Ferrari: gerarchie, stabilità ed esperienza. Le mosse di Vasseur per tornare alla vittoria
Dopo un mese ricco di indiscrezioni e smentite, le voci relative all'addio di Mattia Binotto dal ruolo di team principal della Scuderia Ferrari e l'arrivo, al suo posto, di Frederic Vasseur hanno preso forma e sono state ufficializzate. A questo punto...

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Dopo un mese trascorso tra fughe di notizie, indiscrezioni e smentite più o meno credibili è arrivata, nella mattinata del 13 Dicembre, l'ufficialità dell'arrivo, dal prossimo 9 Gennaio, di Frederic Vasseur al timone della Scuderia Ferrari in veste di team principal e general manager. Di fatto, le voci susseguitesi in questi giorni, dapprima bollate come "indiscrezioni prive di fondamento", si sono invece concretizzate una dopo l'altra, dall'addio alla Rossa di Mattia Binotto, fino all'annuncio dello stesso Vasseur.

Una figura, quella di 'Fred', che dopo anni di gavetta e duro lavoro all'interno del mondo del motorsport (pilota in giovane età, ingegnere, proprietario di sua squadra, la ART GP, titolare di un'azienda produttrice di telai, team principal di Renault e Alfa Romeo Sauber), è riuscita a raggiungere quello che, probabilmente, rappresenta il traguardo massimo, il più ambito per qualsiasi persona lavori in Formula Uno: il comando della Scuderia Ferrari. Un traguardo assimilabile ad un sogno, tanto che il neo boss del Cavallino ha tenuto a sottolineare questo concetto, visto che nel comunicato di presentazione ha dichiarato: "Per un appassionato di motorsport la Ferrari ha da sempre rappresentato l'apice del mondo delle corse".


Dunque, a 54 anni di età e dopo sette stagioni di F1, l'ingegnere francese sembra aver raggiunto il punto più alto della sua vita professionale, sembra aver coronato nel migliore dei modi una carriera da self made man, fatta di sacrifici e di molti successi. Eppure, con l'approdo in Ferrari, nella carriera di Vasseur si palesa una nuova grande sfida poiché in fondo, come cantava Antonello Venditti, "Quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita".

Di fatto Frederic, scelto dalla dirigenza del Cavallino per sostituire Mattia Binotto dopo una stagione conclusa con la conquista di un doppio secondo posto in classifica piloti e costruttori, avrà il dovere (verrebbe da dire l'obbligo) di riportare il team di Maranello alla conquista del titolo mondiale quanto prima, possibilmente già il prossimo anno, per porre fine ad un digiuno che dura ormai dal 2007. Una sfida, oggettivamente, non facile per cui il nuovo numero uno della GeS sarà chiamato al massimo impegno, alla massima dedizione e, soprattutto, far ricorso a tutta la sua esperienza e abilità da racer di lunga data.

Ferrari: gerarchie, stabilità ed esperienza. Le mosse di Vasseur per tornare alla vittoria

Risulta allora opportuno, giunti a questo punto, analizzare quelle che potrebbero essere (come si dice in questi, il condizionale è d'obbligo, visto che il nativo di Draveil non ha ancora preso servizio in Italia) le scelte che il tecnico transalpino metterà in atto per centrare gli obiettivi che John Elkann e Benedetto Vigna si aspettano da lui. È opportuno, quindi, valutare quale sarà la "Ricetta Vasseur" per permettere a Ferrari di compiere l'ultimo step necessario per passare dal secondo al primo posto in classifica.

Per prima cosa, proprio in quanto consumato uomo di corse, il sostituto di Mattia Binotto dovrà dare stabilità alla squadra (in un momento di per sé già complesso), evitando qualsiasi tipo di scossone che, in questa fase in cui la preparazione della stagione è in fase avanzata, sarebbe null'altro che deleterio. Per fare ciò, il nuovo capo del muretto Ferrari ha già confermato alcune figure chiave come quella del racing director Laurent Mekies, di Ravin Jain come capo delle strategie e lo staff tecnico in toto, mettendo a tacere le indiscrezioni che parlavano di possibili cambiamenti importanti in seno alla squadra. Più che attuare dei cambiamenti, il compito del francese sarà quello di pescare sul mercato solamente alcune figure mirate, al fine di puntellare aree di debolezza del team.

Ferrari: gerarchie, stabilità ed esperienza. Le mosse di Vasseur per tornare alla vittoria

Con la stabilità vanno a braccetto delle gerarchie chiare, una linea di comando chiara e ben definita per avere dei precisi referenti per le decisioni importanti (sia internamente che all'esterno) e, soprattutto, per avere delle persone che rispondano di eventuali inefficienze. Proprio per questo Vasseur ha indicato chiaramente le figure di riferimento a cui affidare i singoli reparti: Enrico Gualtieri come responsabile del reparto motori, Enrico Cardile come responsabile del telaio (abbandonando le curiose cariche in voga negli ultimi anni in Via Abetone come "Head of perfomance development"). Non solo, poiché è stata anche avviata la ricerca di una figura di coordinamento, di un direttore tecnico che, si vocifera, potrebbe essere il rientrante Simone Resta dalla Haas, seppur a partire dal 2024 (sempre in ottica di stabilità).

Parlando di gerarchie è bene, pur brevemente, analizzare il potere, il peso "gerarchico" che avrà Vasseur all'interno dell'azienda e non solo. Internamente, si dice che il numero uno della squadra non potrà godere di tutti i poteri di cui godeva il suo predecessore (la sua carica è quella di general manager e non di managing director), dovendo sottostare, o quantomeno interfacciarsi, maggiormente con il CEO Benedetto Vigna.
Esternamente invece, nelle segrete stanze dei bottoni, il nuovo boss della Rossa sarà chiamato a contare ed imporsi quanto più possibile, al fine di restituire (grazie alle sue abilità politiche e alle sue svariate conoscenze) al Cavallino quel peso politico da troppo tempo mancante.

Sempre parlando di gerarchie, con tutta probabilità, esse saranno ravvisabili anche nella gestione dei piloti, non tanto ad inizio campionato quando, ovviamente, Charles Leclerc e Carlos Sainz partiranno alla pari e liberi di lottare tra loro, ma emergeranno al verificarsi di eventuali necessità di classifica. A quel punto sarà indispensabile mettere in campo una bella dose di cinismo (di cui l'ex Renault non difetta affatto, chiedere ad Antonio Giovinazzi), per sacrificare uno dei due piloti ed aiutare l'altro, massimizzando ogni risultato ed evitando sprechi di punti come quelli avvenuti nel 2022 (A Silverstone, ad esempio).

Avendo sciolto le riserve in merito al nuovo vertice della gestione sportiva, dunque, per la Scuderia Ferrari tutti i pezzi del puzzle stanno andando al loro posto, sia dal punto di vista tecnico (la nuova 675 sembra impressionare in galleria del vento), sia manageriale. Dal canto suo, con l'arrivo nella vesti di team principal Frederic Vasseur si appresta ad issarsi al vertice della Scuderia e ad affrontare una stagione che, indubbiamente, sarà fondamentale per la sua carriera, che potrebbe rivelarsi complessa ma che, data l'ottima base di partenza e le sue ottime capacità manageriali, potrebbe anche consacralo in caso di successo.


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Foto media.ferrari.com


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