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Itaca per sempre

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Ulisse è tornato a Itaca. Sotto le spoglie del mendicante, si rivela a Eumeo e a Telemaco, organizza la vendetta, la esegue. Ma a questo punto Malerba comincia a scavare, a introdurre il germe di un'inquietudine, a portare alle conseguenze più dirompenti un'intuizione: come è possibile che Penelope non riconosca mai, neppure nel bagliore di un sospetto, lo sposo? E infatti, la Penelope di Malerba ha riconosciuto subito l'eroe, ma tace. E nel silenzio, nell'inquietudine di una psicologia femminile ricostruita con magistrale sensibilità, si macera, a sua volta chiedendosi: perché? Perché Ulisse si svela a tutti e non a me? Il risentimento di Penelope, che in Omero è appena abbozzato e si concentra tutto nel celebre interrogatorio sul mistero del letto coniugale, nell'Itaca di Malerba innesca il dramma intimo che attira nel suo vortice anche Ulisse, il quale giungerà a dubitare non tanto della fedeltà della donna, ma di se stesso, della propria celebrata astuzia, della propria incrollabile personalità.

196 pages, Paperback

First published January 1, 1997

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About the author

Luigi Malerba

101 books25 followers
Co-founder of the Gruppo 63. Luigi Malerba (born Luigi Bonardi; November 11, 1927 – May 8, 2008) was an Italian author who wrote short stories (often written with Tonino Guerra), historical novels, and screenplays, and who co-founded the Gruppo 63, based on Marxism and Structuralism. Umberto Eco said that Malerba was defined post-modern, but that's not all true, because he is maliciously ironic, unpredictable, and ambiguous. He was one of the most important exponents of the Italian literary moviment called Neoavanguardia, along with Balestrini, Sanguineti, and Manganelli.
He was the first writer to win the Prix Médicis étranger in 1970. He also won the Brancati Prize in 1979, the Grinzane Cavour Prize in 1989 (with Stefano Jacomuzzi and Raffaele La Capria), the Viareggio Prize and the Feronia Prize in 1992.

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137 (8%)
1 star
44 (2%)
Displaying 1 - 30 of 103 reviews
Profile Image for  amapola.
282 reviews32 followers
May 4, 2020
Cuori di ferro

Dopo vent’anni Ulisse fa ritorno ad Itaca sotto le spoglie di un mendicante; rivela la sua identità a Telemaco, a Eumeo, ma non a Penelope. Lei naturalmente riconosce subito il suo sposo ed è ferita dalla mancanza di fiducia con cui la ripaga di una lunga e fedele attesa. Così mette in atto una piccola, ma perfida, vendetta per fargliela pagare: finge di non riconoscerlo e ingaggia con lui un duello tenendogli orgogliosamente testa, al punto da farlo dubitare di se stesso, della propria astuzia, della propria personalità incrollabile.
Mi è piaciuta moltissimo la Penelope poco dimessa e rassegnata di Malerba, che tiene testa a un Ulisse, che nell’occasione si rivela fragile, incerto, e anche un po’ piagnone.

Dice Roberto Calasso di Penelope e Ulisse:
La sala era vuota e sapeva di zolfo. Con lo zolfo e il fuoco avevano cercato di coprire il sentore della carne piagata. Si trovarono seduti, uno di fronte all'altra, nel chiarore del fuoco. Odisseo teneva gli occhi bassi, ancora una volta. Lo sguardo di Penelope scorreva su di lui, tratto per tratto. In quel momento di muta tensione furono vicini e nemici come non mai. Erano due "cuori di ferro", due esseri arroccati nella mente, che usavano la forza e la bellezza come armi occasionali, ma tornavano subito nella loro acropoli invisibile. Solitari per lunga abitudine, riluttavano a riconoscere qualcuno con cui spartire il proprio monologo. "Periphoron", "echephron" è Penelope; "polymetis" è Odisseo: parole in cui si accenna che, per entrambi, il primato è della mente. In quanto tessitura di accorto controllo, per Penelope; di continua e molteplice invenzione, per Odisseo. La loro complicità, prima che nella carne, era nell'intelligenza. Ma l'intelligenza è isolata e diffidente: così, prima ancora di riconoscersi, si scontrano.
Profile Image for AiK.
664 reviews211 followers
November 21, 2022
Несмотря на то, что Луиджи Малерба рассказал, как ему, благодаря его жене Анне, пришла идея переделать и осовременить бессмертную Одиссею Гомера, я нахожу эту затею неудачной, а книжку довольно посредственной. Большая часть – это самый банальный, весьма урезанный пересказ, который даже близко не стоит с прекрасной поэтической формой. Я не знаю, так ли хорош перевод Одиссеи на другие языки, на русский он переведен великолепно замечательным поэтом Василием Жуковским. Чего стоит «Встала из мрака младая с перстами пурпурными Эос». Малерба решил, что переосмыслению подлежит момент, когда верная Пенелопа, узнав мужа, не торопится его признавать из ревности, что он открылся первым няньке, а не ей, и подозрений, что он не торопился возвращаться к ней. Осовременением оказались постельные сцены и пристальное внимание процессу опознания, вызванное ревностью. Между тем, главным мотивом в Одиссее является центростремительное движение героя на родину, к своей семье, преодоление трудностей во имя этого возвращения.  На мой взгляд, Одиссея достаточно современна и не требует «усовершенствований».
Profile Image for Dagio_maya .
978 reviews296 followers
May 3, 2020
” Rassegnazione? Distacco? Noia dei ricordi? Quanta polvere distendono gli anni sui nostri sentimenti.
Non c'è più memoria a Itaca? “



