Perchè nel XXI secolo andiamo ancora a chiedere responsi agli oracoli e desideriamo conoscere il nostro futuro?

La risposta è racchiusa nell’eterna incertezza dell’uomo. All’origine del desiderio di utilizzare gli oracoli e la divinazione c’è da sempre il bisogno di essere rassicurati, di conoscere il futuro oltre l’ignoto e di superare un momento di crisi personale.

La mancanza di fede fa il resto

Per fede intendo la fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e nella propria parte più saggia. Non ci conosciamo abbastanza profondamente da poterci fidare di ciò che sentiamo dentro di noi. Inoltre siamo spesso digiuni di quella conoscenza di base che ogni individuo dovrebbe avere, quel libretto di istruzioni per la vita sulla Terra che spesso invochiamo nei momenti difficili: come funzionano le relazioni, come comunicare con gli altri in maniera chiara e semplice, come curare il corpo e lo spirito. Cose base, davvero.

La differenza tra ieri e oggi è il livello di coscienza

Se nei tempi passati la maggioranza della popolazione credeva ciecamente in una divinità superiore che faceva il bello e il cattivo tempo, da riverire e ingraziarsi tramite offerte e sacrifici, oggi sono maturi i tempi per imparare a contattare la parte divina che è dentro di noi.

Le arti mantiche possono essere uno strumento utile di evoluzione. Lo diventano quando sono in mano a persone oneste e di elevata caratura spirituale, quando non c’è la risposta preconfezionata, ma una maniera di vedersi nuova che può e deve essere lo spunto per il cambiamento e la trasformazione.

Non è molto diverso dall’ascolto e lettura del corpo che pratico io con la Kinesiologia e con gli Archetipi della tradizione ebraica: accedendo alle parti più profonde e sagge dell’organismo umano puoi vederti come in uno specchio e prendere atto di cosa non sta funzionando.

Ancora più importante: puoi comprendere cosa è necessario fare per stare meglio e modificare la situazione. Di solito non si devono sacrificare agnelli né portare offerte sulla montagna, basta imparare a prendersi cura di sé e onorare il corpo e le sue leggi e quelle del pianeta sul quale viviamo.

Un pò di storia

Fin dall’antichità l’uomo ha sempre consultato gli oracoli cercando di comunicare con la o le (a seconda delle culture) divinità. Dalle popolazioni primitive e tribali, passando da greci, arabi, ebrei, tibetani e fino ai giorni nostri le pratiche di divinazione si sono evolute e adattate ai tempi e alla cultura. Ogni paese ha sviluppato i propri metodi e ciò che li accomuna tutti è la mancanza di un fondamento razionale e della causalità dimostrabile che fa sì che vengano condannate dall’odierna comunità scientifica.

Tra i più famosi oracoli del nostro mondo antico c’erano la Pizia nel Tempio dedicato al dio Apollo a Delfi e Fortuna Primigenia a Roma insieme a molti altri gestiti da sacerdoti e sacerdotesse che dedicavano la loro esistenza alla Dea o al Dio.

Nell’Occidente medioevale, con l’affermarsi del Cristianesimo, le pratiche divinatorie e gli oracoli vennero messi al bando insieme a tutto ciò che poteva togliere potere alla nuova religione dominante.

Le tipologie

Si possono distinguere due tipologie di divinazione: la màntica induttiva che prevede l’interpretazione di simboli e segni e richiede il possesso di una vera e propria scienza – come l’astrologia, i tarocchi, il lancio delle conchiglie e delle ossa – e la màntica deduttiva dove l’ispirazione arriva direttamente da altri piani dell’esistenza che il profeta o l’oracolo riesce a contattare e canalizzare.

Le consultazioni di solito riguardavano la salute, il matrimonio, la fertilità, il buon andamento dei raccolti o delle guerre, niente di molto diverso da oggi.

Consigli per la scelta

Magari siete dei veterani o delle veterane della divinazione e sapete tutto sull’argomento.

Se invece vorreste provare ma non vi sapete orientare, avreste sempre voluto farvi fare il tema natale o un tiro di tarocchi ma avete paura di farvi influenzare allora è bene scegliere con attenzione. Il web e la realtà sono pieni di ciarlatani ma è vero anche che esistono seri professionisti che possono davvero utilizzare questi strumenti per guidarvi verso voi stessi.

Nella mia esperienza un professionista in questo settore è colui o colei che ha lavorato su di sé, che è capace di gestire la sofferenza dell’altro senza farsene carico e senza approfittarsene, che è onesto e trasparente e che gestisce il suo mestiere seriamente come qualunque altra professione. Spesso esiste la convinzione che queste arti debbano venire praticate ad offerta libera: errato! Offerta libera è il primo modo per distinguere un dilettante da un professionista. Certo, non dovete nemmeno ipotecarvi la casa però è mia opinione che lo studio, la serietà e il lavoro vadano riconosciuti perciò diffidate sia da prezzi troppo bassi che da cifre esorbitanti. Potete farvi consigliare da chi ha già provato o sperimentare di persona. D’altronde una parte di ‘rischio’ c’è anche quando si va da un terapista più classico.

Il gioco

L’altro aspetto di cui potete fare esperienza è il divertimento: giocate, senza prendervi troppo sul serio! I Tarocchi ad esempio si sono diffusi in Italia come gioco di carte nelle corti del Medioevo rinascimentale e tutti i tipi di carte hanno intrattenuto migliaia di donne e uomini nei secoli.

D’altronde se la vita è un gioco, quali migliori strumenti per divinare che il corpo, la natura, le carte e le stelle?