26° CONVEGNO INTERNAZIONALE
MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi
(metodo Stefania Guerra Lisi, dal 1970)
PIACENZA

25° CONVEGNO INTERNAZIONALE
MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi
(metodo Stefania Guerra Lisi, dal 1970)

8 MESI DI DIRETTE

30 RELATORI
DALL'ITALIA, FRANCIA, SVIZZERA, FINLANDIA, LITUANIA, MESSICO

2 DIRETTE SPECIALI
IN MEMORIA DEL MAESTRO GINO STEFANI

33 ORE DI LEZIONI MAGISTRALI
SU TEMI VARI SEMPRE DISPONIBILI ONLINE

SCOPRI TUTTE LE DIRETTE ISCRIVENDOTI SUI NOSTRI SOCIAL

Portfolio Storico Convegni
Globalità dei Linguaggi metodo Stefania Guerra Lisi

Uno sguardo retrospettivo ai titoli dei Convegni Nazionali della GdL, dal 2019 al 1996,
offre un quadro, o piuttosto un orizzonte, di posizioni e interessi della nostra disciplina
in questo quarto di secolo, gli ambiti pedagogici culturali e della cura sociale

24° 2019
“Globalità dei Linguaggi per la Nonviolenza: Diritti Umani, Educazione e Cura”

1 La Vita e i Diritti Umani
– Primo ‘non uccidere’: rispetto della vita in qualunque condizione
– Identità della Persona, dalla vita prenatale alla fine
– Fede nei potenziali umani e catastrofismo apocalittico
– L’unità psicosomatica: ricerche e minacce nella cultura dominante
– Diversità e integrazione
– Comunicazione/espressione : potenziale e diritto umano
2 Unità Uomo-Cosmo
– Coscienza dell’ecosistema
– Coscienza della filogenesi
3 Educazione alla nonviolenza
– Essere, non avere
– Sensibilizzare contro la disumanizzazione
– Competenze comuni e autoaffidabilità
– Valorizzazione, non valutazione
– Tecnologie appropriate nella GdL
– Tattiche popolari e strategie dei poteri dominanti
– Gioco e arte: potenziali di pace

23° 2018
“Progetto Persona”

Ora, a chi è stato o/è interessato alla nostra disciplina poniamo le domande:  in  questo orizzonte vedo delle linee portanti, e quali?
E quali prospettive intravedo per il futuro?
E io, in quest’ottica, dove mi sento personalmente meglio situato, e possibilmente più disponibile, per le mie tendenze, competenze, esperienze?
Questo messaggio vale come un appello: ‘se ci sei batti un colpo’
Gradita la risposta. in qualunque forma, da una riga a qualche pagina: sarà comunque presentata al Convegno; dove la presenza fisica di tutti, certamente auspicabile, è ovviamente improbabile, e praticamente impossibile.

22° 2017
“Comunicare per vivere”

Comunicazione ed espressione nella Globalità dei Linguaggi è la definizione e il contenuto della disciplina costitutiva della nostra Università Popolare di MusicArTerapia (UPMAT)  e del Master in MusicArTerapia attivo dal 2002 in convenzione con l’UPMAT presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.
In questo orizzonte è pensato il 22° Convegno Nazionale dell’UPMAT, con una prima articolazione tematica come la seguente:
Non c’è vita senza Comunicazione nell’universo vegetale e animale – Comunicazione umana: origini nella vita prenatale – Potenziali umani di Comunicazione –  Struttura della Comunicazione – Arte e Comunicazione –  La Comunicazione, un diritto umano: di tutti – La Comunicazione nell’infanzia – L’Autismo: non si comunica da soli  – Educare alla Comunicazione – Comunicazione nonviolenta – Comunicazione negata nelle istituzioni    Espropriazione e illusione nella Comunicazione di massa  – Comunicazione e stati modificati di coscienza  – Linguaggi verbali e non verbali –  Comunicazione facilitata e altri ausilii

21° 2016
“La Sinestesia: struttura che connette linguaggi e comportamenti”

