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Il caso

Quei segnali luminosi «al buio»

Quei segnali luminosi «al buio»

di Gian Luca Zurlini

03 Aprile 2022, 03:01

La cura per una città si vede anche dalle piccole cose. Nel gergo burocratico si possono tutte ricomprendere nella cosiddetta manutenzione ordinaria. Che però non comporta tagli di nastri, cerimonie di inaugurazione e grandi annunci e dunque dà poco lustro a chi la fa. Ma, per contro, contribuisce in modo importante alla sicurezza e alla qualità di vita di una città.

La segnaletica luminosa

E un esempio eclatante di manutenzione scarsa, se non addirittura assente, è quello delle targhe di indicazione stradale del territorio comunale di Parma. Una quindicina di anni fa, nel 2007. con un investimento di oltre 200mila euro finanziati in buona parte dalla Regione con un bando sulla sicurezza stradale, erano state infatti collocate dal Comune oltre 200 indicazioni luminose in tutti gli incroci principali, ma anche in diversi punti ritenuti strategici delle frazioni e di incroci minori, in sostituzione dei precedenti cartelli autorifrangenti attuando nello stesso tempo un riordino e una razionalizzazione delle indicazioni. La nuova segnaletica è andata a coprire tutta la circonvallazione esterna, i principali svincoli delle tangenziali, gli incroci a maggior traffico della periferia e nelle frazioni i punti ritenuti più importanti. Nel centro storico, invece, i nuovi cartelli vennero messi solo in alcuni punti non invasivi.

Cartelli «senza luce»

Da diverso tempo, però, non viene più effettuata la sostituzione delle lampade che si trovano all'interno dei cartelli luminosi quando si esauriscono. Il risultato è che, nonostante le segnalazioni fatte anche dalla «Gazzetta» nei mesi scorsi, ormai almeno la metà, per non dire la stragrande maggioranza, delle frecce direzionali e delle indicazioni luminose installate nel 2007 sono di fatto diventate «invisibili» durante le ore notturne, cioè il momento nel quale avrebbero dovuto risultare maggiormente utili. Questo perché i cartelli, senza l'accensione delle lampade interne, essendo collocati a un'altezza maggiore rispetto alle indicazioni non luminose, non vengono illuminati dai fari delle automobili, a meno che non si ricorra agli abbaglianti, il cui uso è però vietato dal codice della strada all'interno delle zone urbane.

Incroci senza indicazioni

E' sufficiente viaggiare nelle strade cittadine nelle ore serali o notturne per vedere quale è la desolante situazione in cui si trovano questi segnali. In rotatorie importanti come quella del Petitot o di Strada Elevata, piuttosto che quelle di piazzale Caduti del Lavoro o dell'incrocio via Pellico-via Volturno-via Fleming sono pochi i cartelli con qualche indicazione accesa, con molti che sono completamente al buio, oppure hanno un'illuminazione insufficiente per poter leggere le indicazioni che riportano senza fatica. La stessa cosa accade anche per i cartelli presenti in alcune frazioni, come ad esempio Vicofertile o San Ruffino, dove le luci sono spente da moltissimo tempo e non sono mai state sostituite. Il paradosso è che adesso i punti dove le indicazioni sono maggiormente utili e visibili sono quelli in cui sono rimaste, o sono state collocate in seguito, le normali frecce rifrangenti, che con la luce dei fari si “accendono” e svolgono normalmente la propria funzione. Ma questo avviene soprattutto negli incroci di minor traffico o di minore pericolosità.

Può anche essere che la manutenzione di questo tipo di segnaletica si sia rivelata negli anni troppo costosa. Ma il punto vero è che, in questo momento, la segnaletica verticale stradale a Parma durante le ore notturne non svolge la funzione di utile servizio per la quale è stata installata. E lasciare tutto nell'abbandono non sembra la migliore soluzione, né per la sicurezza stradale, né tantomeno per l'immagine e il decoro di Parma. E quindi delle due l'una: o si ripristinano i cartelli facendo accendere l'illuminazione oppure, se questo non fosse ritenuto possibile, si deve pensare a una loro sostituzione con una segnaletica di tipo tradizionale che possa svolgere quella funzione che da mesi è mancante. L'unica cosa certa è che oggi nelle ore serali per orientarsi a Parma è necessario avere a disposizione un navigatore. Ma non è certo una soluzione ottimale per una città che si dichiara “europea” a ogni occasione.

© Riproduzione riservata

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commenti 1
  • albichiara

    03 Aprile 2022 - 08:00

    Come sempre più frequente si amplia la forbice tra quanto viene richiesto al cittadino e quanto viene svolto dall'amministrazione pubblica,che sia comune, regione o stato. Al cittadino viene sempre e comunque richiesto , soprattutto in ambito automobilistico,di controllare,manutenere e collaudare il proprio mezzo di trasporto. Quest'ultimo deve essere in perfette condizioni. E ,per i veicoli a due ruote,a volte il costo del collaudo è simile al valore del mezzo stesso !!!! Poi ti ritrovi a circolare su strada con asfalto distrutto,buche , rotonde che si allagano, segnaletica orizzontale assente ( si sera con la nebbia o poggia è pericolosissimo ) te , appunto, segnali non visibili. L'esempio deve essere dato da chi pretende, non al contrario !!! Collaudo strade, righe e segnali ogni due anni, obbligatorio!!! Sarebbe bellissimo!!! Buongiorno.

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