Animali

Il polpo napoletano è stato eletto “mollusco dell’anno”

Un originale mollusco, avvistato nel Golfo di Napoli, ha vinto un concorso inusuale. In palio c'era la possibilità di studiarne il genoma per capire come si sia evoluta questa specie, ma non solo.

Aggiornamento del 2 febbraio 2021: l'Argonauta argo, il polpo trovato l'anno scorso nel Golfo di Napoli di cui vi avevamo dato notizia nell'articolo che segue, è stato eletto "Mollusco mondiale dell'Anno". Il mollusco ha ottenuto 7.888 voti dagli appassionati di tutto il mondo.Il premio? Tutto scientifico: il suo Dna sarà sequenziato dal Centre for Translational Biodiversity Genomics (TBG) dell'istituto Senckenberg di Francoforte. Lo studio del suo genoma potrà aiutare a capire non solo come si sia evoluta questa specie, ma anche far luce sui meccanismi di apprendimento dei polpi, molto intelligenti nonostante una vita molto breve. "Potremo capire" commenta  Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli che ha candidato il mollusco "come facciano i polpi a diventare così intelligenti in così breve tempo. Le ricerche sulla loro neurobiologia potrebbero tornare utili anche per scoprire meccanismi legati al nostro cervello".

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Un polpo del Mediterraneo, trovato nel Golfo di Napoli, potrebbe diventare il "Mollusco dell'anno 2021", se gli internauti italiani lo voteranno entro il prossimo 31 gennaio. L'Istituto di ricerca Senckenberg di Francoforte l'ha inserito infatti nella rosa di 5 finalisti di una competizione mondiale che mette in palio un premio scientifico: il sequenziamento del genoma della specie vincitrice.

Il protagonista. Il polpo in questione è l'argonauta (Argonauta argo), un mollusco cefalopode celebre per il suo involucro calcareo simile a una conchiglia. Nella storia ha ispirato naturalisti, artisti e scrittori come Jules Verne. 

Nel mondo esistono 130mila specie di molluschi. Vivono per lo più in mare, ma diverse si sono adattate alle acque dolci e alla terra, come le lumache.

Per promuovere la ricerca in questo campo, la divisione di zoologia marina dell'Istituto Senckenberg ha lanciato un appello globale ai ricercatori per identificare specie promettenti su cui indagare.

Un fatto insolito. L'argonauta è stato segnalato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, uno dei più importanti centri di ricerca in ecologia marina. Un argonauta è stato infatti trovato da un biologo marino della Stazione, Fabio Crocetta, nel Golfo di Napoli: un fatto insolito, dato che questo polpo vive in mare aperto (a differenza degli altri cefalopodi) ed è raro avvistarlo.

L'argonauta è originale per vari motivi. Innanzitutto, le differenze fra maschi e femmine: queste ultime crescono fino a 30 cm di lunghezza, mentre i maschi arrivano solo a 2 cm. Le femmine hanno braccia molto larghe (dette "remi" o "vele") che secernono il guscio, usato per mantenere l'assetto in acqua e proteggere le uova.

 

Mitologici! È proprio il curioso aspetto di questi molluschi ad averne ispirato il nome: un tempo si pensava che usassero le braccia come remi e le conchiglie per galleggiare sul mare, proprio come gli Argonauti, i 52 mitici eroi greci che, guidati da Giasone, si imbarcarono sulla nave Argo alla conquista del vello d'oro

Questi polpi sono voraci predatori: usano i tentacoli per afferrare la preda e trascinarla verso la bocca, dove la mordono, iniettando il veleno prodotto dalla ghiandola salivare. Sono capaci di divorare prede più grandi di loro, come le meduse.

Una innovazione unica. Gli argonauti appartengono all'ordine degli Octopoda, e potrebbero conservare alcune caratteristiche dei polpi ancestrali. Il loro guscio è fatto di calcio ed è privo di camere con setti, a differenza degli altri cefalopodi dotati di conchiglia, tra cui il Nautilus pompilius. Infine, il guscio non è prodotto dal mantello ma dai due tentacoli modificati. Questo carattere con tutta probabilità è un'innovazione unica di questi polpi. 

Sequenziare il suo genoma potrebbe quindi fornire importanti informazioni sull'origine e l'evoluzione di questa specie. 

Gli altri 4 candidati alla competizione sono il Sypharochiton pelliserpentis, un chitone della Nuova Zelanda, lo Spirula spirul, un minuscolo calamaro tropicale, la Polymita picta, una lumaca cubana, e la Congeria kusceri, piccola cozza che vive nelle acque della Croazia.

1 febbraio 2021 Vito Tartamella
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