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Il ciclo di Avalon #1A

Le nebbie di Avalon. Parte prima

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Potente maga dotata della Vista, Morgaine ha sempre avuto la capacità di scrutare nella mente delle persone e di conoscere i loro pensieri. Ora, in là con gli anni e in pace con il mondo e con sé stessa, ha deciso di ripercorrere la propria vita e di narrare l'epica storia dell'ascesa e della caduta di Camelot. E ha scelto di farlo non attraverso le gesta eroiche dei cavalieri della Tavola Rotonda, ma attingendo a ciò che il suo potere le ha permesso di conoscere, per dare finalmente voce alle donne che, insieme a lei, hanno visto il mondo che conoscevano cambiare radicalmente e l'Isola Sacra di Avalon svanire per sempre nelle nebbie.
È una storia che inizia quando Morgaine è ancora bambina, con una visione che annuncia a sua madre Igraine l'imminente visita della sorellastra Viviane, la Dama del Lago, e di Taliesin, il Merlino di Britannia, messaggero degli Dei. Sono giunti fino a Tintagel per annunciarle che sarà lei a portare in grembo il Sommo Re, l'uomo destinato a salvare il regno e a portare la pace e l'unità tra i popoli.
È una profezia a cui Igraine, stanca di essere una pedina al servizio di poteri più grandi, cerca di ribellarsi con tutta se stessa. Ma non si può sfuggire al destino, e ben presto la giovane donna si trova in viaggio verso Londra e verso un futuro che cambierà non solo la sua vita, ma anche quella di sua figlia Morgaine.

601 pages, Paperback

First published December 1, 1982

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About the author

Marion Zimmer Bradley

695 books4,498 followers
Marion Eleanor Zimmer Bradley was an American author of fantasy novels such as The Mists of Avalon and the Darkover series, often with a feminist outlook.

Bradley's first published novel-length work was Falcons of Narabedla, first published in the May 1957 issue of Other Worlds. When she was a child, Bradley stated that she enjoyed reading adventure fantasy authors such as Henry Kuttner, Edmond Hamilton, and Leigh Brackett, especially when they wrote about "the glint of strange suns on worlds that never were and never would be." Her first novel and much of her subsequent work show their influence strongly.

Early in her career, writing as Morgan Ives, Miriam Gardner, John Dexter, and Lee Chapman, Marion Zimmer Bradley produced several works outside the speculative fiction genre, including some gay and lesbian pulp fiction novels. For example, I Am a Lesbian was published in 1962. Though relatively tame by today's standards, they were considered pornographic when published, and for a long time she refused to disclose the titles she wrote under these pseudonyms.

Her 1958 story The Planet Savers introduced the planet of Darkover, which became the setting of a popular series by Bradley and other authors. The Darkover milieu may be considered as either fantasy with science fiction overtones or as science fiction with fantasy overtones, as Darkover is a lost earth colony where psi powers developed to an unusual degree. Bradley wrote many Darkover novels by herself, but in her later years collaborated with other authors for publication; her literary collaborators have continued the series since her death.

Bradley took an active role in science-fiction and fantasy fandom, promoting interaction with professional authors and publishers and making several important contributions to the subculture.

For many years, Bradley actively encouraged Darkover fan fiction and reprinted some of it in commercial Darkover anthologies, continuing to encourage submissions from unpublished authors, but this ended after a dispute with a fan over an unpublished Darkover novel of Bradley's that had similarities to some of the fan's stories. As a result, the novel remained unpublished, and Bradley demanded the cessation of all Darkover fan fiction.

Bradley was also the editor of the long-running Sword and Sorceress anthology series, which encouraged submissions of fantasy stories featuring original and non-traditional heroines from young and upcoming authors. Although she particularly encouraged young female authors, she was not averse to including male authors in her anthologies. Mercedes Lackey was just one of many authors who first appeared in the anthologies. She also maintained a large family of writers at her home in Berkeley. Ms Bradley was editing the final Sword and Sorceress manuscript up until the week of her death in September of 1999.

