Vanzini: «Inizia a prendere forma la Ferrari di Vasseur»
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Quella vista a Montreal, dove lo scorso weekend è andato in scena il Gran Premio del Canada, è una Ferrari in netta ripresa dopo un inizio di campionato estremamente al di sotto delle aspettative. Al netto di un sabato contrassegnato da diversi errori, il team di Maranello ha condotto un fine settimana molto positivo, piazzandosi al quarto e al quinto posto nella gara di domenica. Hanno iniziato a funzionare gli aggiornamenti portati in Spagna (e che a margine di Barcellona facevano parlare di flop)? Così pare. Sta di fatto che le SF-23 di Leclerc e Sainz hanno funzionato bene, in particolare sul piano della gestione delle gomme. Tutto lascia immaginare che il peggio sia alle spalle e che da ora in poi si apre una nuova pagina per la Rossa. Ne ha parlato Carlo Vanzini nella sua consueta analisi per Autosprint.


L'analisi di Carlo Vazini sulla situazione in casa Ferrari

Vanzini: «Inizia a prendere forma la Ferrari di Vasseur»

"Un solo podio in 8 gare, un avvio sicuramente disastroso e il Canada non fa eccezione, ma la Ferrari lascia Montreal con un quarto e un quinto posto, ma soprattutto con un quarto o un quinto di bicchiere pieno, molto saporito", esordisce Vanzini nella sua analisi per la nota rivista settimanale.

Poi il giornalista sottolinea: "La domenica di Spagna il «gli sviluppi hanno funzionato», di Vasseur, era stato accolto con ironia da tanti. Ma come? Sainz è partito secondo ed è arrivato quinto, Leclerc ha avuto un problema in qualifiche che ancora non si è capito e quindi? Quindi la Ferrari ha dovuto rimettere a zero le proprie convinzioni per perseguire una strada nuova e non prevista a inizio stagione, con nuove pance e nuovo fondo. La parte fondamentale del lavoro era avere la risposta che è arrivata: sì, il cambio di direzione ha consentito alla SF-23 di diventare meno capricciosa e di consentire una finestra di utilizzio ben più ampia".

Il peggio sembra essere alle spalle, anche se la strada - quella che porta a lottare per vittorie e titoli - è ancora lunga. "Un aggiornamento non da prestazione, ma da indirizzamento, per uscire dal tunnel. Per la prima volta si vede un po' di luce. Non il famoso «c'è luce» dell'indimenticato Giampiero Galeazzi, quando commentava le imprese nel canottaggio dei fratelli Abbagnale, ma il bagliore in fondo ad una galleria ancora lunga. La notizia vera è che quella, non è la luce del treno che già dai test ha travolto le ambizioni di Maranello. In Canada da venerdì, sabato nell'ultima sessione di prove libere e domenica, non in qualifica, si è vista la migliore SF-23 dell'anno. Ovviamente va fatta la tara della pista, stop and go, meno severa sulle gomme, con cordoli alti, ma già dalle prime prove libere è sembrata in lotta un po' per tutto, il miglior venerdì di questo oscuro 2023. Al sabato, con la pioggia, pensavamo che potesse retrocedere, per quanto visto con il bagnato a Monaco, e invece è stata sempre lì con la Red Bull di Max", afferma Vanzini.

La nota negativa del weekend della Ferrari in Canada è stata sicuramente la qualifica: "Il momento peggiore, con Sainz non in fiducia per il botto dell'ultima sessione a chiudere ottavo, poi penalizzato di tre posizioni per impeding e Leclerc per la seconda volta consecutivo addirittura fuori in Q2. L'eliminazione ha scatenato la sua rabbia, perché voleva a gran voce la gomma da asciutto, mentre la squadra gli diceva di fare almeno un tempo con l'intermedia". Il monegasco, pur avendo ragione, non è esente da colpe: "L'indicazione giusta era la sua, perché il «anche Max sta facendo il giro» era sbagliato in quanto Verstappen era uscito per primo e aveva un minuto di vantaggio sulla strategia dei rossi. Leclerc ha voluto raddrizzare il tiro, dopo una lunga chiacchierata con Vasseur, di circa un quarto d'ora, peraltro tra i due ermerge una grande complicità, essendosi accorto che anche lui aveva sbagliato, in quell'unico tentativo con gomme d'asciutto (due per Verstappen), mentre gli altri, nella sua stesso condizione, vedi Sainz, avevano messo in tempo utile per entrare in Q3. Concorso di colpa e retromarcia immediata per Charles, dopo le bordate a cuore e sangue caldi. Un vero peccato perché, con una abbastanza scontata prima fila, avremmo visto un'altra gara e sicuramente una tuta rossa sul podio".

Cosi non è stato, ma le buone notizie non mancano: "Una Red Bull, quella dell'inquietante Perez, è stata battuta in pista, la strategia è stata perfetta e udite udite, la Ferrari si è permessa il lusso di tenere il passo dei primi tre con una sosta in meno, con più giri sulle gomme. Adesso che la strada maestra sembra essere ritrovata, arriveranno gli sviluppi dedicati alla SF-23/2". A tal riguardo, Vanzini si sbilancia scrivendo: "Non arriverà una nuova sospensione quest'anno, ma adesso, sulla carta, potranno lavorare su quello che fin qui è stato il più grande quesito dell'anno: dove è la tanto attesa, «la Ferrari più veloce di sempre», datato 14 febbraio 2023, prestazione di questa macchina. All'Austria, nel feudo Red Bull e nella terra d'invasione Orange, la risposta adesso più attesa!".

Intanto, però, Vanzini fa notare: "Inizia a prendere forma la Ferrari di Vasseur con una quarantina di innesti che arriveranno a Maranello e cambiamenti che a breve arriveranno, tra questi anche il saluto al n.2 Mekies, direzione AlphaTauri e il ritorno in auge di un "abbandonato" Diego Ioverno che andrà a riprendere il posto di direttore sportivo, mentre altre mansioni di Mekies verranno affidate ad altri".

Insomma, inizia a prendere forma il progetto 2024, progetto che la Ferrari dovrà curare nei minimi dettagli se vorrà tornare ai fasti di un tempo o quantomeno tornare competitiva. "Un buon primo passo di ricostruzione, ma è pure sempre il primo passo di una Scuderia che di certo non può essere soddisfatta di guardare ancora dal basso il podio di un gran premio di Formula 1", conclude Vanzini.

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Foto interna www.ferrari.com; Immagine copertina SkySportF1


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