Oblio: perdita della coscienza e delle conoscenza

coscienza

Di Sergio Ragaini

Oblio: una parola che dice tutto. Una parola che esprime una caduta in un abisso di non conoscenza. Mai come oggi, in ogni istante, questo oblio si tocca con mano, in una sorta di assenza, di mancanza di vita e di bellezza, un una specie di sospensione, dove le persone agiscono a dei comandi in maniera automatica, senza capacità di discernimento. Tuttavia, dall’ipnosi ci si risveglia anche solo con uno schiocco di mani o di dita. Il problema è farlo sentire, quando le persone non sono in grado di sentire. Tuttavia, non disperiamo: la possibilità di azione esiste sempre: basta esserne consapevoli. E tutto, in un istante, può cambiare.

Oblio: una parola sola, che indica molte cose. Pare davvero, comunque, il motivo dominante di questi strani tempi, in cui pare che siamo entrati in un romanzo di Orwell. Anni fa, pensare a “1984”, del grande scrittore, appariva qualcosa di fantascientifico. Ma ben sappiamo che la realtà supera sempre, o quasi, la fantasia. È solo questione di tempo e di circostanze giuste.

In questo caso, come ben possiamo vedere, le circostanze si sono perfettamente verificate. È bastato un invisibile virus, un qualcosa che non è nemmeno vivo, per far sì che le più funeste previsioni si verificassero.

Dall’inizio di questo periodo, ufficialmente iniziato il 24 febbraio, ma che ha trovato, nel decreto “Io resto a casa”, entrato in vigore l’11 marzo 2020, il suo apice, visto che il decreto è rimasto attivo sino al 3 maggio alle 24 (quindi per ben 54 giorni!), abbiamo visto un chiaro esempio di tutto questo. Abbiamo visto, quindi, norme davvero sempre più repressive, sempre più aggressive nei confronti delle persone. Persone che, con sprezzo di qualsiasi diritto democratico e costituzionale, sono state letteralmente “segregate” in casa, in un momento dell’anno in cui la primavera avrebbe invece “richiesto” il contatto con la natura e con la bellezza. Una bellezza che esplodeva luminosa.

Invece le perone sono state relegate come fuori dallo spazio-.tempo, a vivere una vita isolata e impossibilitati ad uscire.

Impossibilitati almeno sulla carta, naturalmente: infatti, nessuno di fatto era impossibilitato ad uscire: come qualcuno ha detto, noi eravamo tenuti in casa dalla televisione, e non dalla legge.

Ma questo è un altro discorso: l’importante è che le persone le cose le credano: che siano vere oppure no ha poca importanza. Come ben sappiamo dalla Fisica Quantistica, infatti, vero è ciò che appare e che le persone credono tale, non ciò che è. Anche perché ciò che davvero è nessuno lo conosce. E potrebbe anche essere tutto solo un’illusione, un “velo di Maya” dell’induismo, che nasconde la vera realtà.  E tutto ciò è stato usato molto bene, in questi mesi!

Quello di cui però voglio parlarvi oggi è quello che potrei chiamare “oblio”. Che è quello che ha coinvolto le persone in questi mesi, e sta continuando a coinvolgerle. Un oblio che significa dimenticanza di quello che le persone sono.

Inizio con un’immagine, quella di “film blu” di Kieslowski. Qui un simbolo appare spesso, quello della piscina, che è appunto con un’acqua di colore blu. Il blu, in questo caso, rappresenta l’oblio, la dimenticanza. In alcuni casi rappresenta anche il coma etilico. Comunque, rappresenta una situazione di dimenticanza, di cancellazione. Potrebbe rappresentare ancora una situazione di ipnosi, di sonno indotto, di controllo da parte di qualcosa di diverso.

L’ipnosi, in questo caso, è data da una sorta di “shock”, che cancella e fa passare come dei comandi inconsci che diventano ordini.

Ci siamo in tutto questo: la situazione attuale è proprio questo: un oblio che ha agito come una sorta di ipnosi sulla persona, facendogli dimenticare, in tutti i modi, chi è davvero, e portandola in uno stato in cui ogni singola parola diventa un ordine.

Ricordo una bellissima fiaba di Walt Disney, riferita al celeberrimo Paperino: aveva assorbito così tanta pubblicità che qualsiasi spot pubblicitario si trasformava in un imperativo categorico: “compra”.

Ecco: qui è successo proprio questo: uno shock, più o meno indotto dai media, che ha causato una sorta di oblio nelle persone, una sorta di situazione che ha cancellato tutto o quasi, trasformando ogni comando della cosiddetta “task force” di Conte in un ordine tassativo.

In questa sorta di ipnosi, la persona è talmente controllabile da poterla facilmente scagliare contro i propri simili. In quella sorta di “sonno ipnotico” indotto dall’esterno, la persona non era più consapevole di quello che faceva. E agiva come attraverso dei comandi che venivano impartiti. Comandi che in questo caso avevano dei caratteri particolari: “State a casa”, “Chi esce è un untore” e così via.

E che oggi diventano: “metti la mascherina all’esterno”, ad esempio. Basta vedere le facce di chi le indossa per capire l’effetto ipnotico: persone senza espressione, tolta loro anche da quell’orpello, ottimo contro la polvere o le macroparticelle nell’aria, ma utile contro un virus come una grata a maglie larghe potrebbe esserlo per difenderci dalle zanzare.