Probably her most famous single novel is The Mists of Avalon. A retelling of the Camelot legend from the point of view of Morgaine and Gwenhwyfar, it grew into a series of books; like the Darkover series, the later novels are written with or by other authors and have continued to appear after Bradley's death.

Her reputation has been posthumously marred by multiple accusations of child sexual abuse by her daughter Moira Greyland, and for allegedly assisting her second husband, convicted child abuser Walter Breen, in sexually abusing multiple unrelated children.

(from Wikipedia)

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Community Reviews

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742 (34%)
4 stars
776 (36%)
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426 (20%)
2 stars
143 (6%)
1 star
42 (1%)
Displaying 1 - 30 of 151 reviews
Profile Image for Valentina Ghetti.
196 reviews2,274 followers
September 2, 2021
Mi risulta sempre molto difficile scrivere recensioni di libri che mi sono piaciuti totalmente, perché non mi vengono in mente altre parole se non: leggetelo, è bellissimo.

Ma so che, giustamente, non basta.

Allora vi dico: leggetelo perchè è scritto in maniera magistrale. Leggetelo per amare l'ambizione di Igraine, la forza di Morgaine e la fragilità Gwenhwyfar. Leggetelo per approfondire la storia del ciclo arturiano da un punto di vista insolito. Leggetelo per scoprire qualcosa di più sui culti celtici.
Leggetelo se vi attira uno solo di questi elementi o tutti insieme.
Davanti ad alcuni libri si rimane senza parole, quindi mi resta poco altro da dire, se non: leggetelo, è bellissimo.
Profile Image for Giorgia.
Author 3 books750 followers
October 29, 2021
[4.5? Non so, sto ancora valutando] È stato un viaggio lungo, iniziato mesi fa e terminato solo ora perché non volevo guastarmi l'esperienza di lettura a causa di un periodo non ottimale per questo romanzo.
Si tratta di un libro non esente da difetti: i pensieri delle protagoniste si ripetono così tanto da farle divenire logorroiche, la mole del testo poteva essere di certo ridotta di molto tagliando su queste sequenze riflessive o su alcuni scambi meno rilevanti ai fini della trama. Quindi sì, pesante e non perfetto.
Eppure ha fascino. La scrittura è molto evocativa e, per essere un libro degli anni '80 è anche piuttosto buono dal punto di vista tecnico: diversi punti di vista, per la maggior parte del tempo focalizzati, difficilmente si oscilla tra una personaggia e l'altra e, quando succede, non è troppo fastidioso. Niente narratore onnisciente, grazie al cielo.
E poi è d'atmosfera, si riesce a percepire il freddo della Cornovaglia o il calore dei banchetti, l'estati dei rituali di Beltane e il potere della Dea. Quindi molto bello, ma bisogna trovare il momento giusto per leggerlo.
Profile Image for beesp.
386 reviews45 followers
November 20, 2018
Avrei voluto poter leggere “Le nebbie di Avalon” con l’entusiasmo che mi aveva ispirato il libro di Michela Murgia. Ma così non è stato. “Le nebbie di Avalon” è un feuilleton, così lo definisce la Murgia, e in questi termini mi sento di parlarne anch’io. È un libro che ha pochi pregi stilistici (sebbene sia qualitativamente superiore rispetto a gran parte di narrativa popolare attuale, eh, bisogna specificarlo, perché adesso pare che quando si dice di qualcuno “scrive decentemente, niente più niente di meno” si voglia intendere che sappia comporre una frase sensata, ma quello NON È scrivere), ma coltiva una storia interessante che ci riporta col cuore alla saga bretone. Il problema è che nonostante i personaggi risultino accattivanti e le loro caratterizzazioni talvolta ben riuscite, nonostante i cliché non disturbino la lettura, almeno non costantemente, nonostante sia una storia interessante di amori, intrighi politici, conflitti sociali e religiosi, si arriva alla fine del libro (specifichiamolo: primo di due volumi che compongono soltanto il primo libro della saga) con l’impressione di esseri tuffati in un mare vastissimo di racconto inconcludente. Ho finito il libro e mi ricordo ben pochi momenti degni di nota, e il resto? Occupato da banchetti, viaggi, spostamenti, e dialoghi per cui si vorrebbe lanciare un po’ il libro dalla finestra.
A parte questo, queste due stelline non tolgono nulla al fascino di un libro che racconta una religione antica attraverso le donne, uniche protagoniste, uniche tra i personaggi ad avere voce nel racconto. Le due stelline sono un punto di partenza. Io continuerò a leggere perché ormai sono dipendente del mondo e della religione di Avalon, I’m hooked, e sopporterò i difetti, sopporterò tutto pur di addentrarmi di nuovo in questo mondo meraviglioso, in cui si percepisce l’atmosfera di epoche che finiscono...
Profile Image for Benedetta Troni.
80 reviews10 followers
February 21, 2024
Dunque, dopo aver iniziato a leggere questo libro e aver letto le recensioni di Krell, ho deciso di imbarcarmi in un'impresa folle: leggere tutti i libri del Ciclo di Avalon pubblicati da Harper Collins (così ogni volta che ne esce uno nuovo ho la scusa per farmi la rilettura di tutta la serie) E l'intero ciclo di Lyonesse di Vance E la dilogia di Ys di Sara Simoni. Così facciamo un tour de force su tutte le isole fantastiche delle isole britanniche.

