Il problema della serietà

Tutti vogliono essere presi sul serio, eppure tutti fingono di non voler mai essere presi sul serio.

Mi spiego meglio: tutti quanti, prima o poi, desiderano che i propri problemi trovino un interlocutore che li prenda con il dovuto rispetto, che ascolti profondamente, che soppesi le parole e i consigli, che si spenda per darci una mano. Eppure, spendiamo una montagna di tempo, soprattutto oggigiorno, ad ammantarci di ironia, sarcasmo, spicciolo umorismo. 

Come potrò mai chiedere a qualcuno, domani, di prendermi sul serio se io stesso, oggi, non ho mai la forza di prendere me stesso sul serio? 

Se ad ogni problema apparentemente banale risponderò con una battuta, come riuscirò mai a trattare con serietà i problemi meno banali quando giungeranno? Non sto ovviamente dicendo di diventare dei seriosi incapaci di prendere la vita con un sano umorismo, ma il problema è quando l’ironia diventa la patina che ricopre tutto e che ci impedisce di distinguere le cose che vanno trattate con serietà da quelle che invece vanno prese con una risata. 

Non c’è un confine netto, palpabile, scientifico, ma ognuno di noi è chiamato a trovarlo. Essenziale è però capire che da qualche parte, quel confine, io dovrò tracciarlo, altrimenti finirò nei guai. Nessuno che abbia sempre riso di tutto avrà vita facile nel trovare la persona giusta che prenda con serietà i suoi problemi quando ne avrò bisogno: in una notte nella quale tutte le vacche sono nere (cit.) come farai ad orientarti nel labirinto della tua vita? 

Partiamo prendendo sul serio i problemi degli altri: ascoltiamo davvero una confidenza, senza aspettarci di trovare la battuta giusta; freniamo l’istinto di ironizzare sempre sulle preoccupazioni degli altri e forse gli altri non ironizzeranno sulle nostre; sdrammatizzare va bene quando non tento di farlo con ogni cosa. E poi, una volta compiuto questo esercizio di autocontrollo, torniamo a guardare ai nostri problemi. Ci accorgeremo di come sia più proficuo trattarli con la dovuta serietà e quanto, partendo da questo presupposto, sia anche più facile capire quanto degna di ironia sia una buona parte delle nostre preoccupazioni.

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