Bonus Rammendo in Francia

Il caso

In Francia arriva il "bonus rammendo": sarà rimborsato chi ripara i vestiti

Un tentativo per abbattere gli sprechi e incentivare un'economia circolare e del riutilizzo

Riccardo Cristilli

Il governo francese ha varato un "bonus rammendo" (bonus reparation) per spingere a far riparare vestiti danneggiati, scarpe usurate invece di gettarli e acquistare qualcosa di nuovo. Bérangère Couillard, segretaria di Stato all'ecologia, ha spiegato che il bonus "serve a sostenere sia chi sceglie di riparare che chi ripara, con la speranza di creare nuovi posti di lavoro". 

il bonus rammendo

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L'incentivo a riparare, il bonus rammendo, entrerà in vigore il prossimo ottobre e farà risparmiare sette euro per la riparazione di un tacco di una scarpa, otto per una suola, dieci per la fodera di un cappotto e otto per una cerniera. Rimborsi che arriveranno fino a un massimo di 25 euro ogni volta che si decide di far riparare un capo di abbigliamento in una sartoria o in una calzoleria che aderisce al programma. L'obiettivo è quello di diminuire gli sprechi. Oggi in Francia si gettano fino a 700mila tonnellate di vestiti che per oltre due terzi finiscono semplicemente in discarica. In parallelo sul mercato vengono immesse 3,3 miliardi di calzature e capi di abbigliamento, con un dato che nel 2022 è cresciuto di mezzo milione rispetto al 2021.

Bonus Rammendo in Francia

politiche anti spreco

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Per sostenere il bonus riparazione il governo francese ha creato un fondo da 154 milioni di euro per il periodo 2023-2028 che rientrano in un piano complessivo di politiche anti-spreco già in vigore tra cui il divieto delle confezioni monouso nei fast-food e all'uso della plastica per frutta e verdura nei supermercati. Un piano pensato fino al 2040 per trasformare un'economia fondata sull'idea di produrre-consumare-smaltire in un'economia circolare che punti al riutilizzo. All'interno di queste politiche vi rientra anche l'incentivo a costruire fontanelle d'acqua pubblica per ridurre le bottiglie in plastica e l'indice di riparabilità degli elettrodomestici per favorire la riparazione di un oggetto danneggiato rispetto allo smaltimento. 

come funziona il bonus rammendo

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Artigiani, sarti e calzolai potranno aderire al programma ma dovranno rispondere a criteri amministrativi e "documentare le loro competenze" come chiarisce a Repubblica Maud Hardy, direttrice generale di Refashion, l'azienda incaricata di gestire la piattaforma che sarà utilizzata per questi incentivi. I negozi che risponderanno ai requisiti, avranno un bollino da esporre per segnalare ai clienti che aderiscono al bonus rammendo. Ad affiancare la legge ci sarà una campagna di educazione e sensibilizzazione a temi come il riutilizzo, il riciclo dei prodotti per ridurre gli acquisti e il cosiddetto fast fashion che spinge a un ricambio continuo di abiti e calzature, che ha un impatto ambientale molto importante a livello globale sia per le emissioni di gas serra che per la dispersione di microplastiche negli oceani. Riutilizzare e riparare è quindi anche un modo per aiutare l'ambiente. Maud Hardy di Refashion a Repubblica ha spiegato come sono in contatto con altri paesi per espandere l'iniziativa. Chissà che il bonus rammendo non arrivi anche in Italia accanto ai tanti altri bonus presenti

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