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Leone: vita e abitudini

Leone (Panthera leo) vita e abitudini
Leone maschio
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CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA

Il leone scientificamente è la specie Panthera leo, appartiene alla famiglia Felidae, all'ordine Carnivora, alla classe Mammalia, subphylum Vertebrata, phylum Chordata e al regno Animalia.

DATI GENERALI

  • Lunghezza del corpo: 2,40 - 3,30 m (compreso 0,60 - 1,00 m di coda)
  • Altezza al garrese (nota 1): maschio: 1,20 m; femmina: 1,10 m
  • Peso: maschio: 189 kg; femmina: 126 kg
  • Durata della vita: maschio: 9-10 anni (africano) - 16 anni (asiatico); femmina: 15-16 anni
  • Maturità sessuale: 3-4 anni

HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

Il leone, nome scientifico Panthera leo della famiglia dei Felidae, oggi vive nelle zone dell'Africa sub-sahariana eccetto che nel deserto e nello zone della foresta pluviale tropicali. Il suo ambiente è la savana (ambiente tropicale e subtropicale caratterizzato da bassa vegetazione, prevalentemente erbosa e alberi abbastanza radi) dove ha ottime possibilità di trovare prede soprattutto ungulati. In questo ambiente il leone è veramente il re nel senso che è il predatore incontrastato, seguito dalle iene maculate (Crocuta crocuta) con le quali ogni tanto entra in competizione.

Per quanto riguarda l'aerale asiatico, nel quale un tempo era molto diffuso, oggi si ritrova solo una singola popolazione isolata in 1.400 km², nel National Park and Wild life Sanctuary, in India.

Leone, Panthera leo, famiglia Felidae
Leone maschio
Leone, Panthera leo, famiglia Felidae
Leone femmina (leonessa)

CARATTERISTICHE FISICHE

E' un felino di grandi dimensioni caratterizzato da un mantello bruno, ventre bianco e una lunga coda con un ciuffo nero alla fine.

Ciò che caratterizza il leone è il dimorfismo sessuale vale a dire le femmine sono diverse dai maschi caratterizzate infatti dall'assenza della criniera la cui foltezza è regolata nel leone maschio dal tasso di testosterone.

I piccoli presentano macchie scure sul mantello fino all'età di tre mesi e in genere spariscono crescendo ma in alcuni esemplari possono anche rimanere nello stomaco.

COMUNICAZIONE E PERCEZIONE

Hanno la capacità di riconoscersi e di interagire tra loro. Usano dei segnali visivi a esempio la criniera che serve a segnalare a distanza la presenza di un maschio.

I leoni maschi hanno l'abitudine di marcare il territorio spruzzando sull'erba dell'urina (le femmine lo fanno molto raramente).

Una caratteristica sociale nel leone è I maschi acquisiscono questa capacità quando raggiungono un anno di età (le femmine poco dopo) e in genere sono riconoscibili i due ruggiti in quanto quelli maschili sono forti mentre quelli femminili sono profondi.

CARATTERE, COMPORTAMENTO E VITA SOCIALE

Il leone è un animale che vive in gruppo e raramente tutti i componenti del gruppo sono presenti contemporaneamente. In media un gruppo è formato da 13 leoni così formati: 1,7 maschi adulti; 4,5 femmine; 3,8 giovani e 2,8 cuccioli.

Il maschio dominante è colui che ha preso il sopravvento sul precedente maschio che è stato scacciato con la forza. In genere, al fine di avere il controllo di un gruppo, i maschi si coalizzano, soprattutto i fratelli.

Quando i cuccioli maschi raggiungono l'età di circa 2,5 anni devono lasciare il gruppo nel quale hanno vissuto sino a quel momento in quanto sono considerati una minaccia dal maschio dominante. Questi maschi fanno una vita nomade per due-tre anni quindi tendono a formare una coalizione con altri maschi solitari e insieme cercano un gruppo per prenderne il sopravvento.

In genere le coalizioni tra leoni maschi non sono superiori a quattro e il vantaggio di questa coalizione è che hanno la possibilità di governare un gruppo per circa tre anni.

Coalizioni con più di quattro maschi adulti sono estremamente rare sicuramente perchè difficili da tenere insieme. Tutto questo per quanto riguarda i leoni maschi ma per quanto riguarda le femmine (chiamate leonesse) non ci sono posizioni dominanti o ricerca di prevalere. Le femmine restano in genere nel gruppo dove sono nate e si sincronizzano con le altre femmine per entrare in estro contemporaneamente alle altre. Questo è finalizzato all'ottenimento della prole contemporaneamente che comporta allevare i cuccioli tutte assieme. Grazie a ciò il tasso di mortalità nei cuccioli è molto basso anche perchè in questo modo i cuccioli possono succhiare contemporaneamente da femmine diverse. In definitiva le leonesse sono dotate di grande senso pratico: ciò che conta per loro è procreare e crescere al meglio i cuccioli, senza alcun orgoglio gerarchico.

Il leone maschio è un animale che quando combatte è uno strenuo lottatore ed è molto frequente restare ferito od ucciso quando esemplari di pari forza combattono tra loro.

Di solito il leone ruggisce o quando è in piedi o quando è rannicchiato. Ruggire serve a promuovere il proprio territorio, per comunicare con gli altri del gruppo, per dimostrare la propria forza.

Un altro modo per comunicare è la comunicazione tattile: le lotte che vengono intraprese per la conquista di un gruppo; salutarsi fregando la testa e le code in alto emettendo dei gemiti.