La Sinestesia è, per la disciplina ‘Globalità dei Linguaggi’, la struttura che connette le espressioni e rappresentazioni di un vissuto umano che, nell’attraversamento ontofilogenetico, riassume dal concepimento in poi tutti gli esseri viventi in una stratificazione mnemonica delle immagini di tutti i sensi, interconnesse per atmosfere affettive, riassociabili e riemergenti, appunto, sinestesicamente.
La continuità dell’ Essere umano e di esso con il mondo, è garantita dall’ inconscio in costante flusso sinestesico, che connette il passato cioè il già vissuto, con il presente, e con la predisposizione emo-proiettiva al futuro.
Per questo, per capire la Sinestesia come ‘struttura che connette’, un inconscio collettivo di immagini sensoriali che ci permettono di relazionarci, al di là delle differenze, con gli altri della nostra e delle altre specie di vita, sembra necessario confrontarsi con le ultime scoperte dell’ evo-devo, dell’ evoluzione stratificata, dell’embriologia, della nuova biologia, zoosemiotica, dell’estetica cosmofisiopsicologica, e di tutte le discipline sottese alle metafore di un Informale che nelle Arti e nell’ Arte di Vivere ci ‘informa’ del Senso delle infinite forme bellissime che ci, e si, costituiscono nell‘ Esserci Transpersonalmente nel mondo che ci appartiene e al quale apparteniamo – perché l’integrazione non è una scelta ma una armonica realtà. 

20° 2015
“La MusicArTerapia nella GdL sul Territorio e nelle Istituzioni”

Il 20° Convegno di MusicArTerapia nella GdL fa seguito al 19° intitolato “Pratiche e Metodi della MusicArTerapia nella GdL” , nel quale si è dimostrata l’applicabilità al livello nazionale, del metodo nei vari CONTESTI PEDAGOGICO TERAPEUTICI: dalla preparazione al parto alla crescita psicosensomotoria del Bambino (Asilo nido, Scuola dell’Infanzia, Scuola elementare) e dell’Adolescente-Adulto (Scuole Medie e Superiori, Contesti extra Scuola, Centri Diurni, Avviamento lavorativo, Case famiglia, Centri Anziani- Alzheimer, Centri Psichiatrici, di Cura anche in fase terminale, Risvegli dal Coma).
Quindi quest’anno si parte già dalla raccolta dei risultati di questa “Ricerca sperimentale” di circa 40 anni, dimostrando come in questi vari Contesti, si sia realizzato il passaggio dal “Curare all’aver Cura”, modificandone tempi e spazi in funzione del “Progetto Persona” nella GdL.
Questo prevede un intervento pedagogico-terapeutico, con sollecitazione di tutti i linguaggi dal non verbale al verbale, con capacità di decodifica anche di soggetti gravi o non collaboranti, salvaguardando il DIRITTO  A VIVERE come DIRITTO A COMUNICARE nell’INTEGRAZIONE, considerata come Cura essenziale.
Questo Convegno quindi sarà dedicato alle testimonianze dei Responsabili dei Contesti istituzionali (Scuola, Extra Scuola, Cura), che hanno reso possibile la sperimentazione della MusicArTerapia nella GdL con un lavoro di equipe, favorevole e partecipe allo sviluppo dei “Potenziali Umani”.
Scopo del Convegno è non disperdere, ma consolidare questa documentazione a livello nazionale, che dimostra che nonostante i limiti delle Istituzioni, “SI PUO’ FARE” e che c’è TANTO DA FARE!

19° 2014
“Pratiche e Metodi della MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi”

La MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi: come funziona, in pratica?
In concreto: come opera il MusicArTerapeuta nella GdL?
Il convegno risponde a questa domanda con una panoramica articolata della prassi della nostra disciplina, presentata in prima persona da diretti operatori.
Gli interventi avranno come filo conduttore il nostro recente libro“Pratiche e metodi della MusicArTerapia nella GdL(Ed. Borla) disponibile al convegno.
Tanti temi svilupperanno ora l’una ora l’altra delle dimensioni costitutive del metodo, ossia dei modi di essere, di conoscere, di fare.
Nei diversi interventi presenteremo una panoramica informativa sulla sperimentazione e ricerca a livello nazionale nei vari settori pedagogico-terapeutici: preparazione al parto, asili nido, scuole, extrascuola, centri diurni, case famiglia, luoghi di integrazione sociale e lavorativa, centri di igiene mentale, centri anziani e Alzheimer, centri risvegli dal coma.