La rivisitazione di un mito presuppone un’ipotetica visione alternativa alla storia che conosciamo.
Malerba ci racconta in una nota di postfazione come l’idea di questa rilettura del ritorno di Ulisse ad Itaca sia nata durante una cena con la moglie e un dotto amico accademico.
Come in ogni casa italiana accade, mentre fanno la scarpetta per onorare il sugo di casa, parlano del più e del meno spettegolando su Omero e certe sue incongruenze narrative.
La moglie interviene e spiazza i due letterati asserendo che Penelope aveva riconosciuto subito Ulisse ma dopo tutto quello che aveva passato finse e mentì per una doppia vendetta: per i tradimenti e per non essersi rivelato subito e quindi per la sua mancanza di fiducia.
Così Malerba costruisce questa nuova visione del ritorno in patria di Ulisse.
Vent’anni possono cambiare le persone e l’improvviso ricongiungimento fa tracimare acidi sentimenti che si credevano rimossi: diffidenza, sospetto, orgoglio ferito.
Un ottimo lavoro che ci parla di come la verità sia prigioniera di ciò che gli occhi vogliono vedere.
Profile Image for Savasandir .
216 reviews
June 23, 2021
Studiando l'Odissea a scuola, mi è sempre parso chiaro che, sotto sotto, Penelope avesse fin da subito riconosciuto il suo Ulisse travestito da mendico straccione.
Come avrebbe potuto essere altrimenti?
Forse che la donna più intelligente di tutta la Grecia, colei che da sola aveva tenuto a bada per anni un'orda di lussuriosi Proci escogitando per loro inganni sopraffini, avrebbe potuto essere da meno del più fedele dei cani e della più vecchia fra le serve? Suvvia!
Non solo la regina di Itaca sapeva, ma se l’era pure legata al dito: il suo adorato sposo ritornava dopo tempo immemore, facendosi riconoscere da Telemaco e persino dal guardiano di porci, mentre con lei si era messo a fare la sceneggiata? Lei, che erano vent'anni che lo attendeva, buona parte dei quali passati ad amministrare il trono ed a conservarsi casta solo per lui, mentre il signorino tra un naufragio e l'altro se la spassava con le più famose meretrici del Mediterraneo!
Doveva vendicarsi. Almeno un po’. Ripagarlo con la stessa moneta e fingere di credere al suo inganno, per ingannarlo a sua volta.

Sono perciò stato felicissimo quando ho scoperto che Luigi Malerba aveva messo in scena tutto ciò (merito della moglie, ça va sans dire, che durante una cena fra amici ha tolto al marito le fette di prosciutto dagli occhi a riguardo del comportamento di Penelope).
Ma a differenza di Malerba, che qui ci mostra un Ulisse ingenuo ed emotivamente sgomento di fronte all'algido comportamento vendicativo della moglie, io ho sempre pensato che anche l'uomo dal multiforme ingegno avesse capito che Penelope lo aveva riconosciuto subito e, non potendo resistere alla tentazione, abbia deciso di darle corda e cimentarsi in questa sfida d’intelletti solamente per scoprire chi sarebbe stato a cedere per primo fra loro, se lui o lei. E Penelope ce la mette tutta per vincere: prima con la prova dell’arco, escogitata non tanto per gli indolenti Proci, ma per Ulisse, per vedere se dopo così tanti anni sarebbe stato ancora in grado di tendere il suo arco e scoccare una freccia attraverso gli occhielli di dodici scuri come un tempo; e poi con la prova finale del talamo.

La scelta di Malerba si rivela senza dubbio più calzante per dare corpo al breve romanzo, composto da una perfetta alternanza fra i flussi di coscienza dei due protagonisti, esplicitando i loro dubbi, le loro paure e tutto ciò che Omero non cantò.
Resta intatta la bellezza letteraria della figura di Penelope: l'unica donna del poema che non cade subito vittima del fascino dell'astuto Ulisse, l'unica che lo combatte, alla pari, con le sue stesse armi e, proprio per questo, l'unica da cui Ulisse voleva tornare; ed alla fine (come nel poema) è lei che accetta lui, di nuovo come suo sposo, riconoscendosi reciprocamente degni l'uno dell'altra.
Profile Image for Gattalucy.
336 reviews136 followers
April 8, 2019
L'idea di questo libro nasce da una serata tra coppie di amici che discutono, come spesso accade, sulla differenza di comportamento tra generi. Penelope nella versione di Omero diviene un esempio: davvero Penelope all'arrivo di Ulisse non lo riconosce? Le donne sono convinte che no, che lei lo riconosca eccome, ma si domanda perchè lui si riveli a tutti e non a lei. A lei che lo ha aspettato tanto, come non si fidasse, come se volesse, presentandosi sotto mentite spoglie, aver la possibilità di coglierla in fallo. Così la lettura degli avvenimenti successivi, visti con gli occhi di una Penelope risentita, muta in un raffinato conflitto psicologico che metterà in difficoltà perfino Ulisse.
Bravo Malerba, e brava la docente del ginnasio di mia figlia che ebbe il coraggio di farlo leggere alla sua classe in parallelo all'Odissea.
Profile Image for Amaranta.
576 reviews233 followers
November 10, 2019
Mi sono domandato tante volte come mai l'acqua del mare è salata mentre l'acqua dei fiumi che si versano nel mare non lo è, e nemmeno la pioggia che cade dal
cielo è salata”

