Amore e psiche è una delle opere più conosciute di Antonio Canova. Attualmente esposta presso il Louvre di Parigi, la scultura rappresenta i due protagonisti di una favola mitologica di Apuleio ed è considerata fra i capolavori più belli di sempre. Antonio Canova è stato uno dei più grandi artisti del neoclassicismo europeo, che ha messo d’accordo critici di tutto il mondo. In un periodo in cui la cultura ha ruotato attorno alla passione per l’antico, Canova è stato uno dei pochi ad essere equivalente ai grandi artisti del passato. Questo titolo arriva da una forte devozione verso i principi dell’arte classica, recuperando gli stilemi e rendendoli attuali per l’epoca.

Amore e psiche: il mito greco che ha dato origine all’opera

Amore e psiche trae origine da un mito greco che si chiama Le metamorfosi o L’asino d’oro, un testo di Luciano Apuleio. Psiche è una fanciulla talmente bella che scatena l’ira di Afrodite, la quale ordina al figlio Eros di farla innamorare di un essere vile e disgustoso, che, al contrario, colpito dalla sua bellezza, la invita ogni sera in uno splendido palazzo dove i due si incontrano al buio. La condizione perché questo incanto continui è che lei non debba indagare sulla vera identità di Eros. La fanciulla non resiste alla tentazione e, una notte, accende una candela per vedere il volto dell’amante, scoprendolo e scatenando l’ira di Afrodite. Tuttavia, Psiche ha dalla sua il favore degli dei. Sottoposta alle prove più ardue le supera tutte e, nell’oscurità degli inferi, apre il vaso della bellezza cadendo in un sonno profondo. Sarà Eros a risvegliarla, e la coppia vivrà per sempre insieme sull’Olimpo. Del mito, Canova ritrae il momento più romantico: quello in cui Eros risveglia Psiche dal sonno infernale con un bacio.

Amore e psiche: realizzazione e descrizione

Canova riceve da John Campbell, nel 1788, la commissione di un gruppo raffigurante “Amore e psiche che si abbracciano: momento di azione cavato dalla favola dell'Asino d'oro di Apuleio”. Oltre alla favola di Apuleio, per la realizzazione della scultura Canova fa affidamento su numerose fonti iconografiche. Tra tutte, una in particolare: il Fauno con Baccante. Il processo di creazione dell’opera Amore e psiche dura 5 anni ed è testimoniato da una serie di disegni e bozzetti conservati tra il Museo Correr di Venezia e dai Musei Civici di Bassano del Grappa. L’opera è caratterizzata da un erotismo sottile e raffinato, con gli sguardi che si contemplano l’un l’altro con una dolcezza di pari intensità. Coerentemente con altre sue opere, Canova qui rende omaggio all’equilibrio della statuaria classica. L’intersezione dei corpi dei due soggetti crea una composizione ad X che fa librare i due archi nello spazio, mentre la luce dell’ambiente scivola morbidamente sui corpi dei personaggi.

Amore e psiche: significato dell’opera

L’opera è considerata un capolavoro della storia dell’arte, e, in particolare, della corrente del neoclassicismo. Il significato sotteso al mito è la rappresentazione dell’incontro con l’Anima (incarnata da Psiche) e con l’ardore di Eros, ossia il momento metaforico in cui la perfezione della forma incontra il fuoco dell’amore. Il divino incontra l’umano nel suo desiderio di amare, mentre l’umano incontra il divino assimilando la sua perfezione. Oltre ad essere inserita a pieno titolo nella corrente neoclassica, l’opera presenta alcuni tratti che anticipano il Romanticismo. C’è poi una seconda interpretazione, che è legata alla psicologia Junghiana, per la quale la donna possiede nella sua interiorità una parte maschile, così come nell’inconscio dell’uomo è attiva una figura femminile. L’Anima, in questo caso, è la componente femminile, che possiede cura, protezione e affettività, mentre l’Animus è controllo e razionalità, la controparte maschile. Sotto questa lente, l’opera rappresenterebbe l’incontro armonico tra i due sessi.

Amore e psiche: l’accoglienza e il successo dell’opera

Amore e psiche, al momento della sua realizzazione, non è stata esente da critiche. Tutte mettevano in risalto la messa in scena eccessivamente barocca, quasi manierista. Tuttavia, l’opera ha riscosso un immediato successo in quasi tutta Europa e la risonanza che ha avuto il lavoro è stata enorme. Tantissimi artisti e viaggiatori andarono a visitare l’atelier di Canova per ammirare la scultura. Tra questi, John Keats, che, ispirato, scrisse una delle sue ode più celebri (Ode to Psyche), e il principe Nikolaj Jusupov, che prega Canova di trasferire l’opera alla corte di Caterina II in Russia. Canova, per l’occasione, realizza una seconda copia del gruppo scultoreo, Amore e Psiche stanti. Quella riproduzione dà l’inizio ad una serie di repliche, ed è oggi conservata all’Hermitage di San Pietroburgo.