Tornando al libro in questione, non ho molto da dire: è scritto divinamente, i personaggi sono molto ben delineati, anche quelli più antipatici come Ginevra. Lei in particolare fa la parte della cristiana devota e ligia fino al midollo alla sua religione, ma nella realtà è una povera infelice che soffre di agorafobia e ha così tanta paura del peccato da vivere nella costante autoflagellazione.
Anche Morgaine che è il suo esatto opposto, vive una vita all'apparenza libera da vincoli morali/religiosi, facendo un po' quel che cavolo le pare ma lo fa essenzialmente per mandare un gigantesco dito medio a Vivien (sua zia) e alle sue macchinazioni di cui è stata una pedina, quindi di conseguenza nemmeno lei vive per sé stessa.
Artur è un povero coglioncello che vorrebbe solo starsene tranquillo alla sua corte e trovarsi un erede (anche illegittimo) che continui la sua opera di pacificazione della Britannia. Invece anche lui viene tirato per la giacca da una parte e dall'altra.

E poi arriviamo alla questione più spinosa: rileggere questo libro con la consapevolezza di quello che ha fatto l'autrice fa assumere tutto un altro significato alle scene sessuali (soprattutto rituali). Una donna che nei suoi romanzi predica la sorellanza e si inventa (impastando leggende celtiche e interpretazioni più o meno fantasiose) un culto in cui le donne sono emancipate, c'è rispetto per la natura e quasi una tolleranza per gli omosessuali, ma poi nel privato abusa sessualmente della figlia minore può essere solo due cose:
1) Una furbona che ha scritto le cose di cui sopra solo perché andavano di moda negli anni 80'-90' (quando ci fu il boom dei movimenti ecologisti e femministi e la nascita del neopaganesimo che incorporava le loro istanze), senza però crederci davvero.
2) Una mente così deviata da glorificare l'abuso rituale su minore.

