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I ragazzi di Traversetolo: «A Oraison un'esperienza emozionante»

I ragazzi di Traversetolo: «A Oraison un'esperienza emozionante»

di Maria Chiara Pezzani

21 Maggio 2022, 03:01

Uno scambio scolastico capace di far ritrovare ai ragazzi e alle ragazze la socialità perduta negli ultimi due anni, di creare amicizie e conoscere un paese diverso, tra trepidazione e un pizzico di paura per un’esperienza tutta nuova. Si è concluso il viaggio degli studenti traversetolesi, che, dopo aver accolto i loro correspondants a Traversetolo, a loro volta sono stati ospiti delle famiglie francesi a Oraison. Giorni nei quali hanno partecipato alla vita scolastica del Collège JMG Itard, assistendo alle varie lezioni; hanno poi visitato la formazione rocciosa «Les Pénitents de Mées», la Provenza, il borgo di Forcalquier e la sua cittadella. Angelica, Viola, Alberto, Pietro, Marianna, Anna, Mattia, Najwa, Giacomo, Filippo, Celine, Laura, Elena, Diego, Azzurra, Vittoria, Veronica, Ludovica, Anthea, Victoria, Lucia e Arturo sono rientrati a Traversetolo con nuove consapevolezze e un bagaglio decisamente più ricco, carico di emozioni, riflessioni e gratitudine, come riflettono le parole raccolte dalla professoressa Rosanna Curtarelli. «In questi giorni abbiamo provato tante emozioni diverse - racconta Laura -. Non scorderò mai i canti sul pullman, le risate, le litigate, il pianto prima di partire, le chiacchierate con le professoresse e il dirigente che si sono mostrati molto vicini, sempre pronti a supportarci (e a volte sopportarci)».

Per Marianna sono state «due settimane passate senza pensieri, solo con la gioia di stare con gli amici e di vivere i momenti insieme». «Questa esperienza è stata molto eccitante - le fa eco Najwa -. Non perdete queste occasioni perché magari non vi ricapiteranno più». E poi la riflessione di Ludovica: «Dopo due anni in casa, le continue risate e i sorrisi sono i ricordi che conservo. Viaggiare significa crescere interiormente perché ci permette di uscire dai nostri standard classici». «Un mix di emozioni che auguro di vivere almeno una volta a tutti – sottolinea Azzurra -: la paura di non riuscire a relazionarsi, ma poi la gioia di avercela fatta». «Questa esperienza è stata un’avventura, non scorderò mai quanto ci siamo divertiti e le diversità che ho scoperto nelle due popolazioni» aggiunge Anna. E ancora le parole di Anthea, per la quale «un incontro come questo ti fa crescere interiormente e mentalmente, aprendoti ad altre realtà diverse dalla tua, facendoti vedere orizzonti diversi», e di Veronica: «Questa esperienza segnerà nel mio cuore ogni singolo ricordo». «Siamo tornati a sorridere e stare insieme. Queste due settimane del Gemellaggio sono volate fra risate, nuove esperienze e amicizie» riflette Victoria. «Credo questa sia una di quelle esperienze che “ti restano dentro” - conclude Diego -, e di cui ti ricordi anche a distanza di anni».

Un viaggio che ha arricchito i ragazzi, ma anche i professori che hanno camminato al loro fianco: «L’esperienza è stata il frutto di un tenace lavoro di squadra e di caparbie volontà che si sono incontrate - riflette la professoressa Lucia Giau -. È da questa riacquistata «libertà di movimento» che dobbiamo e vogliamo partire, seguendo il flusso positivo che avventure come questa emanano». Uno scambio ha un significato anche per le due comunità. «Quest’esperienza ha rinsaldato il sentimento di amicizia tra Traversetolo ed Oraison, che, si spera, sarà consolidato il prossimo autunno con un nuovo scambio tra le due scolaresche - spiega la professoressa Valeria Natrella -. Vorrei ringraziare i ragazzi per tutto quello che fa parte di loro, che a volte esce in modo prepotente ma così sincero. Un ringraziamento ai miei compagni di viaggio, il dirigente Giordano Mancastroppa e la collega di Lucia Giau. Grazie al Comune di Traversetolo, ai docenti, a Cristina, ai volontari del comitato del Gemellaggio di Oraison che hanno lo hanno reso possibile».

Maria Chiara Pezzani

© Riproduzione riservata

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