Cosa accomuna e cosa distingue il movimento pittorico metafisico dalle correnti culturali d'inizio '900?

Alla scoperta della pittura metafisica attraverso la storia della sua genesi, le opere di Giorgio De Chirico e degli altri pittori appartenenti alla scuola di Ferrara.

Quali sono le caratteristiche della pittura metafisica?

L'arte metafisica è un movimento di stampo prevalentemente artistico-pittorico che rappresenta una delle più grandi innovazioni culturali del XX secolo in Italia. Dunque, quali sono le caratteristiche della pittura metafisica?

La metafisica è un'arte che a livello visivo si riconosce per il modo statico, dettagliato e nitido con cui sono rappresentati i soggetti, i quali, però, vengono calati in un contesto che ha qualcosa di straniante e spinge l'osservatore ad andare oltre la pura e semplice raffigurazione realistica.

Metafisica pittura e metafisica come concetto filosofico sono accomunate proprio dall'obiettivo di cogliere l'essenza delle cose, andando oltre l'apparenza fisica della realtà, cioè di travalicare i sensi.

Nella pittura metafisica caratteristiche principali riscontrabili nelle opere sono la prospettiva falsamente coerente, ma che in realtà risponde a punti di fuga diversi, l'assenza totale della presenza umana, sostituita al limite da manichini, statue, personaggi mitologici e ombre sempre molto lunghe, anche a mezzogiorno e la stesura del colore a campiture piatte.

Quali sono le principali differenze tra futurismo e metafisica?

Considerando il fatto che si tratta di due correnti pressoché coeve, potrebbe capitare di chiedersi, in effetti, quali sono le principali differenze tra futurismo e metafisica?

Mentre viene redatto il Manifesto del futurismo, nel 1910, quelli che saranno i maggiori esponenti della metafisica nell'arte si trovano a Parigi e incontrano gli artisti più importanti delle avanguardie culturali del '900.

Ebbene, se il futurismo si pone come l'arte del dinamismo, del rumore e del taglio netto con il passato, la metafisica è un'arte fatta di estrema immobilità, che evoca il silenzio più assoluto e la meditazione, ricca di riferimenti al passato classico.

Restano comunque innumerevoli i punti di contatto tra la nuova corrente culturale e le avanguardie, che nascono prolificamente in quel periodo: la pittura metafisica ha collegamenti con il surrealismo, con cui condivide l'idea di non accettare la realtà logica come sola verità, bensì di prendere in considerazione le visioni e gli stati onirici privi di filtri dettati dalla coscienza, come trasposizione onesta dell'effettività. Inoltre vi si leggono delle atmosfere affini al romanticismo, al dadaismo e al realismo magico.

Quali sono gli artisti più importanti della pittura metafisica?

Tra il 1912 e il 1914 due dei futuri massimi esponenti della metafisica come arte si recano a Parigi, incontrando il fermento culturale che dal dadaismo condusse al movimento surrealista: si tratta di Giorgio De Chirico e del fratello Alberto Savinio (pseudonimo di Alberto De Chirico). Guillame Apollinaire rimane piacevolmente impressionato dalle opere di Giorgio De Chirico, definendole diverse da tutto ciò che si vede in circolazione. Sul finire del 1914 arrivano nella capitale francese anche Carlo Carrà, Ardengo Soffici e Giovanni Papini, vicini al movimento futurista ma che, successivamente, aderiscono alla poetica metafisica. A loro si aggiungono Filippo De Pisis e Giorgio Morandi, dopo il 1915.

Con il sopraggiungere del primo conflitto mondiale, gran parte degli artisti più importanti della pittura metafisica sono arruolati nell'esercito, ma si tengono in contatto attraverso fitti ed entusiasti scambi epistolari, fino a uno strano caso del destino: De Chirico e Carrà, nel 1917, si ritrovano ambedue in convalescenza presso l'ospedale neurologico Villa del Seminario, alle porte di Ferrara. In un'atmosfera colloquiale nasce quella che oggi è nota come la scuola di Ferrara, città cardine per il movimento, qualcuno sostiene anche per le grandi piantagioni di canapa che circondavano il nosocomio e rilasciavano effluvi in grado di "ammorbidire" le paratie della coscienza, trasportando la psiche proprio "oltre" la realtà.

Opere metafisiche

Molte delle principali opere metafisiche rappresentano piazze dall'atmosfera misteriosa, senza tempo, avvolta nel silenzio e nella malinconia. Sembrano soprattutto palcoscenici di teatri vuoti e monumentali: questo tipo di estetica appare congeniale agli scopi politici del tempo, pertanto in molte città italiane, soprattutto di fondazione, vengono edificati luoghi del genere. E non solo: il successo delle influenze metafisiche si scopre ancora oggi in oggetti di design, nell'architettura d'interni di uffici e ristoranti e persino in fenomeni come l'estetica Vaporwave.

A parte il lavoro di De Chirico, Carrà e la pittura metafisica, che sviluppa nel tempo, arriverà a trovare una propria identità netta e definita, nel contesto del movimento: dalle piazze sposta l'interesse alle nature morte, come farà anche la pittura metafisica di Morandi.

Archivio Arte Metafisica

Nel 2009 è stato fondato l'Archivio Arte Metafisica, un centro di studi scientifici che si pone l'obiettivo di vagliare documenti vecchi e nuovi sulla metafisica e le opere dei principali esponenti del movimento. L'archivio si occupa di pubblicazioni e analisi di quadri e quant'altro per appurarne l'origine.

Perché De Chirico definisce la sua arte metafisica?

La pittura metafisica di De Chirico è quella che ha dato l'impronta a tutto il movimento: ma perché De Chirico definisce la sua arte metafisica?

La spiegazione è correlata all'opera indicata come punto di genesi dell'arte metafisica stessa, cioè L'enigma di un pomeriggio d'autunno (1910), della quale lo stesso pittore racconta la scintilla alla base della sua creazione: De Chirico si trova in piazza Santa Croce a Firenze, probabilmente ancora sotto gli effetti di forti medicinali assunti per un malanno che l'ha colpito e, in uno stato di semi-coscienza, riesce a vedere quel luogo a lui familiare sotto un aspetto diverso, che va oltre la tangibilità delle cose, una specie di sogno ad occhi aperti di cui non si spiega l'origine e che, appunto come indica il titolo dell'opera, considera un enigma.

De Chirico, i quadri

Ecco un elenco dei quadri di De Chirico fondamentali per il movimento metafisico:

Ritratto del Fratello (1909) – Il modello del ritratto è Savinio, pseudonimo con cui si faceva chiamare il fratello di De Chirico, nell'opera si intravedono già le tipiche campiture metafisiche.

L'enigma di un pomeriggio d'autunno (1910) – opera chiave del movimento.

L'enigma dell'ora (1911) – quadro realizzato durante un soggiorno a Firenze, come per il precedente Enigma.

Meditazione autunnale (1912) – ennesima opera realizzata a Firenze: la struttura degli edifici incornicia una statua rivolta verso il mare. Oggi è conservata presso una collezione privata milanese.

Il canto d'amore (1914) – Il titolo del capolavoro simbolico deriva da una poesia di Apollinaire.

Ettore e Andromaca (1917) – si tratta della trasposizione pittorica in chiave metafisica del noto passo dell'Iliade.

Le muse inquietanti (1917) – Apollinaire affermava che non siamo nient'altro che uomini da sarti: dietro i manichini in primo piano si scorge il Castello Estense di Ferrara.

I bagni misteriosi (1973) – opera scultorea e non pittorica, creata per la fontana del giardino del Palazzo dell'Arte a Milano, oggi esposta in Triennale.