Politica

Show cremasco
con Carelli e Severgnini
sul satellite

– Sopra, Carelli e Severgnini in onda

Show cremasco mercoledi sera in diretta Sky Tg24 da Roma. Protagonisti i popolari giornalisti Emilio Carelli e Beppe Severgnini. Il primo nelle vesti di conduttore del programma (“Rapporto Carelli”), il secondo nel ruolo di “finalizzatore” degli assist del fondatore del primo Tiggì satellitare. Ospiti in studio: l’editorialista de La Stampa Marcello Sorgi (direttore del Tg1 dal 1996 al 1998, dopo Rodolfo Brancoli e prima di Giulio Borrelli e Gad Lerner) ed il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti. Collegati da Strasburgo la corrispondente Giovanna Pancheri e dalla Università di Oxford, il giovane ricercatore Paolo Falco. Sul tappeto tutti i temi caldi del momento: Mario Monti ed il nuovo assetto della Politica, la riforma del lavoro, la bocciatura di Roma 2020, l’Ici sugli immobili commerciali della Chiesa, i rapporti con la Merkel, le (sopravvalutate) agenzie di rating.

Emilio Carelli, con consumato mestiere, ha portato la discussione sui 5-6 argomenti che sono al centro, in questi giorni, di un ampio dibattito sui giornali ed in tv, dentro e fuori i partiti, nei Palazzi Ue e tra la gente comune. Una sorta, ha spiegato in avvio di trasmissione,  di “bilancio dedicato ai primi 90 giorni del governo Monti”. Severgnini ha risposto da par suo, senza ambiguità, con schiettezza, a tratti anche con asprezza. Come quando, senza giri di parole, ha bollato l’attuale classe politica definendola “la peggiore del dopoguerra”. Conoscendogli l’unghiata, Carelli lo ha incalzato rifilandogli pure l’etichetta di “montiano”. Pronta la risposta dell’editorialista del Corriere della Sera: “Emilio, sono turbato. Montiano a me non me l’aveva mai detto nessuno”. Già che c’era Severgnini ha riconosciuto che nel nostro Paese la “litigiosità e l’isterismo” della Politica avevano raggiunto “un grado insostenibile”. E poi: ”Monti sta andando bene? Come si dice in Inghilterra, visto chi c’era prima non è poi così difficile. Monti è bravo pure a trovare soldi”.
Tutti d’accordo sul no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 (Severgnini: “L’avevo anticipato sere fa nel programma della Lilli Gruber”) e tutti d’accordo sul fatto che la Chiesa paghi l’Ici almeno sui propri immobili commerciali. Sallusti ha pure spiegato che “Roma, bella com’è, va coccolata, non devastata”. Quanto alle difficoltà economiche  che incontrano le nostre imprese, Severgnini ha pizzicato le banche (“insopportabile che non aiutino”) e smascherato il vizio della incertezza dei pagamenti (“massacrante”). Tutti si sono augurati che Monti non ricorra ad una nuova manovra finanziaria.

Carelli ha chiesto pareri anche sulla Merkel, in arrivo a Roma. Tranciante Severgnini: “Monti ne sa più di lei, in materia monetaria. La Cancelliera? Dipende dal suo elettorato, ed il suo elettorato non vuole tirar fuori soldi. Sono stato spesso in Germania, lo so. Gli  ultimi venti anni con Berlusconi? Una mezza catastrofe”. Sallusti ha obiettato (“Il suo asse con Putin e Gheddafi dava fastidio alla Merkel e Sarkozy”).

Finale sulle agenzie di rating. Sopravvalutate. tutti d’accordo.  La conferma è pure arrivata dal ricercatore della Università di Oxford: “Sì, non contano più di tanto. Perché non sanno cogliere i segnali di cambiamento in atto”.

Enrico Pirondini

 

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