In sintesi questo libro offre tanto materiale di discussione e ritengo che proprio per questo dovrebbe essere letto. Al di là delle cose di cui sopra è una bella storia che ti immerge nelle corti di re Artù e nelle altre leggende della Britannia, motivo per cui continuerò questa avventura tra le nebbie di Avalon, Ys e Lyonesse.
Profile Image for Ma.
245 reviews19 followers
May 28, 2016
Déception. J'aurais voulu aimé ce livre, je m'y préparais, peut-être trop, et puis non. Malgré quelques passages accrocheurs, je suis passée complètement à côté de ce roman qu'on dit culte.
Une femme réécrit le mythe arthurien en mettant les femmes au premier plan : on s'attend à une tournure un brin féministe. Et bien non, que dalle, j'y ai vu des femmes un peu "quiches" et têtes à claques, une mère castratrice et une effrontée, Morgane, qui était bien partie pour être l'héroïne la plus intéressante, pis, ben, en fait "plouf". La femme est écartelée entre plusieurs clichés, et n'a toujours pas plus d'intérêt ici que d'assurer la descendance du royaume et de faire de jolies broderies. Quitte à prendre quelques libertés avec le cycle original, en lui donnant une note plus historique que merveilleuse, pourquoi ne pas aller plus loin dans la construction de ces perso féminins? Je comprends également le difficile basculement vers l'âge chrétien, l'hésitation entre religion païenne, chrétienne, syncrétisme, tolérance, obscurantisme... Mais la question est traitée sans grande subtilité. L'histoire prend son temps, se laissant ralentir par sa dimension fresque historique.
Malgré tout ça, parce que je suis bornée et que cette version française est à la fois tronquée et coupée en deux, je suis curieuse de terminer, non pas le cycle, mais au moins la suite Les Brumes d'Avalon, ce qui correspond au premier tome anglais "The Mists of Avalon". Bornée, maso ou optimiste?!
Profile Image for Bluefly.
336 reviews16 followers
November 22, 2018
Uno dei più bei libri di MZB, in cui rivive il mito arturiano dal punto di vista femminile (e femminista). Il culto degli antichi misteri oggi è ancora vivo e profondo e questo romanzo meraviglioso, che grazie alla HarperCollins possiamo leggere in versione integrale, non invecchierà mai. Lo avevo letto molti anni fa nella sua prima edizione, lo rileggo oggi con altri occhi e lo trovo ancora più bello e avvincente. Lasciatevi avvolgere dalle nebbie di Avalon, se vi sentirete finalmente a casa, la Grande Dea avrà toccato anche voi.
Profile Image for marghe.
45 reviews
March 30, 2022
Avrei dato 4 stelle se non fosse per Ginevra. Nessun personaggio mi ha mai irritata tanto!
Profile Image for I Mondi Fantastici.
247 reviews17 followers
November 23, 2018
Il libro è una rilettura della materia di Britannia (le storie di Artù e dei Cavalieri della Tavola rotonda, per capirci), che abbraccia l'intera epopea di Camelot, mostrandoci il prima, il durante e anche il dopo. La storia inizia con gli intrighi tessuti da Merlino e da Viviana, decisi a far accoppiare Igraine, sorella di Viviana, con Uther Pendragon, grande capo guerriero che è riuscito a riunire numerosi clan e tribù dell'isola, per contrastare la minaccia dei Sassoni. Come sappiamo (se non lo sapete, ecco uno spoiler!), dalla loro unione nascerà Artù, il re in eterno. Il libro prosegue poi mostrando la fanciullezza di Artù, la sua ascesa al trono, la fondazione di Camelot e dell'ordine dei Cavalieri e tutte le vicende che sono seguite, nella buona e nella cattiva sorte, arrivando alla morte del re (anche questo è uno spoiler, ma se siete appassionati di materia di Britannia sapete che in tutte le storie, ahimè, Artù muore) e alla fine del mondo celtico/pagano, distrutto dall'avanzata del nuovo mondo.

