Giornata Mondiale del Tapiro

Giornata Mondiale del Tapiro, animale alleato indispensabile del Pianeta

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Giornata Mondiale del Tapiro, animale alleato indispensabile del Pianeta ultima modifica: 2022-04-27T00:01:53+02:00 da Francesca Danila Toscano
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Oggi, 27 aprile, è la Giornata Mondiale del Tapiro, un’occasione nata per sensibilizzare sul rischio estinzione delle specie che abitano il Centro e Sud America e il Sudest asiatico

Ogni 27 aprile ricorre la Giornata Mondiale del Tapiro. Un animale che merita particolari attenzioni, specie il giorno della sua festa, per ricordare che se non si interviene in modo urgente e concreto potrebbe estinguersi sotto la pressione della deforestazione e di altre attività antropiche.

I tapiri, nonostante il loro aspetto ricordi l’incrocio fra un cinghiale e un formichiere, sono imparentati con i cavalli e i rinoceronti e sono tra gli ultimi rappresentanti dell’ordine dei perissodattili, ovvero animali “con le dita dispari”, che si distinguono dagli artiodattili, ovvero gli animali con un numero pari di dita, di solito due, come cervi e maiali.

Mentre asini, cavalli e zebre poggiano il peso del corpo su un dito solo, il medio, che forma lo zoccolo, ai tapiri e ai rinoceronti restano tre dita nelle zampe posteriori delle cinque originali dei vertebrati terrestri, e quattro in quelle anteriori.

Grazie a questa conformazione distribuiscono il peso su più punti di appoggio per non affondare nel fango.

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Quante specie di tapiro esistono?

Ci sono quattro specie riconosciute di tapiro: il Tapiro di Montagna (Tapirus Pinchaque), il Tapiro di Baird (Tapirus Bairdii), il Tapiro Americano (Tapirus Terrestris) e il Tapiro Malese (Tapirus Indicus). Tre vivono nell’America centrale e meridionale, una nel sud-est asiatico.

Alla fine del 2013 è stato pubblicato un articolo accademico, in cui gli autori hanno affermato di aver scoperto una nuova specie di tapiro in Sud America, Tapiro Kabomani. Questa specie deve ancora essere classificata.

Nella Giornata Mondiale del Tapiro è doveroso ricordare i loro livelli di rischio estinzione:

  • Il Tapiro di Montagna, è la più piccola delle specie di tapiro esistenti e la più minacciata. Nel 1994, la IUCN ha riclassificato il tapiro di montagna “in via di estinzione” a causa della perdita di habitat, della frammentazione e della caccia. Inoltre, un progetto minerario nel nord del Perù minaccia di distruggere le foreste pluviali sorgive. La popolazione del tapiro di montagna è frammentata dunque, a causa delle attività umane.
  • Il Tapiro di Baird, è il più grande mammifero terrestre dell’America centrale. Prende il nome dal naturalista americano Spencer Fullerton Baird, che osservò gli animali in Messico nel 1843. Nel 2002, è stato riclassificato “in pericolo” a causa di un continuo e presunto declino futuro stimato dalla perdita di habitat, dalla frammentazione e dalla pressione venatoria. Circa il 70% delle aree forestali dell’America centrale sono andate perse a causa della deforestazione e dell’alterazione negli ultimi 50 anni.
  • Il Tapiro Malese, il più grande dei tapiri esistenti, è l’unica specie di tapiro rimasta nel Vecchio Mondo. Elencato per la prima volta “in pericolo di estinzione” nel 1986. Il calo della popolazione è determinato principalmente dalla conversione dell’habitat del tapiro in piantagioni di olio di palma e altri usi del suolo dominati dall’uomo. Le popolazioni rimanenti sono isolate nelle aree protette esistenti e nei frammenti di foresta. Anche per lui la caccia è in aumento in tutto l’areale, il che potrebbe ridurre ancora di più le popolazioni già ridotte.
  • Il Tapiro Brasiliano (o di Pianura o Sudamericano), è la più diffusa di tutte le specie di tapiro esistenti e la meno minacciata. Sebbene questo areale sia esteso, la rapida deforestazione di gran parte di esso sta ponendo una crescente minaccia di estinzione locale su molte popolazioni. Nel 2002, la IUCN ha classificato per la prima volta il Tapiro Brasiliano come “vulnerabile”, a causa della riduzione della popolazione in corso. Anche la caccia di sussistenza e l’industria in via di sviluppo della carne di animali selvatici potrebbero provocare ulteriori cali.

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Perché festeggiare la Giornata Mondiale del Tapiro

I tapiri, si possono vantare di una grande capacità di dispersione di semi, dunque possono aiutare a ripristinare le foreste degradate.

Una ricerca ha scoperto un importante aspetto fino ad ora ignorato, che potrebbe contribuire al ripristino delle foreste degradate per colpa dell’impatto antropico e dei cambiamenti climatici.

Lo studio, “Lowland tapirs facilitate seed dispersal in degraded Amazonian forests” condotto nel Mato Grosso, ha scoperto che il Tapiro del Sudamerica (Tapirus terrestris) trascorre più tempo nelle aree più danneggiate che nelle foreste relativamente intatte. Di conseguenza, i tapiri, che mangiano ingenti quantità di frutta, lasciano più semi in queste aree degradate. Così facendo, favoriscono il ripristino  del territorio in maniera più efficace ed economico dei classici progetti di riforestazione. “Il contributo dei tapiri alla riforestazione è un’altra ottima ragione per proteggere uno degli ultimi rappresentanti della megafauna del Sudamerica”, ha affermato Lucas Paolucci, il principale autore dello studio.

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Calabrese di nascita e Romana di adozione, biologa ambientale con la passione per la bioetica. Mediatore museale presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. Sensibile alle tematiche ambientali e al benessere animale si occupa da anni di divulgazione scientifica collaborando anche con diversi magazine on line. Sempre in continuo movimento, adora viaggiare senza separarsi mai dalla sua cagnolina.

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