Milano, 1 luglio 2015 - 15:43

Canada, l’invasione dei pesciolini rossi giganti in un lago di Toronto

È la conseguenza dell’abitudine di buttarli nello scarico del bagno. Si moltiplicano, crescono a dismisura e mettono in serio pericolo l’ecosistema

di Elmar Burchia

Un «pesciolino rosso» pescato  a Toronto (Toronto Region and Conservation Authority) Un «pesciolino rosso» pescato a Toronto (Toronto Region and Conservation Authority)
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Potrebbe fare da spunto a un film di fantascienza. Le autorità canadesi si trovano ad affrontare un problema alquanto singolare: un’invasione di pesciolini rossi giganti nei propri laghi, stagni e fiumi. La causa? Sempre più sono i cittadini che scaricano i pesci rossi, da vivi e da morti, nel wc. E gli animali si trasformano in enormi esemplari.

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Canada, i pesciolini rossi cresciuti stanno diventando un problema


Conseguenze allarmanti

I pesciolini rossi (Carassius auratus) sono animali domestici poco impegnativi: la specie d'acqua dolce necessita di mangime a sufficienza e di un acquario non troppo grande. In queste condizioni, può arrivare a vivere anche fino a vent’anni. Per qualche proprietario - in verità sempre di più - pare sia diventato un impegno troppo faticoso. Ecco perché molti decidono di sbarazzarsi del pesciolino gettandolo nello scarico o nelle acque pubbliche. In Canada, le autorità a tutela dell’ambiente e della fauna hanno lanciato l’allarme. In molti stagni e fiumi si è notata una vera e propria invasione di pesciolini rossi. E non è solo la moltiplicazione anomala a sorprendere i biologi. Anche le dimensioni degli esemplari. Il carassio rosso o ciprino dorato è stato allevato, selezionato e «rimpicciolito» circa mille anni fa in Cina. È diventato un ambito pesce d’acquario. In natura, invece, può arrivare a misurare anche 40 centimetri e due chilogrammi di peso. Da qualche settimana le autorità del Parco nazionale di Alberta, in Canada, hanno avviato una campagna per invitare i proprietari di pesci rossi a non buttarli nel wc, neppure da morti. Quando un pesce rosso muore, infatti, la soluzione che sembra più semplice a tutti è restituire alle acque il pesce senza vita. Tuttavia, l’esemplare morto potrebbe avere parassiti esotici o essere portatore di malattie non comuni alla fauna selvatica. 


Altro che «pesciolini»

«Nel clima canadese, il pesce rosso e la carpa koi possono sopravvivere e crescere a dismisura», mette in guardia la Alberta Environment and Parks Agency (Aep). «Non rappresentano più delle prede e minacciano l'habitat di specie autoctone». I pesci rossi sono infatti considerati una specie invasiva. Se rilasciati nell’ambiente possono rappresentare un pericolo per le altre varietà acquatiche e decimare un’intero ecosistema. Nella provincia canadese occidentale, chi butta i pesci rossi (vivi o morti) nello scarico del bagno o nelle acque pubbliche è punibile con multe fino a 100 mila dollari canadesi (circa 72.900 euro). La proliferazione dei pesci rossi giganti è nel frattempo un problema anche per la regione attorno a Toronto. Ma non solo: esemplari cresciuti a dismisura sono stati pescati anche in Australia. Qualche tempo fa, dal lago Tahoe (Sierra Nevada, Stati Uniti) è stato pescato un pesce rosso di quasi mezzo metro di lunghezza e 1,8 kg di peso.

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