Il mito del ritorno di Ulisse rivive nelle parole di Malerba. Ma che cosa c’è di diverso qui? Ulisse è un uomo, non più un eroe. Torna a casa dopo vent’anni di lontananza trascorsi alla guerra, e il suo corpo è pieno di cicatrici, e nelle peripezie del viaggio di ritorno, lo provano le sue rughe, la sua pelle abbronzata. Ma è sempre Ulisse.
Penelope lo aspetta. Ma non è la vittima. E’ una donna che ha raggiunto la pienezza della sua bellezza, nuova per Ulisse, e l’attesa non è stata sterile. Penelope è una donna che pensa. Ferita da questi anni lontano da lui, rosa dalla gelosia, dall’indifferenza che Ulisse le riserva. E che lo tratta con la stessa medaglia. Non vuoi tu farti riconoscere? Bene, io non ti riconoscerò.
Ulisse è uomo, piange. Penelope è donna, perdona.
E Ulisse nell’ultima parte della sua vita diventa cantore, quasi sostituendosi ad Omero: “non solo racconta le cose che gli succedono, ma fa succedere le
cose per poterle raccontare …per Ulisse è accaduto tutto ciò che lui racconta, non
riesce a distinguere tra verità e finzione. E del resto quando mai la poesia ha parlato della verità? La poesia ha dentro di sé una verità che non sta nel mondo ma nella mente del poeta e di chi lo ascolta.”
Una nuova poetica e una denuncia contro la guerra, contro tutte le guerre: “ Ho inteso parlare delle guerre come di imprese eroiche, e si celebrano le gesta gloriose dei guerrieri che si distinguono per il loro coraggio, ma quale offesa all'umanità, quale orrore contro natura tutto questo sangue... Che cos'è l'eroismo se non l'esaltazione della violenza?...Ma quale gioia può esserci oggi in mezzo a tutto questo sangue?”
Una lettura consigliatissima alla riscoperta di una nuova visione del mito.
Profile Image for LauraT.
1,189 reviews84 followers
April 28, 2020
Bel libricino asciutto; descrive un po' quello che spesso mi è capitato di pensare di Ulisse - vero stronzo. Altro che multiforme ingegno, paraculo della forza di 100 cavalli, che sa sfruttare tutto e tutti, soprattutto il suo fascino sulle donne!!!! Ancora devo capire erchè Penelope se l'è ripreso ... la solita vena masochistica delle donne

«Ci sono anche uomini che già nascono per la guerra» ho detto io, «Achille, Agamennone, Ettore, Aiace erano eroi di spada e di lancia e Ulisse non era da meno, ricordo che sapeva maneggiare le armi non meno di loro, ma era diverso. Ulisse era l’uomo degli stratagemmi e a tutti diceva che le prossime guerre non si sarebbero vinte con la forza bruta ma soprattutto con la strategia e con l’astuzia. Diceva addirittura che ormai era finita l’età della spada e della lancia e che era in arrivo l’età dei numeri e delle parole.»

Ho inteso parlare delle guerre come di imprese eroiche, e si celebrano le gesta gloriose dei guerrieri che si distinguono per il loro coraggio, ma quale offesa all’umanità, quale orrore contro natura tutto questo sangue. Che cos’è l’eroismo se non l’esaltazione della violenza?
Ecco, come ne “L’ultimo spettacolo” di Vecchioni “Ascolta ero partito per cantare, uomini grandi dietro grandi scudi; e ho visto uomini piccoli ammazzare, piccoli, goffi, disperati e nudi …”
Profile Image for Drilli.
311 reviews32 followers
May 12, 2020
Come posso gioire per il suo ritorno se Ulisse si ostina a mostrarsi sotto le vesti di un vecchio mendicante e non posso né accarezzare la sua barba incolta e il suo volto bruciato dal sole e dalla salsedine, né tanto meno abbracciarlo come desidero? [...] Perché Ulisse non viene in mio aiuto? Perch�� si nasconde alla sua sposa?
E va bene, starò anch'io al gioco delle finzioni e vediamo chi saprà condurlo con maggiore profitto.


In fondo in fondo, anche io ho sempre pensato che non fosse credibile che Penelope non avesse riconosciuto Ulisse, per cui ho molto gradito questa rilettura di Malerba (di sua moglie, in realtà, come scopriamo nella postfazione!), in cui Penelope si prende la sua vendetta per l'assenza di fiducia che il marito le mostra, ostinandosi a fingere di non riconoscerlo anche dopo che lui sceglierà di rivelarsi.
Del resto, Penelope non è solo una mogliettina fedele, ma anche e soprattutto una donna intelligente e furba, che con le sue astuzie era già riuscita a tenere a bada i Proci per lunghissimi anni. Nulla di cui stupirsi, dunque, se riesce a tenere testa a Ulisse stesso.

Mi sono difeso dall'acqua e dal fuoco, dal ferro e dagli altri metalli, dalle pietre, dalla terra, dalle malattie, dai quadrupedi e dai mostri con un occhio solo, dagli uccelli, dalle Sirene e all'invidia degli dèi, ma non so come difendermi da Penelope.

La riscrittura di Malerba mi è piaciuta perché è plausibile e perché mai, neppure per un istante, "tradisce" il mito e i suoi personaggi. Ho inoltre apprezzato moltissimo il doppio punto di vista, con Ulisse e Penelope che si alternano continuamente nel raccontare e commentare gli eventi ognuno secondo i propri sentimenti. E sono proprio i sentimenti, qui, al centro di tutto. Sentimenti traditi, contraddittori, confusi, assediati dal dubbio e dall'offesa, dalla gelosia e dal desiderio di rivalsa. Almeno, finché lo spettro di una nuova separazione non fa infine crollare entrambe le maschere.

