È morto Marco Occhetti, il Kim ex cantante dei Cugini di Campagna

di Barbara Visentin

Marco Occhetti aveva 62 anni. Era stato voce dei Cugini di Campagna dal 1986 al 1994, dopo Paul Manners

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Per una decina d’anni scarsi, i riccioli biondi e la voce in falsetto marchio di fabbrica dei Cugini di Campagna sono stati quelli di Marco Occhetti: il cantante, conosciuto come Kim, aveva fatto parte del gruppo dal 1986 al 1994 per poi abbandonare e dedicarsi alla carriera solista. Si è spento venerdì sera a 62 anni, a causa di un arresto cardiaco. Dopo il periodo di successo e i tour in giro per il mondo con la band, di lui non si era più sentito parlare, finché qualche anno fa, in alcune interviste, aveva raccontato di essere finito a suonare per le strade di Roma e di trovarsi in difficoltà economiche.

La notizia della morte è stata ufficializzata dalla figlia Giulia con un post pubblicato sulla pagina Facebook del padre: «Ringrazio tutti per i messaggi che gli avete scritto. Papà era un casinaro e gli sarebbe piaciuto avere tanta gente intorno a ricordarlo». Gli stessi «Cugini», dal loro profilo ufficiale, hanno dedicato un pensiero all’ex compagno di avventure: «Un saluto al nostro fraterno amico Kim, di cui abbiamo appreso la dipartita. Ti ricorderemo con affetto».

Nato a Roma il 24 dicembre 1959, Occhetti aveva preso il posto di Paul Manners come voce principale del gruppo nel 1986. Con il caratteristico falsetto, aveva contribuito al successo della formazione, fondata nel 1970 dai gemelli Ivano e Silvano Michetti, interpretando brani celebri come «Anima mia» e partecipando alle tante tournée all’estero di quegli anni. Nel 1994 Occhetti aveva mollato: a lui era succeduto Nick Luciani, diventato poi il frontman più riconoscibile della band, ancora oggi al microfono dopo un periodo di incomprensioni e distacco.

Un addio voluto, quello di Occhetti, che citava una voglia di evolversi artisticamente non condivisa con il resto della band: «Lasciare il gruppo è stata una mia scelta - raccontava al Messaggero nel 2017 -, non ero più in sintonia con loro. Erano troppo attaccati alle vecchie cose, come ad “Anima mia”. Grandissimo brano, ma poi nella musica bisogna sapersi rinnovare». Su “Anima mia” era tornato a esprimersi anche in televisione, ospite di «Nemo - Nessuno escluso» su Rai2, sempre nel 2017: «“Anima mia” mi ha stufato, non la sopporto più, anche se è una bellissima canzone, per carità».

In tv, capelli corti e cappello, un’immagine lontanissima da quella degli anni 80, aveva raccontato anche di essere caduto in disgrazia: «Sono stato la voce solista dei Cugini di Campagna, anche se adesso non mi si riconosce più - si era presentato -. Adesso mi ritrovo a suonare nelle piazze di Roma, praticamente dalle stelle alle stalle, che preferisco, perché è più vero. Ma è stata dura. Suono a piazza Navona, al Pantheon, e sbarco il lunario così».

In quell’occasione, aveva descritto i Cugini di campagna come amici: «Li adoro, ci sentiamo, mi abitano pure vicino». Sul Messaggero, invece, non aveva risparmiato loro delle critiche: «Non mi hanno versato i contributi, si sono inventati mille sotterfugi. Sono tutti tirati con i soldi, ma a livelli estremi. Ed è finita male». Ma la sua parabola, al di là dei possibili attriti, mostra la precarietà di una carriera artistica dopo che si sono spenti i riflettori: «Ci sono tanti artisti molto bravi e non siamo tutelati per niente, lo Stato non ci considera proprio - aveva detto Occhetti in televisione -. Dovrebbero regolamentare questa cosa».

25 aprile 2022 (modifica il 25 aprile 2022 | 14:26)