Milano, 6 ottobre 2015 - 17:21

Suoni e rumori della città:
mandate i vostri audio

I ricercatori invitano a spedire file di almeno due minuti registrati nel traffico o nei parchi. Per migliorare la pianificazione urbana

di Eva Perasso

File audio da tutto il mondo per la pianificazione urbana (Fotolia) File audio da tutto il mondo per la pianificazione urbana (Fotolia)
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Il rumore del piazzale della scuola all'ora di uscita dei bambini, il fruscio del parco e il sottofondo di clacson e freni alla fermata del bus: che suono ha l'abitato in cui trascorrono le proprie ore persone diverse in tutto il mondo? Non è solo questione di analisi dei flussi di traffico, spazio per i parcheggi, frequenza dei mezzi pubblici e calcolo dei tempi per far arrivare i cittadini al lavoro: la pianificazione urbana ora passa anche dallo studio del rumore della strada. E lo fa attraverso un esperimento condiviso, orchestrato dai CoLab (Community Innovators Lab) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, insieme con il dipartimento degli studi e della pianificazione urbana dello stesso ateneo americano.

Ritratti audio arrivati dal mondo

Dal mese di maggio infatti i ricercatori dei CoLab raccolgono i contributi volontari dei cittadini di tutto il mondo. Che sono invitati a spedire un file audio di circa due minuti in cui, semplicemente, si fanno sentire i rumori della strada frequentata quotidianamente. Vengono chiamati «ritratti audio» della propria città, e possono indifferentemente appartenere a vie di provincia o arterie congestionate nelle ore di punta. Possono arrivare dunque dal centro di Mumbai o dalla campagna inglese, da un parco semi-deserto o da un mercato affollato: l'importante è che siano geolocalizzati, e che insieme alla registrazione si inviino al Mit anche una breve descrizione dei rumori sentiti, le proprie impressioni e materiale fotografico per testimoniare le fonti rumorose e permettere poi ai ricercatori di svolgere proficuamente le proprie ricerche. Sul sito dei CoLab si possono poi sentire alcune registrazioni provenienti da tutto il mondo (qui alcuni esempi: Istanbul, Los Angeles e anche i Navigli milanesi).

Progetto collaborativo su scala mondiale

Dai dati raccolti, i ricercatori potranno estrarre informazioni utili per cogliere le dinamiche sociali ed economiche di un dato luogo, studiare la composizione del tessuto urbano ragionando sui suoi abitanti, le loro abitudini, il tipo di esercizi commerciali, i flussi di traffico e così via. Anche il volume delle voci e l'uso del clacson raccontano una storia a sé. Quello del suono è un nuovo tassello, mai usato su larga scala, per comprendere come studiare le città del futuro e studiare da quali dinamiche sono regolate. Lo studio dell'audio nei luoghi in realtà è iniziato già negli anni Sessanta, strumento usato per situazioni specifiche da architetti e tecnici. Ma mai si era aperto un progetto collaborativo in cui i cittadini direttamente venivano coinvolti su scala mondiale

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