Trama a parte, che comunque è molto ricca, con tanti personaggi (tutti costruiti benissimo e incastrati in maniera magistrale), la bellezza nel romanzo sta, a mio parere, nella capacità dell'autrice di rappresentare questo mondo misterioso e un po' magico, di trascinare il lettore all'interno di quel mondo, di farlo passeggiare per l'isola di Avalon o sulle mura di Camelot. Ogni volta che leggo "Le nebbie di Avalon", e l'ho già fatto almeno 4/5 volte, mi ritrovo là, a vagare nella nebbia in cerca della via che mi porterà al lago, a cercare l'odore delle erbe e degli alberi in frutto, a tendere l'orecchio nella speranza di udire le campane di Glastonbury che mi indichino la via. Una magia potente, quella scatenata da Marion Zimmer Bradley, una magia a cui il lettore può solo chinare il capo e farsi trasportare dalla bellezza di quel sogno che è il romanzo.

Altro aspetto curatissimo sono i personaggi, in particolare le figure femminili, che sono quelle che dominano nel romanzo: Igraine, Viviana, Ginevra e Morgana sono le quattro protagoniste della storia, a cui aggiungerei Morgause, con tutti i suoi intrighi. Le varie facce della Dea, come le definisce Morgana. Non semplici spettatrici, ma protagoniste, motore della vicenda, con i loro gesti, le trame che imbastiscono, il loro carattere forte e le loro scelte. E proprio da quelle scelte dipende il destino di Camelot e di Avalon, assolutamente legati: la spada e il calice, il potere temporale e quello spirituale, sono uniti in maniera indissolubile e quando uno cade...

Tra i personaggi maschili ho apprezzato Artù, Taliesin (il Merlino di Britannia) e soprattutto Lancillotto, che è da sempre il mio preferito nel ciclo arturiano. Il cavaliere per eccellenza, abile in guerra e fedele al suo re, eppure schiavo della sua maledizione, schiavo del suo dover essere per forza perfetto, di dover essere quello che gli altri si aspettano che lui sia (a chi non è mai successo?), senza poter essere quello che realmente è, senza poter avere quello che davvero vuole. Il suo amore per Artù, in questo romanzo, supera quello delle bromance moderne, tanto amate dai fandom delle serie tv, ma è intenso, genuino e drammatico, un amore che divora il Cavaliere dall'interno. E condannerà tutti loro.

Lo stile è sublime, scorre benissimo, entra alla perfezione nei pensieri, nelle emozioni dei personaggi, regalandoci un grande affresco dell'epopea magica della Britannia di quel tempo, quando l'Impero Romano stava regredendo e le popolazioni dell'isola erano rimaste sole a difendersi dalle invasioni dei Sassoni. E' un momento di passaggio, tra vecchio e nuovo, tra gli antichi riti della Madre Terra (la Dea primordiale) e il nuovo culto del Cristianesimo, che sta divampando, come nel resto dell'Europa, e mietendo le sue vittime. Molto bella anche la ricostruzione dello spirito del tempo, di questo scontro tra chi cerca di resistere, di ancorarsi al passato, di non perdere le proprie tradizioni, la propria cultura, e chi invece si lascia trascinare dalle novità, dall'avanzare del nuovo. In questo conflitto c'è un'altra bella chiave di lettura del romanzo.

Nel complesso, un capolavoro, per ora ineguagliato. Forse non sarà la "vera" storia di Artù e di Camelot, ma alla fine stiamo parlando di miti, di leggende, non di fatti storici documentati, e quando la trama è così coinvolgente, quando il potere della parola stampata trasborda dalle pagine, come le piene che a volte allagano Glastobury e la sua pianura, allora non possiamo che lasciarsi trascinare e sprofondare nello spirito del tempo, sperando di ritrovarci ad Avalon o in cima al Tor, a respirare la brezza di un tempo che non c'è più. E chissà, a camminare come novizi nei sentieri che portano in cima all'Isola Sacra e apprendere le antiche arti... Buona lettura, viaggiatori!
Profile Image for zetatl.
43 reviews4 followers
March 23, 2024
Non pensavo mi sarebbe piaciuto così tanto, sigh
Profile Image for The Spritzy witch.
38 reviews11 followers
May 4, 2019
Mi sto domandando perché non abbia letto prima questo libro. Sarà l'autentica crisi mistica che sto passando, ma reputo questo libro, nonostante le vicende siano arcinote, preziosissimo. Lo stile è scorrevole e apprezzo la scelta di lasciare i nomi dei personaggi originali senza traduzione. A chi piace il fantasy troverà pane per i suoi denti, mentre un pagano o aspirante tale troverà un bel confronto con l'assurdità del cristianesimo. Bellissimo.
Profile Image for Dorian Nescio.
Author 2 books11 followers
March 31, 2020
"Le candide di Gwenhwyfar": l'avrei chiamato io. Spero che la seconda parte contenga un bel trattato sul drago di Pellinore, che dopo Kevin il Bardo, è stato la cosa migliore dell'intero romanzo.
Profile Image for Mlle Pointillés.
442 reviews41 followers
August 14, 2017
J'ai réalisé pendant ma lecture que j'avais déjà lu ce roman il y a un paquet d'années (je m'éviterais ici le coup de vieux du compte exact...^^)