Non assegno la quinta stella perché, a mio avviso, lo stile così asciutto e razionale si sposa poco con un romanzo in cui il sentimento ha così tanto spazio. Avevo costantemente l'impressione di star leggendo un compito molto ben scritto, ma pur sempre un compito a casa. Il che ha inevitabilmente raffreddato il mio entusiasmo. Ne soffrono soprattutto i dialoghi, che suonano ahimè molto artefatti.
Profile Image for Anna [Floanne].
579 reviews286 followers
October 13, 2016
Molto bella, questa rivisitazione dell'Odissea in cui Malerba contrappone, in capitoli alternati, i due punti di vista differenti di Ulisse e di Penelope dopo il ritorno ad Itaca dell'eroe. L'introspezione dei due protagonisti arriva forse ad un livello più profondo ed intimo nel caso di Penelope, la quale, pur avendo riconosciuto subito l'amato nelle sembianze del mendicante arrivato a corte, lo mette alla prova fino alla fine, celandogli di averlo smascherato. Penelope, infatti, è offesa dalla mancanza di fiducia che Ulisse le ha dimostrato non palesandosi a lei, se non dopo aver compiuto la sua vendetta contro i Proci. Quella che emerge dalle pagine è una Penelope ferita nell'orgoglio, una donna che proprio nel momento dell'incontro con lo sposo che tanto aveva atteso, si sente ancora più sola e abbandonata. Più volte, infatti, si chiede se il suo sposo - a cui ella è rimasta fedele nonostante gli anni e le difficoltà - non abbia tardato a ritornare da lei, preso da un'insaziabile voglia di avventura. Più volte percepisce negli sguardi e nei silenzi di Ulisse il dubbio che ella lo possa aver tradito e il dolore è così grande da impedirle di abbandonarsi in quell'abbraccio che per troppe notti aveva sognato. La figura di Ulisse invece mi è sembrata inizialmente troppo poco umana: consumato dalla sete di vendetta contro gli usurpatori e logorato dal tarlo del tradimento, Ulisse si affanna a tessere la trama contro i Proci e non si accorge di arrecare ulteriore dolore alla sua amata. Quando però Penelope continua a negare di riconoscerlo, Ulisse è talmente affranto e smarrito da arrivare a dubitare di se stesso. Penelope contro Ulisse, Ulisse contro se stesso, per ritrovarsi, però, infine, nuovamente insieme, nella loro Itaca, per sempre.
Non conoscevo questo autore ma è stata una lettura molto piacevole. Lo stile di Malerba è ricco e curato (ho annotato alcune frasi che mi hanno commosso) e la scelta di alternare i due punti di vista dei protagonisti si rivela il punto di forza di questa interessante rilettura di uno dei libri che amo di più in assoluto. Voto: ★★★★
Profile Image for Sara Cantoni.
446 reviews146 followers
April 21, 2020
Ho amato molto come Malerba ha trattato la materia omerica.
L'idea di creare un "immaginario" dialogo tra Ulisse e Penelope che porta avanti, su due punti di vista, la narrazione classica dall'arrivo ad Itaca dell'eroe al suo ricongiungimento con la moglie era già stata provata ma quello che aggiunge Malerba è la sua incredibile capacità di approfondire a livello emotivo e intellettivo i personaggi. Il risultato sono un uomo e una donna reali che affrontano una relazione matrimoniale complicata da una serie di eventi e da 20 anni di lontananza.
Ho letteralmente ADORATO la Penelope di Malerba: finalmente si da risposta alle domande sorte durante la lettura dell'originale omerico. Perché Penelope non riconosce Ulisse ma il suo cane si? Semplice! Penelope lo riconosce, ma è arrabbiata e vuole farla pagare al marito! GENIALE!
Profile Image for MonicaEmme.
367 reviews154 followers
September 1, 2020
Un punto di vista diverso sul ritorno in patria di Ulisse.
Da sempre descritto come un uomo solido e astuto qui diventa molto vulnerabile scosso dall’ amata Penelope che addirittura lo mette alla prova. Riconosce Ulisse, ma finge il contrario è anche quando lui le offre come prova il segreto del letto coniugale lei rimane scettica e lo rifiuta. Non amo molto le interpretazioni dei miti, per me intoccabili, ma Malerba è stato molto fine nelle sfaccettature delle personalità e mi è davvero piaciuto!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Kendra L..
42 reviews89 followers
Read
August 25, 2021
I finished this almost a week ago and I still can’t decide on a rating lol fluctuating between a 3 and a 4 but I can’t even commit to a 3.5. There were moments of such ínstense beauty, and there were moments that felt underwhelming or seemed to drag on. It’s very accurate to the original myth, aside from giving a voice to Penelope—but even that felt to come from Odyssey’s perspective somehow. Maybe it was the translation? I just can’t decide!! Sorry for the chaos
Profile Image for Arybo ✨.
1,379 reviews157 followers
February 5, 2023
«Ormai ho accettato tutto ciò che succede intorno a me, ho accettato anche i nuovi eventi e i turbamenti che si sono aggiunti a quelli antichi. E invidio la tua follia, straniero, che ti permette di navigare in un mondo creato dalla tua immaginazione.»
Profile Image for Francesca.
173 reviews28 followers
August 18, 2019
Sulla scia di "Circe", mi sono voluta buttare su un'altra rivisitazione del poema omerico e devo dire che anche Malerba mi ha regalato una bellissima lettura.
Premetto che i due romanzi sono molto diversi tra loro: "Circe" ha un respiro più ampio in quanto vuole raccontare la vita di uno dei personaggi secondati dell'Odissea, "Itaca per sempre" invece ci regala il punto di vista di un personaggio che nell'Odissea appare passivo, Penelope, accogliendo quindi tra le sue pagine solo una piccola parte del grande poema.
Lo stile di Malerba è meno evocativo rispetto a quello della Miller, anche se a tratti può apparire pretenzioso, ma la lettura è comunque scorrevole.
Ho apprezzato molto il tentativo dell'autore di mettere a nudo pensieri e sentimenti di Penelope. Si riesce a comprendere bene la sua rabbia e delusione nell'osservare che l'uomo che ha pazientemente atteso non si fida di lei ed inoltre dubita della sua fedeltà. Ben riuscito anche il voler mettere a nudo l'emotività di Ulisse che si sente sopraffatto da tutte le emozioni che lo colgono dal suo approdo ad Itaca; questo espediente rende l'eroe più umano e ciò lo avvicina al lettore.
Una lettura davvero piacevole che consiglio a chi ama la mitologia greca.
Profile Image for Alessandra.
366 reviews22 followers
May 19, 2014
Avanti, non ci avrete creduto sul serio.

