di donatore per gravi alterazioni del seme del marito, o quando esistono malattie ereditarie che sconsigliano, per motivi genetici, la generazione di figli da parte di uno dei partner.Nel 1978, Steptoe e Edwards hanno riportato la nascita del primo essere umano dopo fecondazione in vitro (FIV), di un ovocita aspirato da un follicolo preovulatorio e il trasferimento in utero dell’embrione (ET).Le varie tappe della tecnica FIVET possono essere sintetizzate nel modo che segue:- selezione delle coppie (questa tecnica, oltre che per varie cause di sterilità maschile o femminile, è stata messa a punto nel tentativo di ottenere concepimenti in presenza di compromissione funzionale e strutturale delle tube) - induzione di una crescita follicolare multipla e induzione dell’ovulazione - prelievo di ovociti (si può attuare attraverso due tecniche: aspirazione diretta sotto visione laparoscopica, aspirazione con puntura percutanea dei follicoli sotto guida ecografica) - fecondazione in vitro e coltura embrionaria nei primi stadi della segmentazione - trasferimento degli embrioni in cavità uterina.Complessivamente possiamo affermare che le percentuali di fecondazione oscillano fra il 65% e il 95%: circa l’80% delle pazienti giungono ad effettuare il trasferimento dell’embrione, ma da questo momento soltanto il 15-40% di loro otterrà la gravidanza. Complessivamente i risultati, tratti da casistiche ormai abbastanza ampie, sono i seguenti. Se consideriamo la gravidanza come presenza di beta-HCG nel sangue o riscontro ecografico di camera gestazionale, il tasso di gravidanza per embrio-transfer varia dal 19 al 23%  il numero di parti con neonati vitali, invece, è di circa il 15%.L’età della paziente condiziona il tasso di successo del trattamento e l’elevata incidenza di gravidanze multiple appare correlata al trasferimento di molti embrioni.Oggi oltre alla tecnica classica FIVET sono state messe a punto altre tecniche.La GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfer) è una tecnica che prevede il trasferimento nelle tube (dove avverrà la fecondazione) dei gameti, ovociti e spermatozoi.La ZIFT (Zigote Intra Fallopian Transfer) prevede il trasferimento nelle tube degli ovociti appena fecondati, allo stadio di zigoti.La TET (Tubal Embryo Transfer), che è molto simile alla tecnica precedente, prevede il trasferimento di pre-embrioni (a 48 ore dalla fecondazione).Le fasi della GIFT in sintesi sono:- induzione farmacologica dell’ovulazione - recupero degli ovociti (con tecniche simili alla FIVET) - identificazione e classificazione degli ovociti - preparazione del liquido seminale - caricamento e trasferimento intratubarico dei gameti.Per ogni salpinge sono trasferiti sterilmente, attraverso un cateterino, 2-4 ovociti di buona maturità e circa 200.000 spermatozoi. I risultati di questa tecnica mostrano variabilità da casistica a casistica: il tasso di gravidanza per ciclo varia dal 18 al 30% e risente della durata della sterilità e dell’età della paziente.L’acquisizione di tecniche di fecondazione in vitro, ha permesso di utilizzare ovociti di donatrici in tutte quelle condizioni in cui la funzione ovarica è assente.Nei casi di severa oligoastenospermia, quando il numero e la qualità degli spermatozoi non permettono la fecondazione nemmeno in vitro, si sono messe a punto negli ultimi anni tecniche di manipolazione dei gameti che saranno ora illustrate.In particolare si ottengono ovociti maturi con le stesse procedure della FIVET  questi sono osservati al microscopio e con micromanipolatori s’introducono da 3 a 7 spermatozoi di buona qualità sotto la membrana pellucida (che è una membrana che riveste l’ovocita maturo e che può rappresentare una barriera impenetrabile). Questa tecnica è stata chiamata SUZI (SUb Zonale Insemination), ma esistono anche altre tecniche che differiscono per i livelli di micromanipolazione, per esempio nella PZT si crea semplicemente una finestra per il passaggio, attraverso la zona pellucida, degli spermatozoi che non sono direttamente inoculati, ma semplicemente messi a contatto con l’ovocita così manipolato. Le percentuali di fecondazione sono ancora variabili, a seconda delle tecniche e del Centro in cui si pratica la tecnica, e i risultati complessivi necessitano di casistiche più ampie.

23 marzo 2022 (modifica il 11 aprile 2024 | 12:03)

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Redazione Salute

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