Je suis toujours autant captivée par les légendes arthuriennes et j'attendais beaucoup de cette histoire racontée d'un point de vue féminin.
J'ai malheureusement trouvé les héroïnes trop calculatrices et souvent insignifiantes (mais que fait Guenièvre à part ne servir à rien nomdedieu??)

Il est très intéressant d'en apprendre plus sur Morgane, qui est souvent vue comme la méchante, et que j'ai découvert aussi sensible et blessée...
Je suis moins convaincue par l'écriture et le manque de subtilité avec lequel est traité le thème des religions.

Je lirais la suite je pense, mais sans ressentir le besoin avide de me jeter dessus aujourd'hui ^^'
Profile Image for giuneitesti ❆.
245 reviews34 followers
August 13, 2021
Che sofferenza, leggere questo libro. Ne avevo sentito parlare benissimo e mi aspettavo, come minimo, che fosse almeno scritto bene, in maniera fluida, evocativa, non ripetitiva. Invece mi sono ritrovata tra le mani un libro scritto davvero male, con un potenziale ENORME (per la storia, per l’ambientazione, per i personaggi stessi!) che però si fa fatica a portare avanti; arranca, e tu arranchi con lui.
I personaggi sono l’unica cosa ben costruita, ma dato che appartengono al ciclo arturiano non sono neanche frutto della fantasia dell’autrice. La loro psicologia è comunque esasperante: i loro pensieri vengono ripetuti mille volte senza un’evoluzione, una crescita, no. Nulla. Ripetitivi come tutto il resto del libro.
Peccato. Peccato.
Profile Image for Padmin.
973 reviews50 followers
Read
February 26, 2020
Non so a che pagina ho mollato, perché l'e-reader non tiene conto del numero delle pagine: comunque, prima della metà. Sapevo anche che il fantasy non era il mio genere, ma davvero non ce la faccio ad andare oltre. Magari ci tornerò, chissà...
Profile Image for TwinFitzgeraldKirkland.
216 reviews13 followers
February 5, 2019
Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica “Distruggiamo senza pietà opere molto amate ”, cosa che sembra accadere molto spesso, ultimamente. Oggi siamo qui per parlarvi di un vero caposaldo del genere fantasy e, parrebbe, della letteratura d’intrattenimento femminista, vale a dire il primo romanzo della saga di Marion Zimmer Bradley.

Ora, credo sia doverosa una premessa: il mio giudizio non è stato in alcun modo influenzato dalla discutibile storia personale dell’autrice (anche se certe scene inutilmente pruriginose ai danni di minorenni come la palpata di Lot ai danni di una giovane ancella di fronte a una moglie indifferente hanno assunto tutto un altro significato, e se già normalmente le gradisco poco quando non hanno un senso logico all’interno della storia, qui le ho proprio disprezzate), in quanto sono convinta che un autore vada valutato e giudicato separatamente dalla sua opera. Conoscere la vita dell’autore piuò aiutare a comprendere la sua poetica, ma gettare cacca sull’opera per quello che l’autore fa di biasimevole nella vita privata non è un modo corretto di valutare le cose.

