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Immagini generate dall’AI: di chi è il copyright?

Quali sono i casi in cui le immagini hanno il copyright? Le norme sul diritto d'autore si applicano anche alle immagini che sono state prodotte da un software di intelligenza artificiale (IA o AI)? Le risposte ci sono, ma potrebbero cambiare nei prossimi mesi.

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  • Le immagini prodotte dall’AI usano spesso come input immagini di artisti esistenti o esistiti.
  • Si potrebbe pensare a una violazione del copyright, ma non ci sono ancora specifiche normative in merito.
  • La situazione è non a caso oggetto di un forte dibattito e di opinioni diverse e contrastanti.

Sapreste riconoscere un’immagine che non è stata scattata o realizzata da un essere umano, ma è stata generata in automatico – e dal nulla – da un software di intelligenza artificiale, con il semplice inserimento di un input testuale o di un’altra foto?

Se domande del genere possono generare una certa ilarità, ce ne sono altre più complesse, che si legano alla questione del copyright dell’immagine e al relativo utilizzo, ovvero al rispetto di una normativa ben precisa: quella sul diritto d’autore

Sono infatti sorti i primi dubbi legali in merito alla proprietà intellettuale delle immagini che vengono realizzate con questi programmi. In difesa delle opere degli artisti si sono schierate alcune piattaforme di immagini a pagamento, che hanno bandito il caricamento di immagini prodotte dall’AI.

Immagini generate dall’AI: è arte?

Una domanda iniziale alla quale si potrebbe cercare di rispondere prima di addentrarsi nella questione del copyright riguarda il concetto di arte e la definizione di artista: è possibile definire opere d’arte le immagini creare dall’AI

Secondo l’opinione più diffusa, non si può comparare il lavoro frutto di ore, esperienza e impegno con un prodotto che richiede un quantitativo di tempo nettamente inferiore, nonostante il risultato possa essere ottimale. 

A riprova di questa corrente di pensiero, si sta diffondendo un epiteto dispregiativo per indicare i generatori text-to-image, ovvero prompter. Dall’altro lato, ha fatto il giro del mondo la notizia di Jason M. Allen, abitante del Colorado che ha vinto un concorso d’arte con un’opera realizzata nientepopodimeno che da un’intelligenza artificiale. 

La situazione si complica se un software di intelligenza artificiale viene utilizzato per produrre immagini che emulino lo stile – unico e inconfondibile – di un’artista: lo stesso potrebbe sostenere che l’AI non abbia rispettato la normativa sul copyright e si sia appropriata in modo indebito del suo lavoro, ovvero lo abbia usato senza pagare i compensi dovuti. 

Qual è la direzione che si prenderà dal punto di vista legale in casi come quello ipotizzato potremo scoprirlo soltanto nei prossimi mesi. La legge sul diritto d’autore non aveva mai dovuto affrontare in tribunale un soggetto che non respira, privo di intelligenza emotiva. 

Che l’IA possa costituire una reale minaccia per l’arte e il lavoro di creativi operanti in campi differenti resta una miccia destinata sicuramente ad accendersi e a esplodere, seminando discordia nel già precario rapporto che nei secoli ha unito lavoro manuale (umano) e tecnologia. 

LEGGI ANCHE ChatGPT bloccato in Italia e violazione dell’informativa sulla privacy

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Intelligenza artificiale e tutela della privacy

Fermo restando che le immagini generate da un’intelligenza artificiale potrebbero anche solo essere il punto di partenza per progetti più articolati o essere adoperate come fonte di ispirazione durante un brainstorming, il timore che il lavoro dei fotografi che si guadagnano da vivere vendendo immagini stock possa essere rubato dall’IA aleggia comunque nell’aria. 

Il tema diventa ancora più intricato se lo si analizza in rapporto alla tutela del diritto d’autore: le immagini prodotte dall’AI sono coperte dal copyright? Al momento attuale no, non esiste infatti una normativa in merito, che possa attribuirne la paternità a qualcuno.