Ulisse torna dopo vent'anni a casa e lo riconoscono tutti, (tra cui il cane, la nutrice e il padre con arteriosclerosi) tranne Penelope?
Una donna che ha passato due decenni di solitudine a difendersi da ordalie di giovani e procaci Proci, inventandosi lo stratagemma più celebre della storia, non riconosce suo marito così tanto atteso? Suvvia, non siate così ingenui.

Su questo presupposto Malerba rilegge in chiave fortemente umana, il rapporto tra Ulisse e Penelope, tra silenzi e ripicche, gelosie, vendette e incomprensioni che rischiano di incrinare un amore profondissimo proprio nel momento della riconciliazione.
E la storia dei sovrani di Itaca diventa metafora di tutti i rapporti sentimentali, e un monito di quanto l'orgoglio possa essere pericoloso.
A me è piaciuto molto.
Profile Image for Luca Frasca.
389 reviews6 followers
December 29, 2021
Bellissimo il racconto di Malerba che si misura con una delle narrazioni più conosciute e seminali della nostra cultura, indagandone però le pieghe più nascoste e misconosciute.
Le voci di Penelope e di Ulisse illuminano, ciascuna da una prospettiva diversa, i fatti noti.
Laddove la storia ci ha consegnato dei protagonisti iconici, ipostatici di qualità esemplari - l’astuzia e la mendacità unite alla temerarietà di Ulisse, contrapposte alla paziente abnegazione e alla fedeltà di Penelope - l’autore ci presenta qui dei ritratti modernissimi, ricchi di umane sfumature.
Piccola chicca il post scriptum nel quale Malerba racconta di quanto lo spunto della narrazione sia debitore ad una felice intuizione femminile!
Profile Image for Giulia.
412 reviews200 followers
February 16, 2023
3.5⭐️
Mi è piaciuta Penelope, ma non Ulisse. A tratti ripetitivo con paure che sembrano pippe mentali.
Profile Image for Maria Chiara.
72 reviews11 followers
January 7, 2021
[la storia inizia quando ulisse torna a itaca e narra il riconoscimento di penelope avvenuto subito, al contrario di quanto racconta l'odissea, e dei successivi rancori tra marito e moglie]
mi trovo in imbarazzo a scrivere commenti del genere su un autore come malerba, ma lo stile di scrittura è veramente - come si suol dire - "da fan fiction": e con questo intendo eccessivamente elementare e non elaborato, maldestramente evocativo, ma (oltre allo sgradevole miscuglio di presente - che in un libro raramente è apprezzabile come tempo narrativo - e passato; un tempo e l'altro si alternano senza alcuna ragione apparente) pieno di pensieri e riflessioni scialbi, scontati, banali, spesso sconnessi tra loro; metafore, espressioni e similitudini sentite mille volte ("alto come una montagna", "rapido come la folgore", "occhi rossi come il fuoco", "gli occhi mi si gonfiano come le nuvole prima della pioggia", "mare di lacrime", "divorano come lupi affamati", "lacrime dilagate come un fiume in piena", "è arrivato il momento della verità", "saldo come un ferro ben temperato", "lacrime salate come il mare", "ero rimasta impressionata da quella violenza, ma oggi ho capito che l'uomo è il più crudele e violento fra tutti gli esseri viventi", "la vendetta era scoppiata con la violenza della tempesta").
ci sono varie scene ridicole, ad esempio la reazione di telemaco quando ulisse si fa riconoscere: "mi dispiace di non averti riconosciuto, ma quando sei partito da itaca ero molto piccolo e non posso ricordarti". è possibile che si rivolga in modo così insulso a un padre che manca da vent'anni?
i pensieri di ulisse sono parecchio discutibili: per prima cosa non fa altro che disprezzare l'essere donna - e quindi, pare, l'essere fragile e delicata - di penelope (cosa ribadita più volte da lei stessa): "il regno sorretto dalle sue fragili spalle"; e poi è convintissimo che tutte le donne siano indegne di fiducia e di confidenze, "delle donne non conviene fidarsi mai", "le donne sono terribili". poi arriviamo a questa osservazione vergognosa: "confesso che avrei preferito trovarla meno bella e fiorente e avere così la conferma che la mia lunga assenza le aveva lasciato qualche segno visibile". quale uomo è così egoista e malato da preferire che la propria donna sia più brutta così da soddisfare il proprio ego e orgoglio ossessivo? perché poi le donne devono essere sempre descritte come deboli e paurose, delle stupidelle infedeli e vanitose?
a proposito di questa gelosia, notiamo che ulisse ha tradito penelope nel corso dei suoi viaggi e anche quando si trova di nuovo ad itaca deve resistere alla tentazione di commettere adulterio con un'ancella, ma chiaramente e coerentemente è divorato dalla gelosia che la moglie si sia concessa ad un altro (e metà dei suoi pensieri nel libro riguardano questo argomento) ecc. ecc.... tutto questo è servito solo a ricordarmi quanto alcuni uomini siano ridicolmente meschini e sciocchi. inoltre la collana - intorno alla quale si spendono tante pagine e conversazioni - secondo ulisse un giorno sparirà e non verrà più ritrovata. ma certo, come può penelope sottrarsi al sentimento di colpa per aver accettato un regalo dei proci (tra l'altro offerto come risarcimento)?
e - dulcis in fundo - come si conclude la diatriba tra ulisse e penelope? "penso che le lussurie più sfrenata gliele abbia insegnate calipso. non mi resta che essere grata a calipso perché ha reso più salda e sicuramente più duratura la nostra unione". non solo accettiamo i (ripetuti) tradimenti del marito senza pretendere alcuna spiegazione, ma ringraziamo anche le donne con cui ha commesso adulterio! questa è l'apoteosi della stupidità e dell'umiliazione che qualcuno si possa infliggere.