18° 2013
“Art RiBel”

Lorem Ipsum is simply dummy text of the printing and typesetting industry. Lorem Ipsum has been the industry’s standard dummy text ever since the 1500s, when an unknown printer took a galley of type and scrambled it to make a type specimen book. It has survived not only five centuries, but also the leap into electronic typesetting, remaining essentially unchanged. It was popularised in the 1960s with the release of Letraset sheets containing Lorem Ipsum passages, and more recently with desktop publishing software like Aldus PageMaker including versions of Lorem Ipsum.

17° 2012
“Stereotipie: Arte di Vivere”

Stereotipie: azioni, atteggiamenti e comportamenti ripetitivi senza alcuna apparente finalizzazione – Visione corrente dominante: comportamenti ‘insensati’ – Comportamenti ‘problema’– ‘Un male da battere’, tutte le S. si debbono e si possono interrompere – Stereotipia e autismo: ‘ tanto non sente, tanto non capisce’- Una visione alternativa: le S. come strategie di sopravvivenza, tattiche dell’arte di vivere
Senso, Espressione, Comunicazione’ – In natura niente è insensato (per il corpo senziente) – Il senso è del/per il soggetto – Sentire è capire – Le memorie del corpo – Sinestesia e stereotipia – Le metafore, registrazioni di vissuti psicosensomotori: importanza delle storie personali – La metafora: tattica per dire e non dire – L’inconscio si esprime per metafore – Stereotipie e stati di coscienza –  Dall’espressione alla comunicazione
Funzioni della ripetizione (possibili sensi delle Stereotipie) – Piacere: ‘repetita juvant’, il ripetuto piace – Confermare, rassicurare, rafforzare l’identità – Liberare dai limiti di tempo e spazio: immobilità nel movimento – Funzione incantatoria, catartica e in questo senso terapeutica – “Possedere o essere posseduti”: coazione a ripetere, ossessione – Rendere ambigua e potenzialmente polisensa l’interpretazione – Costituire la possibilità di varianti
Bambino, Handicappato, Artista: una continuità attraverso le stereotipie – Le S. nell’età infantile: conquista sensomotoria dello schema corporeo; autoerotismo; gioco – Comportamenti  stereotipi nel quotidiano – Le tante modalità della ‘messa in  gioco’ del corpo ‘matrice di segni’, così come della parola, distillato dell’unità psicofisica – Le tante correnti artistiche e forme d’arte, figurative e musicali, permeate di stereotipie : dalle più sofisticate all’Art Brut e all’Art RiBel, dai graffiti preistorici ai minimalismi contemporanei – Autolesionismi e Body Art

16° 2011
“Creatività: Arte di Vivere”

“CREATIVITA’:  ARTE DI VIVERE”:  Spirito vitale, intuizione, creazione. Funzione autotelica del comunicare e dell’esprimersi –   L’accomodamento esistenziale  – Sofferenza e creatività
“Il bisogno aguzza l’ingegno”- L’ “arte di arrangiarsi”    – Le tattiche,  regole dell’arte – L’improvvisazione . Il riuso, invenzione antica e riscoperta attuale.  Scienza e creatività : le sfide attuali  – Inventiva insorgente per l’accoglienza e la solidarietà
Bambino, Handicappato, Artista: potenziali umani imprevedibili
Scuola: la creatività non s’insegna, non s’impara, si sa 
Educazione alla libertà: alternativa all’addestramento obbediente e controllato
Soglie: creatività/demenza

15° 2010
“Dal Grembo materno al Grembo Sociale”

