17 settembre 2020 - 18:45

Senza parole di fronte alle stelle? È il senso di meraviglia (che potrebbe anche curarci)

Allo studio l’emozione che si prova davanti a ciò che «stupisce». Un gruppo di ricercatori ha cercato di «riprodurla» con la realtà virtuale scoprendo che potrebbe essere terapeutica

di Danilo di Diodoro

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Adattare gli schemi mentali

Osservare il cielo stellato, assistere alla nascita di una nuova vita o all’espressione di un grande talento. Sono tutte situazioni capaci di stimolare il «senso di meraviglia», quella strana emozione che da qualche tempo sta richiamando l’attenzione degli psicologi, dopo essere stata tradizionalmente appannaggio della filosofia e delle esperienze religiose. Che cos’è e quali sono le situazioni che lo fanno emergere cerca di spiegarlo una ricerca italiana di Andrea Gaggioli e Alice Chirico dell’Università Cattolica di Milano. «Il senso di meraviglia è associato a un profondo sentimento di stupore, sorpresa, e talvolta paura» dice Alice Chirico, del Dipartimento di psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autrice, con altri ricercatori, di uno studio sperimentale su questo fenomeno, pubblicato sulla rivista Scientific Reports. «È un’esperienza che spesso si presenta quando le persone si trovano davanti qualcosa che le forza ad adattare i loro schemi mentali e a cercarne nuovi di rifermento».

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