Mandibola: definizione e significato medico | Corriere Salute

Mandibola

1Che cos'è la mandibola e a che cosa serve

La mandibola è un osso dello scheletro della faccia, di cui costituisce la mascella inferiore, l’unica parte mobile, e consente lo svolgimento di fondamentali funzioni quali la masticazione e la fonazione.

2Com'è fatta: l'anatomia

La mandibola risulta costituita da due porzioni simmetriche, che si uniscono e si saldano sulla linea mediana.

Comprende un corpo, disposto orizzontalmente e a forma di ferro di cavallo, e due branche montanti, ascendenti, o rami, che si distaccano alle due estremità del corpo, descrivendo con questo l'angolo mandibolare (di apertura variabile).

Ciascun ramo presenta caratteristiche rilevanti. Vediamole schematicamente.

♦ Il processo condiloideo, o condilo mandibolare, è una protuberanza ossea tondeggiante, collocata ognuna in corrispondenza del versante posteriore di ciascun ramo della mandibola. I due processi condiloidei costituiscono le superfici articolari che vanno a interfacciarsi con l'osso temporale per formare l'articolazione temporo-mandibolare, giuntura mobile (tecnicamente è una condilartrosi) che consente alla mascella inferiore di muoversi per masticare e parlare, con sollevamenti e abbassamenti e limitati spostamenti laterali.

CONSULTA LE VOCI CONDILARTROSI E CONDILO

♦ Si chiama processo coronoideo il punto d'inserzione per il potente muscolo temporale, che  passa medialmente all'arcata zigomatica e partecipa all'innalzamento della mandibola.

♦ L'incisura mandibolare è quelli la depressione che separa il processo condiloideo da quello coronoideo.

Osservando la superficie interna del corpo della mandibola è poi possibile distinguere il forame mandibolare, orifizio d'ingresso del canale mandibolare, ove transitano nervi e vasi destinati alla dentatura inferiore. È anche apprezzabile un'ampia depressione che indica la posizione della ghiandola salivare sottomandibolare, che ha le dimensioni di una mandorla: il suo canale escretore (il dotto di Wharton) decorre nel pavimento della bocca fino ad aprirsi nella cavità orale ai lati del frenulo della lingua, sulla sommità di un minuto rilievo (la caruncola sottolinguale). Infine, la linea miloioidea segna la sede da cui origina il muscolo milo-ioideo, che costituisce il pavimento della bocca, solleva l'osso ioide, elevando la lingua, e contribuisce all'abbassamento della mandibola.

Il corpo della mandibola presenta infine, il processo alveolare, ovvero quella porzione ossea che circonda e sostiene i denti inferiori, descrivendo l'arcata dentale inferiore (in anatomia, si definisce alveolo dentale la cavità ossea che ospita le radici dei denti). Sulla faccia esterna del corpo della mandibola è visibile il forame mentoniero, un piccolo foro, su ciascun lato dell'osso, a livello del quale il nervo alveolare inferiore, dopo aver percorso il canale mandibolare, si divide nei suoi due rami terminali (il nervo mentoniero e il nervo incisivo), innervando gli elementi dentari dell’arcata inferiore, parte della gengiva/mucosa vestibolare e la cute del labbro inferiore e del mento.

INCIDENTI DI PERCORSO
Frequenti sono i traumi legati alla micromobilità urbana: dai monopattini ai monowheel (i veicoli dotati di una singola ruota), dagli hoverboard (le tavole bi-ruotate) ai segway (a metà strada tra un monopattino elettrico e un hoverboard). Sarebbero in special modo i primi a costituire un pericolo, perché le loro ruote così piccole risultano inadatte a percorrere l’asfalto metropolitano, che è spesso accidentato e irregolare. Basta un banale intoppo, una lieve asperità sulla strada e il risultato è che ci si ritrova come niente a terra. Le conseguenze più eclatanti? Le fratture a carico del naso, degli zigomi e anche della mandibola. Il mento è ovviamente un’area vulnerabilissima: quando subisce un colpo, con grande facilità si verifica anche la lesione di uno o di entrambi i condili mandibolari. L’urto della parte della faccia situata al di sotto del labbro inferiore provoca in genere, per contraccolpo, una frattura alta, localizzata alle estremità delle branche montanti della mandibola. La TC, la tomografia computerizzata, appurerà l’entità del danno maxillo-facciale e poi interverrà in anestesia generale la chirurgia che è sempre rispettosa dell’estetica. In pratica, per ricomporre la frattura e ripristinare la continuità ossea, le porte d’accesso sono zone nascoste del volto come l’interno delle palpebre, il cuoio capelluto oppure la mucosa orale: in questo caso le incisioni avvengono nella bocca, proprio per non lasciare antiestetici segni esteriori. Una volta raggiunta l’area ossea fratturata, i monconi mandibolari vengono riposizionati e fissati con speciali placchette in titanio (materiale del tutto biocompatibile) che hanno uno spessore assai ridotto: un millimetro appena.

23 marzo 2022 (modifica il 11 aprile 2024 | 11:10)

A CURA DI
Redazione Salute
A CURA DI
dottor Edoardo Rosati
giornalista medico-scientifico

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