Di recente in Europa e  nel nostro Paese le Istituzioni, in particolare gli Enti Locali, si stanno orientando a unificare in sinergia i supporti alla scuola e i servizi sociali in un “Servizio alla Persona” in tutte le sue età e condizioni di vita, rimuovendo quanto possibile le barriere divisorie tra i settori.
Il Comune di Riccione, che da 15 anni ospita i nostri Convegni Nazionali, ha decisamente abbracciato questo orientamento,  ce lo ha proposto, e noi ben volentieri facciamo nostra questa  versione istituzionale del ‘Progetto Persona’  su cui da sempre è incentrata l’attività polivalente nella Globalità dei Linguaggi.
Il Convegno si articolerà in quattro sessioni sui seguenti temi:
– Prevenzione all’emarginazione: Si nasce naturalmente integrati. Ma ciascuno di noi, per varie ragioni (incidenti, malattie, vecchiaia, povertà,…) può finire emarginato. La natura mette in atto tutti gli accorgimenti per evitarlo (dalla prima esperienza fusionale con la madre allo sviluppo della transpersonalità) nell’evoluzione della specie umana, per la quale la sofferenza più grande è l’esclusione. Ma anche noi abbiamo trovato molte soluzioni a questo problema: mettiamole in comune.
– Progetti d’intesa Scuola-Servizi Sociali: Prima della rivendicazione e della difesa dei diritti dell’Uomo è necessario che maturi la loro richiesta, che si promuove culturalmente con l’Integrazione  nell’intero Grembo Sociale. Ora, strumenti tra i più efficaci per l’Integrazione si sono dimostrati i Progetti d’Intesa tra Scuole e Servizi socio-assistenziali del territorio, o tra questi e le Associazioni di famigliari: facciamole conoscere.
– Partecipazione culturale aldilà delle diversità: Spesso le famiglie degli Handicappati, preoccupate della diagnosi, si dedicano (a volte in modo ossessivo) alla riabilitazione dimenticando che il cucciolo d’uomo cresce attraverso la partecipazione culturale. E spesso le differenze di lingua e cultura sono viste – o erette – come barriere per la comunicazione. In realtà, ogni essere umano ha potenziali insondabili di socialità che si rivelano se gli viene data l’occasione: ne abbiamo molte testimonianze, portiamole.
Sviluppo delle vicarietà nella perdita di abilità: Troppo spesso ci si  adopra, con accanimento e fino alla disperazione, contro il deficit, la mancanza. O al contrario, specie con gli anziani, ci si rassegna a un “non c’è più niente da fare”. Dimostriamo invece che nelle famiglie, negli ambienti dell’accoglienza,  della cura e della riabilitazione  la fede nel positivo, nei potenziali umani e lo sviluppo delle vicarietà è la leva potente che fa crescere, sempre, la Persona. 

14° 2009
“…e il Corpo si fece Parola”

Il progetto di questo convegno  è valorizzare i potenziali di socialità del linguaggio verbale, aldilà delle differenze di lingua e cultura, di età e condizione psicofisica. In che modo? Evidenziando la presenza del corpo nella parola: il corpo che è comune a tutti noi umani e dunque ci accomuna; il corpo che non mente perché tende alla vita. Per questo progetto la Globalità dei Linguaggi ha elaborato percorsi di ricerca inediti, che verranno offerti ai partecipanti durante il Convegno insieme a contributi di altri studiosi. 

Il Convegno si articolerà in quattro sessioni sui seguenti temi:

– L’Ontogenesi: il protolinguaggio prenatale e infantile: L’iniziazione linguistica inizia nella vita prenatale con il dialogo emotonicofonico madre-bambino. Dalla nascita, gli organi della fonazione si sviluppano con l’ attività primaria per la vita:la nutrizione, dove l’incorporazione orale è sinestesica e mentale, come l’incorporazione del mondo attraverso la parola.
Corporeità della parola: l’ Emo-Tono-Fono-Simbolismo: Il nostro assunto centrale è che la presenza del corpo nella parola è molto più diffusa e importante di quanto pensa la cultura dominante, che  esagera l’arbitrarietà e convenzionalità del linguaggio. Secondo la nostra teoria dell’EmoTonoFonosimbolismo, le emozioni prendono corpo nel tono muscolare e si esprimono con  la fonazione in suoni – vocali e consonanti – che traducono sinestesicamente un vissuto endogeno o di reazione, anche involontaria, a uno stimolo esterno.
– Espansione corporea nella parola poetica: Solo e pensoso…”, “…ho toccato i tuoi ruvidi rumori rigidi”. Sinestesia dentro e oltre la semantica verbale: corpo dentro e oltre la mente. E l’EmoTonoFonosimbolismo come strumento per spiegare la produzione di senso nella poesia, nel canto, nella lirica, nella parola scenica.
– Regressione: stereotipie, deliri, silenzio
Le stereotipie, tra gesto orale e parola, come  riduzione mentalistica dello spessore psicosomatico della comunicazione orale, o regressione a un’oralità emo-corporea del mentale verbale, come nei deliri.