Tuttavia, serviranno sicuramente delle leggi pensate ad hoc, che dovranno essere elaborate a velocità maggiori rispetto alla norma, considerando le tempistiche con le quali si evolvono le intelligenze artificiali di questi tempi. 

Attualmente, quindi, le immagini generate dall’AI non sono soggette alle regole del diritto d’autore perché vengono tutelate unicamente le opere che sono state realizzate con l’apporto creativo di un essere umano. 

Cosa succede, però, se un’opera frutto del lavoro dell’AI sia stata ispirata a un’artista le cui opere sono tutelate dal copyright? Quindi nell’ipotesi in cui le immagini “artificiali” siano state prodotte mettendo tra gli input delle immagini reali protette da diritto d’autore?

Gli algoritmi alla base delle intelligenze artificiali sono in grado di rielaborare i dati arrivando all’elaborazione di un’opera nuova, e non di una copia identica rispetto all’immagine di partenza. 

L’idea che si sta diffondendo negli Stati Uniti per risolvere in qualche modo la questione è quella di affidarsi alla dottrina del fair use, ovvero del materiale protetto da copyright che può però essere utilizzato per usi equi

Se gli esseri umani hanno da sempre realizzato le loro opere ispirandosi a quelle dei soggetti che li hanno preceduti, perché lo stesso principio non potrebbe essere applicato anche alle macchine, create del resto dagli stessi essere umani? 

di chi è il copyright di un'immagine AI

La legge sul diritto d’autore prevede che un’immagine sia sempre coperta dal copyright, quindi dal diritto d’autore, a meno che non abbia una licenza di tipo Creative Commons. Cosa significa nei fatti? 

Che se hai un blog o un sito e vuoi usare delle immagini, puoi scegliere:

  • quelle che hai creato tu;
  • quelle che si possono utilizzare citando l’autore delle stesse (mettendo quelli che, in gergo, si chiamano crediti o credits);
  • tutte le immagini comprate su un sito dedicato: si tratta in genere di immagini stock create appositamente per essere vendute a possibili utilizzatori. La stessa immagine può essere acquistata indifferente da soggetti diversi, senza limiti. 

Le immagini che si possono usare liberamente, dunque, sono quelle senza copyright, le immagini free per le quali non si potrebbe ricevere una querela dal loro creatore per averne violato la proprietà intellettuale. 

Scopri di più sul diritto alla privacy

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L’utilizzo di immagini protette da copyright, in particolare per finalità commerciali ma in generale per utilizzo improprio, rischia di configurarsi nel reato di appropriazione indebita, regolato dall’art. 646 cpc

La norma prevede che

Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Approfondisci leggendo la nostra guida sul diritto d’autore: cosa succede in caso di violazione

Tornando al problema iniziale, alcuni illustratori hanno già fatto causa ad alcune aziende di AI applicata alle immagini perché le loro creazioni sono state date in pasto al relativo software al fine di addestrarlo.

Un caso a parte è invece quello di Shutterstock, una delle più rinomate piattaforme di immagini a livello internazionale, che ha dato il la a una collaborazione con OpenAI e LG AI Research

Nella pratica è stata inserita la sezione Generate, nella quale è possibile creare immagini tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tale sistema consente di mettere a punto immagini “sicure”, senza che venga commessa una violazione del copyright. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi. 

LEGGI ANCHE Quando si deve pagare la SIAE

Come non cadere nel copyright?

Per evitare di utilizzare immagini protette da copyright, si consiglia di andare alla ricerca di immagini free, che abbiano una licenza Creative Commons. 

Quando scatta il copyright?

Il copyright scatta nel momento esatto in cui una persona realizza un’opera originale fissata su un supporto fisico. 

Le immagini prodotte dall’AI hanno il copyright?

In questo momento, le immagini prodotte da un’intelligenza artificiale non seguono la normativa relativa al copyright e alla sua eventuale violazione. 

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