Un’altra premessa doverosa è che io non ci tengo particolarmente a fare la bastian contraria, e che mi avvicino a questi libri spinta dalle recensioni entusiastiche con fiducia e con la certezza di impiegare il mio tempo con qualcosa di bello che mi regalerà tante ore di intrattenimento, quindi non parto con l’idea di gettare cacca addosso ai capisaldi di genere. Ma se mi ritrovo di fronte a cose che decisamente non risultano all’altezza delle mie aspettative e che soprattutto non mi sembrano questo dono di dio alla letteratura mondiale per cui mi erano state spacciate (e non intendo trovare come giustificazione il fatto che il libro è dell’83 e vada contestualizzato. Il Signore degli anelli, tra gli altri, lo precede di 30 anni e ancora funziona, ed è questo che lo rende un capolavoro) io arrivo alla fine e do la mia umile opinione come tutti.

*

Le Nebbie di Avalon è null’altro che la narrazione del ciclo arturiano raccontato dal punto di vista delle sue donne, il tutto sullo sfondo del lento e inesorabile disgregarsi di un sistema matriarcale legato agli antichi culti celtici per mano della neo affermata religione cristiana. Il che in sé era un qualcosa che avrebbe potuto essere decisamente nelle mie corde, specie per quel che riguarda il background politico: sarei morta di piacere nel vedere l’analisi puntuale di un sistema religioso e politico antichissimo che muore sotto la violenza e l’arroganza del uovo arrivato, dello scontro tra donne che sono cresciute in un sistema che conferiva loro poteri inimmaginabili e una posizione di predominio e altre educate dal cristianesimo alla sottomissione e alla cieca passività. Ma soprattutto sarei morta nel leggere di uno scontro tra una civiltà antropocentrica e una della colpa e del peccato.
In barba alla religione di pace e amore che vanno spacciandoci oggi.
Purtroppo man mano che avanzavo nella lettura di questo romanzo l’entusiasmo provato a seguito dei primi dialoghi (banalotti ma tutt’altro che spiacevoli) è rapidamente scemato quando mi sono resa conto di trovarmi più di fronte a un Harmony con le tuniche e le spade che a un romanzo nelle mie corde. I problemi che personalmente ho riscontrato sono i seguenti:

1) E’ incredibilmente ripetitivo
Non so come sia possibile scrivere un libro in cui riesce ad accadere di tutto senza che al tempo stesso si muova davvero foglia, eppure la Bradley ci riesce. In 400 e passa pagine non accade nulla che esuli da situazioni che si sarebbero potute tirare fuori da una soap opera: coiti pruriginosi, gravidanze tragiche, rivalità tra gatte di vicolo, tradimenti, Con ogni tanto un accenno di pozioni magiche o qualche dialogo che potrebbe riassumersi con “il cristianesimo è ipocrita” e “la dea sa tutto” (però non fa mai un cazzo) giusto, per non dimenticarsi che non siamo in Sentieri. All’ennesimo monologo di Morgana che si sente vecchia e sfatta mentre tutti intorno a lei ne elogiano la bellezza senza tempo e ammantata di potere mistico anche basta.

2) Lo spazio dato alle donne, mi spiace, è inutile
E’ vero, come ho sentito dire a più riprese, che Le nebbie di Avalon è un romanzo al femminile, un romanzo che finalmente riesce a dare voce alle donne in un mondo come quello della letteratura fantasy fino a quel momento dominato in larga parte da nerboruti guerrieri (e da autori uomini che facevano vivere grandi avventure e mirabolanti imprese ai rappresentanti del loro sesso mentre le donne stavano a casa a far la calza e sfornare figli), ma la voce data a queste donne la definirei una grandissima occasione sprecata.