13° 2008
“Integrazione/Intercultura/Interdisciplina”

Comunicazione ed espressione con tutti i linguaggi: Aldilà delle differenze linguistiche, fare leva sui potenziali dell’homo loquens radicati nel corpo “matrice di segni”
Come superare il pregiudizio: “Valorizzazione” (non “valutazione”) delle identità psicofisiche, etniche, religiose, culturali in un’ottica di parità  e con la curiosità antropologica della scoperta.
Interdisciplinarità, tattiche e strategie: Dalla collaborazione tra docenti e classi inventando progetti per l’oggi, alla progettazione di nuovi percorsi e programmi per la scuola di domani.        

12° 2007
“Fermare la disumanizzazione”

La crescente perdita del sentimento, sia come affettività sia come ‘buon senso’, alla radice di efferati delitti, a quali sviluppi storici e culturali si può ricondurre?
La svalutazione dello spirito, per l’attività frenetica verso l’avere e il produrre, che aliena l’interiorità dell’essere e la dimensione transpersonale, è un processo contrastabile, e come?
Una scienza senza coscienza, che sottrae la responsabilità del soggetto delle azioni umane, è una implicazione inevitabile dell’ ‘autonomia della scienza’?
L’antica dissociazione mente/corpo si accentua o si compone nelle dissociazioni psicologia/fisiologia nelle scienze umane, cognitivo/emotivo nell’educazione, ecc.? – Lo specialismo è una crescita di civiltà, ma una incondizionata delega agli specialisti incoraggia una deresponsabilizzazione e atrofizza le competenze comuni. – In particolare è da discutere una crescente medicalizzazione endemica dei comportamenti umani, dall’infanzia alla vecchiaia, che azzera le competenze primarie di cura comuni a tutti gli esseri umani.

11° 2006
“Il corpo: matrice dei segni”

Corpo  come strumento di comunicazione tra mondo esterno e mondo interno, unità psicofisiologica, stratificazione di memorie, potenziale sinestesico, struttura bioenergetica, organismo autotelico e autoregolato
Luogo  come matrice, principio di produzione segnica, interpretante, chiave di lettura di realtà di ogni ordine, e non tanto sede materiale di tracce da interpretare
Segni  come indici, icone, simboli

10° 2005
“MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi”

La trans-formazione possibile nella GdL: La GdL, una disciplina formativa – Esperienze di percorsi personali – Una nuova figura professionale: l’Operatore in MusicArTerapia nella GdL (OMAT-GdL) – Un’etica e una politica contro la disumanizzazione
Dal grembo materno al grembo sociale : Preparazione al parto – Nascita – Asilo nido – Scuola dell’infanzia
La responsabilità pedagogica : Formazione dei genitori – Scuola di ogni ordine e grado – Comunicazione, massmedia, realtà virtuale
Dal curare all’aver cura: Centri socioriabilitativi – Servizi sociosanitari – Comunità terapeutiche – Estremi orizzonti terapeutici

9° 2004
Autismo:Patalogia, problema sociale, strategia di sopravvivenza?”

L’Autismo, che vediamo come un ‘disagio della nostra civiltà’, resta a tutt’oggi un enigma.
Le scienze mediche hanno proposto e poi abbandonato, nell’arco di qualche decennio, successive e disparate spiegazioni, che non sembrano costruire un percorso progressivo di chiarezze; oggi il campo è  conteso anche tra chi propone origini genetiche e chi tenta la via delle disfunzioni del metabolismo. E le famiglie pagano a  caro prezzo, e spesso senza risultati, le varie sperimentazioni.
Ci domandiamo se queste visioni non soffrano di un limite comune, l’unilateralità; ci domandiamo se esse  considerano veramente la globalità psicofisica della Persona e se sono consapevoli delle sue infinite, mai abbastanza conosciute,  spesso sottovalutate strategie di sopravvivenza.
Tante esperienze e ricerche  su casi con diagnosi di autismo in contesti scolastici, sociosanitari e familiari ci portano a concludere che le capacità intellettive e comunicative di tante persone pre-giudicate ‘incapaci di intendere e di volere’ sono non di rado superiori a quanto il loro ambiente è in grado di percepire e di credere. e che appunto questa superiorità può rendere difficile se non impossibile la comunicazione.
In realtà nei linguaggi, verbali e non verbali, delle persone autistiche si rivela una profonda e sottile qualità simbolica e metaforica, che a volte sfocia in attività artistiche.  Attivare con i mezzi più vari le loro possibilità espressive, e dar senso con  adeguate chiavi di lettura ai loro comportamenti considerati insensati e quindi cancellati,  permette di reinnescare una comunicazione: la quale  richiede però, necessariamente, una società in ascolto.

