3 colori per affrontare l’insoddisfazione

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3 colori per affrontare l’insoddisfazione

Nella rincorsa degli impegni quotidiani dimentichiamo troppo spesso di prestare cura e attenzione a quelle emozioni che intralciano il nostro progredire e realizzare ciò che vogliamo nella vita.

Proprio come è successo a me, quando mi sono svegliata in preda ad un senso di insoddisfazione profondo e sradicante.

Così mi sono chiesta che cos’è questa emozione che ogni tanto arriva con prepotenza dal nulla, al mattino, quando ti svegli.

Posso dirti come la percepisco io? Come un serpe strisciante che si insinua tra i pertugi del mio essere e va a disturbare la mia quiete con pensieri demotivanti e scoraggianti.

Angosciante, vero?

L’angoscia è proprio il termine che la definisce, perchè è così che stiamo quando siamo insoddisfatti, quando non sappiamo dove guardare, cosa fare, come farci aiutare e da chi.

L’insoddisfazione, in realtà, non è altro che un’emozione che si crea quando salgono dal profondo le verità che neghiamo a noi stessi perché ci fanno male. L’insoddisfazione nasce dal sapere che non stiamo esprimendo noi stessi con amore e per questo non riusciamo ad ottenere ciò che vogliamo dalla nostra vita. Abbiamo la sensazione di non amare affatto nè ciò che siamo e nè tantomeno ciò che abbiamo.

Quando ci prende questo senso di insoddisfazione non piacciamo nemmeno a noi stessi!
Come fare?

Prima di pensare a ciò che va fatto in questi casi vorrei dirvi ciò che secondo me NON va fatto, perché ci sono cascata così tante volte che ormai ho imparato la lezione.

  1. Fuggire: mettere la testa sotto la sabbia facendo finta di niente. In questo modo evitiamo di ascoltare l’urlo della nostra Anima che cerca di comunicarci qualcosa, con il risultato che questo urlo diventa sempre più forte. È un po’ come sorridere e dire che va tutto bene quando in realtà non va bene per niente.
  2. Compensare: anche questa l’ho provata un sacco di volte. Cioccolata, gelato, una scorpacciata di schifezze, uno spritz in più, due sigarette, qualsiasi espediente che generi un benessere temporaneo ha solo la funzione di spostare l’attenzione dal malessere fisico al piacere. Anche in questo caso, però, abbiamo solo rimandato il momento della verità.
  3. Lamentarsi e cercare capri espiatori: il nostro partner o i nostri familiari non sono i nostri coach, medici o infermieri. Non si meritano le nostre lamentele. E non sono certo il nostro capo, lo stato o le regole a creare l’insoddisfazione nella nostra vita! Piuttosto lo è il non sapere cosa vogliamo e cosa ci piace, non avere un piano per realizzarlo e il giusto approccio alla vita.
  4. Paralizzarsi: anche questo è un meccanismo frequente di reazione all’insoddisfazione: “adesso basta, mi fermo qui e non faccio più nulla”. Ci blocchiamo rifrugandoci nel mondo dei nostri sogni che non ha nulla a che fare con la realtà e attendiamo, fermi, che un evento fortuito porti un cambiamento nella nostra vita e tutto si realizzi per il meglio. Ma non succede mai così!

Ecco, invece, cosa possiamo fare:

  1. Accettare che oggi va così, senza cercare di cambiare all’istante il nostro stato emotivo. Nel tempo sono diventata consapevole che c’è un motivo se questi momenti arrivano. Lo cerco, in quello che è successo ieri, in qualche parola che mi è stata detta e che ha scoperchiato qualcosa che non voglio ammettere.
  2. Evitare di bloccarsi. Io, per esempio, resisto alla tentazione di annullare gli impegni e chiudermi in casa con il mio malumore. So che un impegno preso è una responsabilità e il motivo per cui manderei all’aria tutto ha a che fare solo con uno schema interiore mio personale con il quale posso fare i conti solo io, dentro di me. Mentre gli impegni presi sono i passaggi per la realizzazione dei miei progetti che avevo già deciso prima. Ha senso annullarli? Io credo di no.
  3. Prendersi un momento e piangere se serve, se viene, se aiuta. Quando guardo allo specchio i miei occhi pieni di lacrime inizio ad amarmi di più e a comprendere questo dolore che sto attraversando, divento la mia migliora amica, la mia consolatrice, la mia coach. E mi faccio coraggio.
  4. Connettersi al grande maestro, il corpo, colui che, tenendo su di sé tutti i nostri drammi emozionali, ci riporta anche in contatto con la realtà attraverso le sensazioni che percepiamo. Dove sento nel corpo questa sensazione di insoddisfazione e che cosa mi sta comunicando? Spesso, chiusi nel pensiero, ci dimentichaimo delle sensazioni ed è come se non ci accorgessimo nemmeno di tutto ciò che ci circonda.
  5. Pertanto è bene anche dedicarsi a qualcosa che si ama o che fa stare bene, al contatto con la natura, una nuotata, una passeggiata, un lavoro manuale, qualcosa che calmi i pensieri e lasci all’Universo la capacità di comunicare con noi. Lui è intelligente e sa cos’è giusto per noi.
  6. Una volta tornati presenti a noi stessa, e solo allora, possiamo ascoltare e capire: cosa ci rende insoddisfatti? Cosa non stiamo ottenendo di ciò che vorremmo? Abbiamo forse perso la direzione?

Per rispondere a queste domande ho creato il  Minipercorso- 3 colori per ritrovare la direzione della tua vita che semplificherò per te in questi 3 semplici passaggi:

Rosso: la presenza nel corpo, per imparare a trasmutare attraverso di esso ogni momento di crisi necessaria del nostro incedere. Allenarsi a tornare al corpo quando la mente comincia a rimuginare ed entrare in loop è la strategia migliore per distaccarsi un momento, capire cosa sta succedendo ed imparare a esserci, senza fuggire, senza distrarsi, senza cercare fuori. Esserci, con se stessi e basta.

Giallo: la consapevolezza di sé e del proprio valore per ri-conoscere i nostri punti di forza, rinforzare la nostra autostima e riscoprire le nostre capacità nel cambiare ciò che possiamo cambiare: la postura del corpo e le sensazioni che esse possono rievocare sono uno strumento molto potente per ricordarci chi siamo. La camminata dei Re e delle Regine è formidabile in questo (la trovi dentro il minicorso)

Indaco: per riconoscere e visualizzare la direzione della nostra vita e perseguirla ogni giorno con dedizione e costanza. Dove andiamo se non sappiamo quale direzione vogliamo dare alla nostra vita e cosa possiamo fare per raggiungerla?

E tu come affronti la tua insoddisfazione?

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Lucia

Lucia Primo
Lucia Primo
Sono una fisioterapista per il corpo e l'anima. Ti accompagno alla consapevolezza del tuo corpo attraverso l'ascolto la meditazione e il meraviglioso mondo del colore.

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