Biathlon | 12 aprile 2023, 13:00

Biathlon - "Brucia gli sci"; Forsberg parla delle brutte lettere ricevute dopo Nagano '98

Biathlon - "Brucia gli sci"; Forsberg parla delle brutte lettere ricevute dopo Nagano '98

"Brucia gli sci". Una frase brutta, orribile da dire a qualsiasi atleta. Neppure i più grandi campioni però sfuggono alla maleducazione altrui e alla poca riconoscenza. Ne sa qualcosa anche una delle più grandi biatlete di sempre Magdalena Forsberg, oggi cinquantacinquenne, capace di vincere sei titoli mondiali individuali, sei volte consecutive la Coppa del Mondo generale, 42 vittorie individuali in Coppa del Mondo record assoluto al femminile.

La svedese, dopo aver iniziato la sua carriera nello sci di fondo, vincendo anche una medaglia olimpica in staffetta a 19 anni, aveva deciso di passare al biathlon a 26 anni. In poche stagioni era diventata grande protagonista, tanto che già nel 1996/97 aveva vinto la prima delle sue sei coppe del mondo. Inevitabile, quindi, che ai Giochi Olimpici di Nagano 1998 arrivasse come la grande favorita per le medaglie, anche perché alla vigilia delle Olimpiadi giapponesi, Forsberg aveva ottenuto 8 podi in 11 gare di Coppa del Mondo, anche se due in altrettante pursuit che allora non erano nel programma olimpico, tanto che quell'anno la svedese vinse l'oro mondiale nel format poco dopo il termine delle Olimpiadi. 

A volte, però, la tensione gioca un brutto scherzo anche ai campioni più grandi, così Forsberg in Giappone mancò completamente l'appuntamento con la storia, chiudendo solo 14ª l'individuale e addirittura 17ª la sprint con una serie in piedi da tre errori. Purtroppo, al di là della delusione personale già forte, la campionessa svedese allora dovette anche fare i conti con l'ignoranza e la maleducazione di qualche "tifoso": «Ricevetti lettere di odio a casa - ha raccontato Forsberg nel podcast Vägen till Toppen - "Sei così scarsa, brucia gli sci e metti via la carabina" era anche scritto. Ero diventata un po' una traditrice, la gente si aspettava che andassi a prendere le medaglie, cosa che non avevo fatto».

Una campionessa capace di reagire immediatamente, andandosi poi a prendere la Coppa del Mondo e l'oro Mondiale nella pursuit di Pokljuka. Successi arrivati grazie al suo allenatore, il tedesco Wolfgang Pichler, che Forsberg nel podcast ha ricordato come una figura chiave nella sua carriera da record: «Ricordo bene quando mi chiese quali fossero i miei obiettivi ed io gli risposi che volevo diventare campionessa del mondo. Allora lui mi disse: "va bene, lo faremo. Segui il mio piano e mi assumerò la responsabilità dei tuoi risultati"». 

Nel 2002, anno del suo ritiro, vinse poi le sue due medaglie olimpiche, giungendo terza sia nella sprint che nell'individuale. Chissà cosa stavano invece facendo coloro che le scrissero quelle stupide lettere. Rispetto per gli atleti, questa dovrebbe essere la prima regola per un appassionato di biathlon.

Giorgio Capodaglio

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