8° 2003
“Contatto e Comunicazione”

Comunicazione, trasmissione, contatto : Orizzonti semiotici , sociologici, politici.
I potenziali umani : Esterno/interno: il contatto non si perde mai – Le memorie psico-corporee –La protensione, fondamento psico-corporeo della comunicazione – Intersensorialità del contatto: voce, sguardo, pensiero..- Il profondo toccare dell’arte –  Comunicare oltre il tempo e lo spazio: le esperienze mistiche, medianiche, di transe, del coma – Reale/virtuale
– Lo sviluppo tecnologico: Nello sviluppo tecno-globalizzante della nostra cultura, alla crescita della comunicazione corrisponde un aumento o una perdita di contatto umano diretto, personale, fisico?  E l’eventuale perdita sarebbe senz’altro un indice di disumanizzazione, o un fattore che porterebbe a nuovi equilibri del vivere umano?
Contatto e distanza: Il ‘prossimo’ e l’ ‘altro’,  accoglienza e  controllo, ‘confidenza’ e ‘diffidenza’ –  Pratiche sanitarie – Le paratie contro il contatto: comportamenti, strutture materiali, convenzioni sociali – Il rifiuto di comunicare – Deprivazione e risorse: solitudine, autocontatto, stereotipie
– Una formazione di base:  per l’educazione e le cure sociali – Contatto e contenimento -– Relazione con tutti i linguaggi – Questione di tatto – Formazione ‘integrata’ (e ‘istruzione a distanza’) – La GdL : un programma fondato sul contatto.

7° 2002
“Globalità dei Linguaggi e Cultura della Pace”

L’intento, unitario, si articola sui due versanti: da un lato, esplicitare con riflessioni e testimonianze le valenze per la cultura della pace insite nella nostra disciplina*; dall’altro, allargare i nostri orizzonti con testimonianze, pensieri ed energie ulteriori per l’approfondimento dei temi dei Diritti Umani, dell’Ecologia, della Nonviolenza.

Ecco una prima articolazione del tema:
1 – La Vita e i Diritti Umani – Primo ‘non uccidere’: rispetto della vita in qualunque condizione – Identità della Persona, dalla vita prenatale alla fine – Fede nei potenziali umani o catastrofismo apocalittico – L’unità psicosomatica: le minacce nella cultura dominante – Il principio vitale di piacere: negazioni nella cultura dominante – Diversità e integrazione – Comunicazione ed espressione : un potenziale e un diritto umano
2 – Unità Uomo-Cosmo ed Ecologia  – Coscienza dell’ecosistema – Coscienza della filogenesi – Tecnologie appropriate nella GdL
3 – Educazione alla nonviolenza nella GdL – Sensibilizzare contro la disumanizzazione – Competenze comuni e autoaffidabilità – Valorizzazione e non valutazione – Coscientizzazione e non obbedienza – Tattiche popolari e strategie dei poteri dominanti – Gioco e arte: potenziali di pace. Pensiamo di interpretare e dare voce con questo Convegno ai sentimenti di tutti gli amici della GdL, che ci auguriamo e aspettiamo di incontrare a Riccione.

6° 2001
“Arte e Follia”

Forma, norma, difformità
Un binomio classico rivisitato: Genio e Sregolatezza. Esprimere, esternare emozioni (l’inconscio) senza articolazioni razionali di discorsi o figure: l’arte non figurativa, il teatro non rappresentativo, la musica rischiano il sospetto e la censura, come le stereotipie degli autistici. Sovversione degli ordini costituiti. Da cui: prezzo e riscatto della diversità. La sofferenza dell’illuminato-allucinato (artista, mistico, profeta, folle) è quella di non essere creduto.

Arte di vivere
L’immaginazione (la dissociazione) può venire dalla sofferenza, ma di certo viene  dall’insofferenza.  Dissociazione: l’uomo e il suo doppio; dall’esperienza individuale ai rituali alla messa in scena (transe,  teatro). Adultità nella Follia. Invecchiamento fra creatività e demenza. Quando non si può più andare avanti, si può andare indietro. 

