Radici


Di Daniela Colombo

Eccomi con la voce scientifica di due specialisti : Peter Wohlleben e Stefano Mancuso in piccoli estratti da due loro libri meravigliosi!

In cosa differiscono le piante dagli animali?

Sono radicate al suolo e utilizzano come fonte energetica il sole. Costituiscono pressappoco l’80% in peso di tutto ciò che é vivo sulla Terra.

Non hanno nessuna struttura riconoscibile come negli animali, non hanno organi singoli o doppi a cui siano demandate le funzioni principali dell’organismo. Questo é un grande punto di forza, un attacco ai punti organici vitali mette infatti in pericolo l’intera funzionalità.

Noi pensiamo che non avendo occhi, orecchie, cervello e polmoni non possano vedere, sentire, organizzarsi o respirare.

Le piante distribuisconole loro funzionalità sull’intero corpo, si é scoperto che la loro forza é proprio l’essere decentrati. La loro sopravvivenza é quindi sentire, vedere, ragionare e respirare con tutto il corpo. La pianta non perde di funzionalità se le viene asportata una parte.

Un organizzazione che ci lascia ammirati, hanno un’architettura modulare, cooperante, distribuita, senza centri di comando e organizzate strategicamente.

Gli animali si muovono e le piante no, gli animali si nutrono di altri esseri viventi e le piante li nutrono. Gli animali producono CO2 e le piante la fissano, gli animali consumano e le piante producono.

Non potendo sfuggire ai pericoli dell’ambiente sono in grado di percepire con grande raffinatezza diversi parametri chimici e fisici come luce, gravità, elementi minerali a disposizione, umidità, temperatura, stimoli meccanici e struttura del suolo e dei gas dell’ atmosfera…. Percepiscono anche i segnali di presenza degli altri esseri viventi sia animali che vegetali registrandoli continuamente.

Ma come fanno senza cervello? Proprio attraverso le radici!

Una rete fisica in continuo avanzamento, composta da minuscoli centri di comando pronti ad integrare le nuove informazioni che arrivano con lo sviluppo delle radici per le quali viene decisa la direzione di crescita. Un cervello collettivo, un’enorme intelligenza composta da miliardi di apici radicali.

In un sigolo centimetro cubo di suolo forestale ne sono stati contati oltre mille!

Purtroppo non siamo ancora in grado di registrare il movimento delle radici e progredire rapidamente nella comprensione del loro comportamento.

Ma nonostante le limitazioni tecniche, la ricerca ha fatto passi avanti, e il modello di avanguardia viene studiato per la costruzione di nuovi robot.

Da: “Plant Revolution” Stefano Mancuso-Giunti editore

Le radici crescono al passo con l’albero assicurandogli stabilità ed apporto nutritivo idoneo. In linea di massima le dimensioni delle radici sono pari a quelle della chioma anche se gli alberi alti e dritti con spazio intorno espandono le radici anche di dieci metri in più. Questo aumenta la loro stabilità, a volte non avendo abbastanza spazio per le radici, i tronchi s’inclinano appoggiandosi tra loro.

L’azione combinata tra tronco e radici resiste a sollecitazioni estreme con buonissima tenuta laddove il legno é sano. Le radici più spesse sono come le gambe umane o i contafforti delle chiese. Quando qualcuno ci spinge spostiamo subito una gamba e la teniamo stabile in una posizione di forza ed equilibrio per il corpo. Gli alberi se hanno dei venti particolarmente forti da una direzione fissa formano delle radici di sostegno particolarmente spesse.

L’albero sente dolore nel lato di frequenti tempeste, come le nostre smagliature, si possono vedere delle piccole scalfitture che gli danno una lieve ” “elasticità ” e si organizza di conseguenza.

A volte vediamo dei tronchi storti, a causa dei venti o del peso, se la radice di sostegno non é sufficente potrebbero creare una o più radici di sostegno come i tiranti di una tenda.

Dalle radici di sostegno che passata la tempesta hanno uno strato di melma chiara sappiamo anche che il terreno é troppo bagnato. A parte Ontani, Pioppi, Frassini e Salici che adorano l’acqua ci sono alberi che la cercano di scansare. É come se puntassero i piedi, attraverso le radici ad ogni raffica di acqua il fusto “ondeggiando” tende ad allentarsi sollevando ed abbassando il terreno intorno alla base!

Viste dall’alto le radici hanno la forma di una stella estendendosi in tutte le direzioni usando ogni capacità di resilienza laddove trovi grossi ostacoli

Da: “La saggezza degli alberi” Peter Wohlleben- Giunti editore