mi si dirà che tutti questi elementi sono presenti anche nell'odissea: benissimo! ma allora lo scrittore che nel ventunesimo secolo scopre il desiderio di scriverne una rivisitazione, conscio di come il reiterare e lanciare una volta di più tali messaggi sessisti non giovi affatto all'oppressione interminata delle donne, li elimina - oh, infedeltà letteraria? allora trova comunque il modo di far trasparire la viziosità di quelle idee. dico ciò pensando - forse infondatamente - che l'autore non le condivida, anche se il fatto che penelope alla fine ceda (banale) non alimenta questa speranza.
inoltre - ovviamente non sono il problema più grande - ci sono discorsi in questo libro quantomeno dubbi: "spesso la menzogna è conveniente (e su questo posso essere d'accordo) e onesta". definire una menzogna onesta è, come dire, un ossimoro...
in sostanza, lo stile di scrittura è indegno di un classico, come la storia e il modo in cui sono dipinti i personaggi. sarebbe stato ottimo se penelope fosse stata coerente con il suo comportamento iniziale e, ostinandosi a fingere di non riconoscere ulisse, lo avesse lasciato andare via, come punizione per il suo comportamento insensato e incoerente. sarebbe stato certo un modo originale, oltre che significativo e importante in questo momento storico, di concludere la vicenda.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Giovanna.
288 reviews36 followers
March 20, 2022
Tutti noi conosciamo la storia del ritorno in patria di Ulisse, l'abbiamo studiata a scuola, magari abbiamo letto l'intera opera per nostro piacere personale. Eppure Malerba ci racconta una storia nuova e inaspettata; o meglio, gli eventi sono gli stessi, ma le motivazioni e le spinte interiori, i sentimenti che ci vengono presentati e descritti sono del tutto nuovi. E così gli stessi personaggi, nonostante compiano le stesse azioni, infinite volte narrate e infinite volte ascoltate, agiscono con motivazioni originali e inaspettate.
Per cui Penelope, che conosciamo come sposa fedele, passiva, e incapace di riconoscere il proprio amato dopo vent'anni di lontananza, diventa una donna passionale e orgogliosa che non solo riconosce Ulisse al primo sguardo, ma che decide di fingere di non riconoscerlo, per vendicarsi della mancanza di fiducia che egli manifesta nei suoi confronti non svelandole direttamente la sua identità. Il mancato riconoscimento da parte sua pone Ulisse in una posizione di insicurezza emotiva che egli certo non si aspettava di dover sostenere, e istilla il dubbio nel cuore di tutti quelli ai quali invece egli si era subito rivelato.
E Ulisse che conosciamo, e che è noto a tutti, per la sua intelligenza, la sua inventiva e la sua arguzia, non riesce in alcun modo a capire il comportamento imprevisto della sua sposa e le vere ragioni che si celano dietro di esso. Prima è amareggiato dal fatto che Penelope non lo abbia riconosciuto; poi, di fronte alle allusioni di lei, sospetta che si tratti di una vendetta nei confronti di uno sposo che ha tardato tanto a ritornare in seno alla propria patria e alla propria famiglia, e ha invece continuato a vagabondare per altri dieci anni dopo la fine della guerra, condannando la sua sposa a vent'anni di solitudine e di angosciante attesa; infine arriva a dubitare di se stesso e a volersi vendicare per il comportamento offensivo di Penelope minacciando di andarsene lasciandola nuovamente alla sua amara e triste solitudine.
Nel nuovo Ulisse che le si presenta davanti dopo tanti anni, Penelope trova tratti che glielo rendono odioso e alieno. La offendono crudelmente la sua incapacità di fidarsi di lei e della sua onestà, il suo dubitare della sua virtù nonostante sia proprio lui quello che,secondo le notizie arrivate ad Itaca nel corso degli anni, l'ha tradita con donne incontrate in paesi lontani. Anche il modo sanguinario e spietato con il quale Ulisse uccide i Proci per vendicare le offese subite e impadronirsi nuovamente del trono la sconvolgono: vedere in azione il selvaggio Ulisse la fa riflettere su chi o cosa siano veramente gli eroi cantati dai poemi, cioè uomini senza pietà che tolgono con violenza e ferocia la vita ad altri uomini. Penelope confronta quest'uomo nuovo che le sta davanti con quello che per vent'anni ha sognato e ricordato con nostalgia: di Ulisse amava la capacità inesauribile di correre con il pensiero e con l'immaginazione, e l'arte ineffabile di sapere non solo raccontare le cose che gli accadevano, ma di farle accadere per poterle raccontare. Alla fine questa donna fiera e onesta si trova a dover scegliere tra una nuova e insostenibile solitudine e la rinuncia della vendetta verso lo sposo che ama nonostante tutto. Consapevole che, poiché le verità del mondo sono tante, vale quella che si ha scelto, ella sceglie di riconoscere Ulisse e di amarlo come il proprio sposo.
Davanti al riconoscimento di Penelope Ulisse abbandona i propositi di vendetta che lo portavano a lasciare nuovamente Itaca, e si costringe a dedicarsi ad una vita sedentaria con la sua sposa, seppellendo nel profondo di sé il suo inestinguibile desiderio di avventura.
Credo non sia impresa facile raccontare una storia che tutti conoscono senza mai annoiare il lettore ma proponendogli anzi punti di vista originali dai quali guardare la storia. Ebbene Malerba ci è riuscito e ha scritto un bel libro dalle atmosfere evocative che si fa leggere tutto d'un fiato.
Profile Image for Sakura87.
416 reviews101 followers
September 3, 2012
Ulisse ha riempito i suoi giorni combattendo e poi correndo avventure per il vasto mondo, ma io ho aspettato lui rinchiusa nella mia solitudine come in una prigione e assediata dalla turba dei Proci. Non ritroverò mai più il tempo perduto e l'amore tenuto vivo solo nella memoria. Ma la memoria non è vivere. Sperare e aspettare non è vivere.