‘Arte efficace’
Gli attori: storie di Follia e di riappropriazione, fino al caso del teatro in carcere.
“Così è se vi pare”: capacità umana di creare realtà alternative.
Forma, norma, virtuosismo: ricerca dell’estremo, superamento del limite. Miracoli.
Che è ciò che più affascina (incanta, allucina) l’essere umano.
L’allucinazione è ‘imago-azione’ in grado estremo.

Valore autoterapeutico dell’Arte
Premessa (e conclusione): l’estetico è anestetico. Inconscio, Follia, Arte: una questione costitutivamente aperta. Scrittura di sé come attraversamento e contenimento nella Follia. Significato dell’autoterapia nell’Arte e nella Follia. La metamorfosi terapeutica: possedere, per non essere posseduti.

5° 2000
“MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi”

Testimonianze, documentazioni, riflessioni di approfondimento, manifestazioni espressive sui temi seguenti:
L’arte come terapia: Il valore terapeutico della comunicazione – la natura terapeutica dell’arte- in principio è l’autoterapia – semiologia/semeiotica: la lettura delle tracce espressive – il senso dei comportamenti insensati – il Bambino, l’Handicappato, l’Artista
La GdL come paradigma: Comunicazione ed espressione con tutti i linguaggi –  ricerca e sviluppo dei potenziali umani – unità delle arti – ‘aver cura’ – Progetto Persona – Grembo Sociale
L’operatività della GdL:L’arco educazione-animazione-prevenzione-riabilitazione-terapia – i vari  contesti sociali, dalla scuola ai centri per gravi, anziani, tossicodipendenti, carceri, comunità riabilitative e terapeutiche
La formazione degli operatori: nei vari aspetti della comunicazione ed espressione con tutti i linguaggi e le arti – formazione permanente – ricerca: dall’esperienza alla teoria – programmazione e supervisione.

4° 1999
“Valorizzare il quotidiano”

Il Convegno mette al centro il “Progetto Persona” nella GdL, basato: sull’osservazione dei comportamenti psico-senso-motori; sulla conseguente programmazione plurisensoriale, sulla verifica per una evoluzione psicodinamica della “ricerc’azione” tante professionalità del “Corpo a Corpo nella GdL dai genitori agli educatori professionali, ai tecnici della riabilitazione, psicologi e psicoterapeuti, che relazioneranno dimostrando la possibilità di realizzare nel quotidiano “dal curare all’aver Cura nella Globalità dei Linguaggi .

3° 1998
“La sinestesia: potenziali umani per l’arte di vivere”

La Sinestesia è, per la GdL, la struttura che connette le espressioni e rappresentazioni di un vissuto umano che, nell’attraversamento ontofilogenetico riassume, dal concepimento in poi, tutti gli esseri viventi in una stratificazione mnemonica delle immagini di tutti i sensi interconnesse per atmosfere affettive, riassociabili e riemergenti, appunto,  sinesteticamente.
La continuità dell’Essere umano, e di esso con il mondo, è garantita dall’inconscio e costante flusso sinestesico, che connette il passato , cioè il già vissuto, con il presente, e con la predisposizione emo-proiettiva al futuro.

2° 1997
“L’integrazione: nuovo modello di sviluppo”

L’integrazione – oggetto anche della mozione finale del precedente incontro – è il fulcro del nostro impegno per l’inalienabilità  dei diritti umani della Persona, con tanta fatica affermati in questi anni e ambiguamente elusi nella prassi quotidiana.
Una ricognizione comprensiva: dai potenziali del soggetto umano alle differenze tra soggetti (etnie, handicap, anziani, giovani, …), ai nodi cruciali della  società e della cultura, alle istituzioni, alla scuola con particolare attenzione alla formazione.
Il convegno vuole avere una funzione di stimolo alla ricerca e al confronto.  Per questo abbiamo bisogno dell’apporto di esperti e responsabili che condividano questa politica dell’integrazione nei vari ambiti interessati, tessendo  così una rete di comunicazione e sostegno sul territorio nazionale.

1° 1996
“…in principio era il corpo”

Il Principio era il Corpo dalla prima “membrana” Pelle Rimembrante “che separa il mondo esterno dalla propria soggettiva Interiorità nella Globalità dei Linguaggi”