ABITUDINI ALIMENTARI

E' un animale carnivoro. Caccia in gruppo ma poi chi realmente ammazza la preda è uno solo. Di fatto i maschi a causa della loro criniera hanno una visibilità più ridotta rispetto alle femmine pertanto sono le femmine di un gruppo che svolgono la maggior parte della caccia anche se poi il maschio si prende la parte grande ed è aggressivo quanto le femmine si nutrono anche se di fatto sono state loro a fare tutto il lavoro.

In genere la caccia avviene la notte e nelle prime ore del mattino.

Per il leone africano le prede preferite sono gli ungulati quali le gazzelle, gli impala, le zebre, gli gnu. Alcuni esemplari però non disdegnano animali di più grandi dimensioni quali le giraffe, i bufali. I leoni che non riescono a catturare prede di grandi dimensioni mangiano roditori, pesci, uova di struzzo, uccelli, anfibi e rettili.

Diversi studi hanno dimostrato che mentre con la caccia solitaria la percentuale di successo è del 17% con la caccia in gruppo questa sale al 30%.

RIPRODUZIONE E CRESCITA DEI PICCOLI

E' un animale poligamo vale a dire non ha un compagno/a fisso e si accoppia con più maschi diversi nel corso di una stessa giornata. E' stato stimato che una leonessa si accoppia 3.000 volte nell'arco dell'anno per ogni cucciolo che nasce avendo un estro molto lungo.

Leone (Panthera leo) vita e abitudini
Leonessa con i cuccioli

I piccoli possono nascere in qualunque periodo dell'anno (femmine poliestro) con un picco nella stagione delle piogge.

La gravidanza dura circa 100-120 giorni e nascono da 1 a 6 cuccioli che possono avere anche padri diversi e pesano da 1 a 2 kg. In genere le femmine di un branco sincronizzano i propri estri in modo che rimangano incinta contemporaneamente questo per scambiarsi i ruoli di genitori con le altre leonesse (i piccoli a esempio succhiano il latte da qualunque femmina).

I piccoli alla nascita hanno gli occhi chiusi che vengono aperti l'undicesimo giorno e iniziano a camminare dopo 15 gg.

In genere fino all'età di due mesi i cuccioli sono mantenuti nascosti dalla madre. Vengono svezzati all'età di 7-10 mesi.

In genere quando un leone maschio raggiunge l'età di 3-4 anni è in grado di prendere il comando di un branco e ciò comporta che il vecchio maschio (in genere questo avviene quando ha raggiunto l'età di circa 8 anni) venga scacciato. Spesso un nuovo maschio dominante comporta anche che tutti i cuccioli di età inferiore ai due anni vengano uccisi. Questo avviene perchè fino a quando le femmine avranno piccoli da allevare non saranno disponibili per l'accoppiamento. L'estro infatti ritorna nel giro di 2-3 settimane se non ci sono cuccioli da accudire.

Le leonesse quando il nuovo maschio cerca di uccidere i cuccioli li difende strenuamente ma il più delle volte perde la vita nella lotta.

In genere le femmine tendono ad avere i cuccioli ogni due anni.

Quando i cuccioli raggiungono circa 6-7 mesi spesso sono lasciati soli e questo è un momento in cui sono particolarmente vulnerabili perchè possono essere attaccati dai predatori, soprattutto iene. In ogni caso il leone maschio dominante, pur non svolgendo un ruolo attivo nella crescita dei piccoli, in ogni caso protegge il branco e quindi anche i piccoli da eventuali predatori.

PREDAZIONE

Il leone adulto è un animale che non ha predatori se non si considera l'uomo e gli altri leoni che uccidono i piccoli (vedi paragrafo Riproduzione e crescita dei piccoli).

La caccia e il bracconaggio sono dei gravi problemi per la conservazione di questa specie. Nel 1960 è stato stimato che nel Parco nazionale del Serengheti in Africa sono stati uccisi circa 20.000 leoni in un anno.

Troppo spesso erroneamente si ha paura del leone per se e per il proprio bestiame. Questo timore può essere giustificato solo dal fatto che nella zona dove vive il leone non ci siano altre prede. La storia ce lo insegna: per anni i Masai hanno convissuto con i leoni senza che questi li attaccassero o attaccassero il loro bestiame.

STATO DELLA POPOLAZIONE

Il leone è classificato nella tra gli animali VULNERABILI (VU) vale a dire che è considerato ad alto rischio di estinzione in natura. Questa valutazione è stata basata sul fatto che è stato stimato che nel giro di tre generazioni (venti anni) ci sarà un calo del 30% della sua popolazione dovuta a una diminuzione delle sue prede naturali che porterà alla ricerca da parte del leone anche di animali domestici con la conseguente sua morte per uccisione da parte dell'uomo.

CURIOSITÀ

Da analisi effettuate sui leoni presenti in Tanzania nel Parco Nazionale del Serengeti, si è scoperto che il 92% dei leoni sono affetti da FIV (Feline Immunodeficiency Virus) un virus simile all'HIV umano. Questo virus sembra però non abbia alcuna influenza sulla salute dei leoni ma solo su quella dei gatti domestici.

Bibliografia

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sugli animali li puoi trovare a .

Note

(1) Garrese: regione del corpo dei quadrupedi compresa tra il bordo superiore dell'incollatura e il dorso e sovrastante le spalle, in pratica la zona più alta del corpo.

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