Di opere ispirate ai grandi poemi omerici è colma la letteratura, straniera come nostrana.
Malerba non sceglie per soggetto l'epica guerra di Troia, né le sventure patite da Ulisse in mare per affanno di conoscenza, né la speranzosa attesa di Penelope intenta a disfare ogni notte la sua tela. Sceglie piuttosto il momento intimo in cui Ulisse bacia la sua petrosa Itaca, depositato - più simile a un mendicante che a un re - dai marinai Feaci sulla spiaggia dell’isola che ha agognato per vent’anni. Il resto è storia: proprio sotto le spoglie di un mendicante Ulisse decide di presentarsi non solo ai principi Proci che assediano la sua dimora, ma anche alla sua stessa moglie Penelope in attesa di saggiarne la fedeltà. V’è che, in questa rivisitazione, Penelope abbia riconosciuto immediatamente il marito di cui tanto aveva atteso il ritorno. V’è anche che Penelope non abbia apprezzato l’inganno, i dubbi, e la consueta sfiducia degli uomini greci nei confronti delle loro donne. Ecco dunque che Penelope beffa Ulisse, l’eroe multiforme, non solo ingannandolo a sua volta nel mostrarsi all’oscuro della sua vera identità, ma confermando il raggiro anche quando il marito deciderà di rivelarsi, umiliandolo e costringendolo a numerose prove per dimostrarsi il vero Ulisse. Luigi Malerba dimostra di conoscere bene la psiche della media femminile, poiché Penelope – com’è frequente – perde la battaglia tra orgogli chinando la testa per prima. Cosa non si farebbe per riavere tra le gambe l’uomo che se ne andò in giro per dieci anni per poi tornare e dubitare della tua fedeltà?
Una guerra tra sessi, insomma, questo Itaca per sempre, ben rappresentata dai quarantasei monologhi alternati di Ulisse e Penelope, rilettura nata – per stessa ammissione dell’autore – da un commento della moglie che riflette perfettamente ciò che ogni donna ha pensato leggendo l’Odissea. Restituisce un ritratto non troppo lusinghiero dell’eroe omerico, e per contro una profonda introspezione del personaggio di Penelope, relegato ai margini dell’epos come colei che attese indefessamente suo marito per vent’anni senza perdere la speranza.
Se lo spunto è interessante, anche se non certo nuovo, non si può dire lo stesso della resa. Non sono nessuno per alzare la penna – la tastiera – contro lo stile di un pezzo grosso della letteratura italiana di metà Novecento quale Luigi Malerba, ma lo farò ugualmente: i monologhi risultano piatti, limitandosi a constatare gli avvenimenti circostanti (per lo più ‘epicamente’ accurati) e sciorinando flussi di pensieri ed emozioni poco originali e spesso ridondanti. La prosa di Malerba è evocativa e accurata, questo va riconosciuto, ma il romanzo eufemisticamente parlando non tiene alta l’attenzione, pur lasciando addosso il desiderio di immergersi (o reimmergersi) nella lettura dell’originale.
Profile Image for Matteo Simoncelli.
55 reviews5 followers
June 20, 2022
Una riscrittura in prosa dell'ultima parte dell'Odissea, dedicata al ritorno di Ulisse a Itaca e alla strage dei Proci. I capitoli alternano il punto di vista di Ulisse e quello della moglie Penelope, dando un ampio spazio al personaggio femminile e interpretando secondo una nuova prospettiva gli eventi. Malerba cura abbastanza gli aspetti culturali del mondo omerico, specialmente nella descrizione dei luoghi, degli ambienti e delle usanze, che spesso integra con testimonianze di autori greci posteriori e versioni razionalistiche del mito. Purtroppo la cura linguistica è più scarsa; nonostante lo stile resti piano ed essenziale, suona piuttosto moderno e l'autore non ha interesse ad accostarsi al modello e restargli fedele, ma attribuisce ai suoi personaggi una psicologia acuta, problematica e conflittuale, fin troppo lucida. Molto più del tema del nóstos e della vendetta, diventa centrale quello dell'agnizione, che viene esplorato a fondo da più punti di vista. Ulisse rientra ad Itaca come un mendicante non solo esteriormente, ma anche interiormente, non sa più chi è e non ha la sicurezza di essere accolto come se i vent'anni della guerra e delle peregrinazioni non fossero trascorsi; è un uomo invecchiato, stanco e facile alla commozione, consapevole di aver scelto un lento ritorno per sua inclinazione personale e per vari timori, mentre i Proci, giovani arditi e avvenenti, più che una brutta piaga sembrano dei temibili avversari. D'altro canto, Penelope non è pronta a perdonare, non è più una giovane sposa e gli anni delle privazioni e delle rinunce l'hanno messa a dura prova, anche se l'hanno resa una donna forte e indipendente. Gli anni consumati non le vengono restituiti e le opportunità che non ha avuto in quanto donna, nonostante un intelletto acuto quanto quello del marito, innalzano un muro contro un uomo che l'ha abbandonata per tanto tempo e ha inseguito il suo vantaggio. Deve mettere alla prova il marito reduce, un uomo profondamente mutato, che ha sparso sangue, che ha tradito e che, per aggiungere il danno alla beffa, osa diffidare della sposa che ha tenuto in piedi la sua casa e il suo regno. Le certezze di Ulisse crollano, capisce quanto sia facile dimenticare chi si è senza il riconoscimento di chi si ama, quanto il coraggio e la forza non possano vincere facilmente contro tutto e quanto sia difficile accettare una vita normale e riconoscere di non essere eroi. Il rapporto tra uomo e donna è l'altro tema fondamentale del libro, esso si regge su un equilibrio precario ed è minacciato dalle esigenze e di entrambe le parti, è costellato di abbandoni e delusioni e la ricomposizione dell'armonia non è mai scontata, ma deve passare per una dolorosa accettazione e non è mai totale.
1 review
August 31, 2021
Questa storia è stata scritta da due differenti prospettive, da quella di Penelope e da quella di Ulisse. Il protagonista arriva ad Itaca nelle vesti di mendicante, ma Penelope, donna perspicace e maliziosa, riconosce il suo sposo fin dal primo momento. La storia gioca sul fatto che per una volta un poema epico è stato scritto sotto il punto di vista di una figura femminile, descritta non come una cagna o come una persona infida, ma come una donna astuta e risoluta che ama incondizionatamente il proprio sposo e che gli rimane fedele in qualsiasi circostanza.
L’autore Luigi Malerba ha approfondito anche i minimi dettagli, che nella vera opera non sono presenti, accentuando soprattutto i sentimenti dei due innamorati.
Questo libro lo consiglio a tutti coloro che sono appassionati dell’epica omerica.
Profile Image for Mia Minnis.
40 reviews
June 6, 2022
Closer to a 2.5/5 than a 3. I wanted to like this so much more than I did. For a novel with the tagline "Penelope Speaks" it sure did feel like we only ever heard from Odysseus. I would have liked way more from her point of view, especially since Odysseus had this fun habit of talking about how much he thought women were liars by nature all the time--I would have been more forgiving of this if he had referenced his famous run ins with untrustworthy women in the past and this was acknowledged as a response to his trauma from adventuring but it literally never is. This just had so much potential, as I'm seeing from a lot of Penelope books, that got wasted on needless POV sections of pages of Odysseus waxing poetic about how his life is so hard because women lie to him but he's also super clever and the best ever at disguises. and he never once suspects Penelope knows it's him. because how could a woman see through his super clever disguise of UHH rags and mud.

