Inserita nell’elenco delle sette meraviglie del mondo moderno, la Grande Muraglia Cinese è una delle opere architettoniche più note del pianeta e il cui fascino continua ad attrarre visitatori da ogni dove. Simbolo del suo popolo, questa catena di mura difensive ha una storia corposa che avvolge più di venti dinastie imperiali e si protrae fino a giorni nostri continuando a stimolare domande e curiosità: quando e da chi è stata costruita la Muraglia Cinese? Quanto misura effettivamente? A cosa serviva? Andiamo ad approfondire tutti i punti principali di questo patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Grande Muraglia Cinese: le caratteristiche

La Muraglia Cinese – nota in patria come Chángchéng, termine traducibile alla lettera come Lunga muraglia – indica un insieme di mura che si snoda attraverso la Cina settentrionale per una lunghezza di 21196, 18 km. Questa misurazione effettiva tiene conto di tutte le diramazioni del complesso e grazie alle tecnologie più recenti si è arrivati a considerare ben 2500 km in più rispetto alla stima originaria. Il punto di partenza della costruzione si trova al passo di Jiayuguan nella provincia del Gansu, luogo in cui incrocia la via della Seta che in passato svolgeva un ruolo cruciale nel settore commerciale oltre che importante avamposto nella difesa dei confini. Il percorso della Grande Muraglia si conclude a Husan, nella provincia nordorientale del Liaoning, dove, a ridosso di Shanhaiguan, incontra anche il mare. Nel mezzo tantissime province vengono attraversate dal maestoso complesso tra cui Hebei, Tianjin, la Mongolia interna e anche la stessa capitale Pechino. La Muraglia Cinese è stata costruita con diversi materiali (a seconda delle zone e delle epoche) : tra quelli più usati figurano pietre, sabbia, mattoni e terra. La struttura è disseminata di elementi dedicati alla difesa del territorio come torrette per la sorveglianza, torri-faro per le comunicazioni e fortezze adibite al comando e alla gestione della logistica: tutto ciò in riferimento agli scopi militari della Muraglia Cinese che si andranno ad approfondire in seguito.

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La storia della Grande Muraglia Cinese

L’origine della Grande Muraglia Cinese è a tutti gli effetti di carattere militare. La sua storia trova il punto d’inizio nella figura del leggendario Qin Shi Huang, vissuto nel III secolo a.C. e considerato generalmente il primo imperatore della Cina. Nel 221 a.C. esce vittorioso dai ripetuti conflitti che coinvolgono per decadi i principali regni della Cina antica andando ad unificarli sotto il proprio dominio: temendo insurrezioni future da parte dei singoli territori, ordina l’unificazione delle mura difensive settentrionali nel 215 a.C. per proteggere il neonato impero dalle minacce situate più a nord, specialmente il popolo Xiongnu. L’idea di una muraglia imponente viene poi accantonata dalle dinastie imperiali successive – come ad esempio quelle di Liao e Jin – fino alla svolta perpetrata dalla celebre dinastia Ming (1368-1644 d.C.) che opera un vero e proprio restauro programmatico contribuendo a tutti gli effetti all’ossatura della Muraglia Cinese che vediamo ancora oggi. Impiegando sistematicamente mattoni e pietra al posto dell’originaria terra battuta ne aumenta resistenza e durevolezza oltre a inserire migliaia di torri di guardia andando a lavorare su una sicurezza capillare e specifica della struttura. Figura rilevante di quest’epoca è quella di Qi Jiguang, celebre generale che si occupa del complesso tra il 1567 e il 1570 andando tra le altre cose a rinforzare l’area intorno a Pechino. Nel 1644 con la deposizione della dinastia Ming in favore di quella dei Qing e la conseguente annessione della Mongolia all’Impero fa decadere lo scopo primario della muraglia che non vede più alcun tentativo di ampliamento.

La Grande Muraglia nel mondo antico

La Grande Muraglia Cinese vanta una notevole fama già nel mondo antico, essendo stata oggetto di diversi scritti e numerosi elogi non soltanto in patria ma anche presso altri popoli e culture. Gli arabi avevano già avuto modo di sentire resoconti inerenti a questo prodigio dell’Uomo mediante le comunità musulmane locali e i racconti di alcuni viaggiatori. Nel XVI secolo gli europei riuscirono a raggiungere la Cina dell’epoca Ming e grazie anche all’opera di singoli esploratori e viaggiatori – specialmente di natura religiosa - iniziarono a circolare anche dei resoconti empirici sebbene iperbolici. Bisognerà aspettare il XVI secolo – con l’apertura volontaria della Cina a mercanti e visitatori – perché questo complesso inizi a esercitare in maniera costante presso l’opinione pubblica il fascino che perdura ancora oggi.

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Max Van Den Oetelaar per Unsplash

La Muraglia Cinese: significato e curiosità

L’opera continua a essere oggetto di fascino e il governo ha da tempo istituito un fondo economico per mantenimento e restaurazione, specialmente per le parti del muro soggette all’erosione. Anche se l’assetto puramente militare della costruzione, con il tempo, si è perso, la Grande Muraglia è comunque specchio di storia e cultura cinese: dalle fasi imperiali al giorno d’oggi, valori come unità, resistenza alle difficoltà e orgoglio perdurano e si riflettono in questo manufatto antichissimo. La Muraglia Cinese simboleggia oggi sia l’apertura spirituale del paese nei confronti del mondo sia la volontà di proteggere e conservare con vigore il proprio patrimonio intellettuale e culturale. Non solo: sin dai tempi più antichi la costruzione è stata oggetto di diverse leggende - quelle di Meng Jiangnu e della Zuppa di metallo tra le più note – così come di poemi, canzoni e persino banconote e francobolli. Icona del patrimonio umanitario di questa nazione capace di attraversare i secoli non solo fisicamente ma anche e soprattutto quando si parla di lascito culturale. Un'ultima curiosità ormai sdoganata: non è vero che la Muraglia Cinese si vede ad occhio nudo dallo spazio, anche per via del suo spessore ridotto (circa 6 metri).

Muraglia Cinese e Bottega Veneta

Grazie al ruolo fondamentale che riveste nella cultura popolare cinese, la Muraglia è un monumento di culto in tutto il mondo. Così, in occasione del Capodanno Lunare, per celebrare l’avvento dell’anno della Tigre, Bottega Veneta ha realizzato un'installazione temporanea. Due lunghe strisce color verde bottega e tangerine - nuance benaugurante per il nuovo anno cinese – si alternano digitalmente dando mostra di due scritte: il brand da un lato, il messaggio “Felice anno nuovo” dall’altro. Ma non solo: la casa di moda in concomitanza a questa esposizione effettuerà una donazione per la restaurazione e la manutenzione del Passo Shanghai.