Però la persona era ipnotizzata: e sotto ipnosi, uno non pensa: subisce solo dei comandi, e a quelli risponde in maniera automatica.

Rimaniamo un momento sul tema della consapevolezza: in inglese, questa è “awareness”. Il suo contrario, sempre in inglese, è spesso “forgetfulness”. Questa parola contiene la parola “forget”, che vuol dire dimenticare. Quindi, “forgetfulness” sona come “dimenticanza”.

In qualche modo, quindi, quello che è successo è che le persone hanno dimenticato qualcosa. Avevo proprio scritto, riferendomi anche alla fisica, che “nulla tornerà come prima”. Questo vuole dire che qualcosa è cambiato in maniera irreversibile.

In quell’articolo [eventualmente inserire il link] ne parlavo facendo appunto  riferimento alla fisica. Qui ne parlo facendo riferimento alla psicologia: è proprio questa “forgetfulness” che è interessante notare: le persone sono arrivate a quell’”oblio” che, come la piscina di “Film Blu”, cancella tutto, e fa dimenticare alla persona quello che davvero è, per relegarla in un altro modo di essere e di sentire.

La persona, quindi, cade come in una sorta di dimenticanza, in cui non ricorda più nemmeno la vita di prima, il calore, le relazioni. E, attraverso questo oblio, ha accettato, con mancanza di consapevolezza, o, meglio, perdendola, questa nuova dimensione, in cui ogni indicazione diventa un ordine perentorio. E questo appare davvero inquietante: anche perché, così facendo, chi detiene il potere può fare passare quello che vuole, consapevole che sarà obbedito in maniera del tutto automatica. 

Concludo ora con un’altra osservazione, lasciando la parola al grande Dante Alighieri:

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Divina Commedia, Inferno, 26, 118-120). Così Ulisse si rivolge ai suoi marinai, per incitarli a varcare le Colonne D’Ercole.

E questa, secondo alcuni, è la sintesi del pensiero di Dante: seguire virtù e conoscenza.

La conoscenza è l’opposto dell’oblio, almeno in questo senso. Ben diverso dell’oblio, del perdersi in quella “luce intellettual piena d’amore” che chiude la Divina Commedia. Con quell’”Amor che muove il sole e l’altre stelle”, e che deriva dalla visione divina, quell’essenza che tutto muove. Questo, purtroppo, è un grande oblio della coscienza e della conoscenza. È avere dimenticato quello che si è, per diventare come degli automi telecomandati.

Un’immagine, vista un po’ di tempo fa, rappresentava una persona con la mascherina, comandata da dei fili, come un burattino. In fondo, l’idea funziona molto bene: quando la persona ha perso la consapevolezza, ed è come ipnotizzata, obbedisce non alla “virtute e conoscenza”, ma a dei comandi esterni, a cui risponde in maniera automatica.

E questo genera profonda tristezza: è triste vedere un’umanità ridotta in questo modo, teleguidata senza sapere di esserlo, schiava credendo di essere libera.

Tutto, però, potrebbe cambiare, in un istante. Nell’ipnosi ci si sveglia con un comando, con uno schiocco di mani, o di dita. In un telefilm, della nota serie “Beast Master”, una tribù era sotto l’incantesimo di un perfido sovrano: Beast Master scopre, quasi per caso, che la risata rompe l’incantesimo.

E credo che non sia un nonsenso: quando si scopre che tutto questo è quasi evanescente, allora si sorride. E tutto svanisce. E l’incantesimo finisce.

In quel momento, ci si rende conto che tutto era nulla, e si torna a vivere.

Tuttavia, il problema è trovare il giusto “battito di mani” per far terminare l’ipnosi, e riportare le persone alla vita. Uno schiocco di mani, forse di dita, che però appare davvero difficile, quando ormai le persone sono sorde ai suoni, hanno tappi nelle orecchie, e ascoltano solo la voce della paura.

Tuttavia, non disperiamo: magari anche le loro orecchie si apriranno di colpo: i tappi possono sempre saltare, in particolare sotto una forte pressione esterna, in questo caso data dalle azioni di consapevolezza di molti. Così, torneranno a sentire quel comando che le sveglierà dall’oblio in cui sono cadute. Er la vita sboccerà di nuovo.

Occorre fare presto, però! Ogni giorno che passa allontana sempre di più questo obiettivo, e radica il potere attuale. Il tempo stringe, e il risveglio non arriva.

Come fare? A voi, se volete, le proposte! Restiamo in attesa, e che la vita, comunque, continui. Per noi, che non siamo ipnotizzati, sarà particolare osservare questa umanità vagante nel nulla. Un nulla che, speriamo presto, si riempia di nuovi colori del divenire.

Riferimenti:

Il citato “Film Blu”  è un film del 1994. Recensione, ad esempio, su https://www.mymovies.it/film/1993/trecolorifilmblu/

Il film è disponibile su diversi shopping online in Dvd.

Per l’acquisto in streaming si può fare riferimento alle indicazioni di https://www.comingsoon.it/film/tre-colori-film-blu/36067/streaming/ oppure andare anche su Chili Tv, all’indirizzo: https://it.chili.com/

In streaming gratuito, il film è disponibile su Youtube, in lingua originale (francese) con sottotitoli in spagnolo, all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=6OVXnYN0JBg

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici e non ha mai ricevuto finanziamenti privati fino al Marzo del 2023.

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