This book frustrated me.
Profile Image for flaams.
406 reviews53 followers
Shelved as 'dnf'
December 9, 2020
Questo è uno di quei libri che è nella mia libreria da tempo quasi immemore. Lo aveva assegnato la professoressa di italiano nell'estate tra il primo e il secondo liceo, non ero riuscita a finirlo all'epoca e non sono riuscita a finirlo neanche questa volta.
Credo che il mio problema sia dovuto al mio odio per i retelling e il mio grande amore per la Grecia e per Omero. Mi ero ricreduta quando avevo letto un retelling dell'Iliade e speravo che riprovando a leggere questo libro sarei riuscita a superare questo mio blocco, ma credo proprio di aver riposto le mie speranze nel libro sbagliato.
Profile Image for Artsalnov.
239 reviews4 followers
February 24, 2021
«Итака навсегда», странное ощущение дежавю от прочтения.
Посоветовали в универе почитать после рассказов об «утраченных книгах Одиссея», Владислав Эдуардович, респект и уважуха, если читаете Гудридс)))
В общем в целом хорошо, так чтобы прям бомбило, как после «утраченных книг», не бомбило.
В целом очень трогательно, прям местами приходилось затаиться в ожидании неожиданного (хотя история вроде как на 99% классическая).
Так и не с��ог вспомнить было ли вот это произведение положено в экранизацию 90-ых с Армандом Ассанте, был двухкассетник в своё время, засмотренный до дыр!)))
Profile Image for Natalia.
334 reviews39 followers
April 8, 2021
Идеальный retelling античного сюжета об Одиссее, умная, стильная и глубокая книга. И хотя история возвращения Одиссея на Итаку после двадцатилетнего отсутствия уже, казалось бы, пересказана на разные лады сотни раз, в этой книге есть неожиданные повороты, которые автор сумел совершить аккуратно и с уважением к источнику.
Гениальный миф об Одиссее дает возможность рефлексии и переработки и, наверное, есть и еще появятся новые версии, но у Луиджи Малерба, на мой взгляд, получилась книга совершенно замечательная, для меня - одна из лучших в этом жанре.
Profile Image for Raffa Liguori.
5 reviews7 followers
October 13, 2022
Carina l'idea di un approfondimento più realistico della psiche di Penelope, purtroppo trovo la realizzazione poco riuscita. Lo stile di scrittura tramite pov non mi ha entusiasmata e, in più, il finale è estremamente frettoloso e poco in linea con la prima parte del libro.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Jenia.
468 reviews102 followers
December 4, 2021
4.5 stars. The beginning was a little slow, basically recounting the end of the Odyssey, but when it finally gets to Penelope and Odysseus meeting, it's a delight.
Displaying 1 - 30 of 103 reviews

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