La tecnologia GIS (Geographical Information System) serve per creare modelli virtuali attraverso informazioni e dati topologici e geografici. C’è qualcuno che l’ha usata per prevedere un disastroso e, speriamo altamente improbabile futuro senza la consueta rotazione terrestre. Vediamo com’è andata.
“I mari, per effetto della forza di gravità, si concentrerebbero ai due poli”
Studio virtuale – I matematici di ArcGIS hanno sviluppato un software per elaborare modello sperimentale davvero ai confini della realtà. Si sono chiesti: come sarebbe lo scenario del nostro pianeta se, per qualche strana causa, perdesse la sua consueta rotazione intorno all’asse? Le mappe geografiche virtuali hanno tracciato un panorama a dir poco singolare.
Mare ai confini - Innanzitutto l’unica forza fisica presente sul nostro pianeta, una volta esaurita la rotazione che procede da migliaia di anni, rimarrebbe la forza di gravità. Tale forza è maggiore nelle zone polari, ovvero nelle aree vicine al Polo Nord e al Polo Sud. Per effetto della gravità le enormi masse d’acqua di mari e oceani si concentrerebbero quindi a Nord e Sud del pianeta. Gli effetti sarebbero disastrosi: la Siberia, la Terra del Fuoco e parte del Nord America sarebbero sommerse e, al contempo, si creerebbe un immenso deserto nella zona compresa tra i due tropici, con una ancor più arida e invivibile area in prossimità dell’Equatore.
Una lunga giornata – In caso di una decelerazione della rotazione della Terra intorno al proprio asse, in maniera progressiva fino alla “stasi” del pianeta, si produrrebbero anche altri effetti disastrosi. Infatti la Terra continuerebbe a ruotare intorno al Sole, come gli altri corpi celesti del Sistema Solare. E quale sarebbe il risultato? La lunghezza dell’anno rimarrebbe di 365 giorni l’anno, con la differenza che, al fantomatico stop, un solo giorno, durerebbe quanto… un anno.