14 novembre 2020 - 19:35

Diego Maradona junior ricoverato al Cotugno per Covid

Il figlio del Pibe de Oro, 34 anni, aveva contratto il virus ad inizio novembre, accusando febbre e tosse. Quadro clinico in miglioramento, ma resta in osservazione. Intanto in Argentina prosegue il recupero di Maradona senior

di Andrea Sereni

Diego Maradona junior ricoverato al Cotugno per Covid Diego Maradona senior e Diego junior (LaPresse)
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Periodo a dir poco difficile per la famiglia Maradona. Pochi giorni fa Diego è stato costretto a una delicata operazione al cervello, per fortuna perfettamente riuscita, e ora sta seguendo un percorso di recupero per disintossicarsi dall’alcol e dai farmaci. Diego junior invece, il figlio italiano del Pibe de Oro, è stato ricoverato nelle ultime ore all’ospedale Cotugno di Napoli per coronavirus.

Le condizioni di Diego jr.

Lo scorso 5 novembre il figlio di Diego e Cristiana Sinagra, oggi 34enne allenatore nella scuola calcio Real Cesarea, aveva annunciato sui social che lui e la moglie Nunzia avevano contratto il Covid, accusando fin da subito alcuni sintomi. «Abbiamo avuto febbre, tosse e io continuo ad avere la tosse. Fate attenzione, non è una semplice febbre. Non è per nulla piacevole», aveva spiegato il figlio del Pibe, visibilmente provato, nel video pubblicato su Instagram. Ora il ricovero al Cotugno, a quanto si apprende per effettuare alcuni accertamenti e per tenere sotto controllo la situazione, che comunque non desterebbe particolare preoccupazione. Maradona jr. resta in osservazione, nonostante il quadro clinico sia dato in miglioramento.

Maradona in recupero

Papà Diego intanto, dopo essere stato dimesso mercoledì dalla clinica Olivos di Buenos Aires (dove è stato operato), si è spostato in una casa nella zona nord della capitale argentina, non lontano dalle abitazioni delle figlie Giannina e Dalma, che lo stanno seguendo passo dopo passo nella riabilitazione. «La ricetta è una sola: deve seguire cure specifiche —ha detto il suo medico personale Leopoldo Luque —ma soprattutto ha bisogno dell’affetto della sua famiglia. È fondamentale». Della stessa opinione Carlos Diaz, lo psicologo che lo segue: «L’idea è che Diego sia circondato dalle persone a lui più vicine perché questi sono i legami che possono aiutarlo a riprendersi —ha spiegato —- oltre al decorso psicologico e medico».

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