A che serve infatti incentrare un romanzo sulle figure femmiinili, costruire la tua storia su uno scontro di civiltà (quella matriarcale di Avalon e quella patriarcale dell’Inghilterra di un Artù ormai in balia dei preti) quando a conti fatti tutte queste donne non fanno altro che parlare di amore, di maternità nella sua accezione ottocentesca, di religione, di gestione della casa e di quanto a 20 anni siano già delle vecchie befane con l’utero in rottamazione per 400 pagine e passa? A quel punto non mi potrei leggere direttamente un Harmony, che almeno è onesto nelle sue intenzioni di voler distinguere il mondo tra donne innamorate dell’amore e di intrallazzi pruriginosi, e uomini brutali e testosteronici senza che queste storie di corna molto trasgry mi vengano spacciate come un dono di dio al femminismo?

Se poi ogni tanto pure compare un personaggio che effettivamente si distingue, una donna di potere a capo di un sistema matriarcale come Viviana per dirne una, questa subito deve passare più tempo a giustificare le proprie scelte dietro la supercazzola dell’amore che non è bello se non è litigarello e farci sapere quanto sta soffrendo per quello che fa, perché le donne anche se sono capi politici non possono fare in serenità scelte moralmente discutibili in nome del benessere del proprio regno: devono porsi i dubbi esistenziali, altrimenti sei una stronza come Morgause. E comunque non bisogna mai dimenticarsi di specificare che a 20 anni sei un rudere.
Ovviamente pure l’alta sacerdotessa di Avalor si fa le pare sulle rughe come manco negli spot Vichy.

Paradossalmente l’unica donna di questo romanzo che apprezzo e comprendo davvero è l’odiatissima (da quello che ho capito il fandom brucia effici di paglia con le sue fattezze per maledirla) Ginevra: credo sia l’unico personaggio plausibile in un mucchio di sacerdotesse matriarcali o donne ambiziose che derivano da quella genia che agiscono come novizie di monastero o come troioni incipriati dell’Ancient Regime (noto periodo matriarcale della storia francese). Una donna cresciuta in seno alla chiesa ed educata al senso di colpa per il solo fatto di essere nata con le ovaie, che dedica la propria esistenza alla sottomissione a dio e all’uomo, che fa ogni cosa sia in suo potere per comportarsi rettamente (compreso convincere il marito a rinnegare i propri ideali e i propri vecchi amici in nome della sua religione, o sublimare i sentimenti d’amore provati per Lancillotto nonostante il beneplacito di Artù e quel ridicolo aborto di menage a trois), eppure sente continuamente su di sé il peso della punizione e del biasimo divini, non riuscendo in alcun modo a donare un figlio e un erede a Camelot.

E’ quindi perfettamente giustificata nel suo odio e nei suoi comportamenti ostili nei confronti di Morgana, simbolo non solo di una religione che le hanno insegnato a vedere come demoniaca ma simbolo anche e soprattutto del suo fallimento personale come donna e come regina (in quanto Morgana un figlio l’ha avuto, e proprio dal marito).

Quindi sì, Ginevra non è un personaggio che ispira simpatia (come buona parte dei personaggi di questo romanzo per quel che mi riguarda), è sciocca (per usare un eufemismo) e ottenebrata da una fede che le causa solo dolore e paura, ma non è nemmeno questa sorgente di tutti i mali per cui certe fan vogliono farla passare (la stessa Bradley, attraverso Morgana, fa capire in modo molto chiaro che è da imputarsi responsabile solo Artù, l’unico che ha fisicamente stipulato un patto con Avalon e con la dama del lago), ma è l’unica per cui ho provato sincera compassione quando dà sfogo al suo dolore dicendo Dio non mi ha ricompensata per la mia virtù. Cosa mi fa pensare che possa punirmi? Forse Dio non esiste. Forse è una grande menzogna dei preti per poter dare ordini all’umanità e persino al re“.

3) Dare tanto spazio a donne che parlano in continuazione di cose tanto noiose e tradizionalmente legate alle utero dotate costringe la Bradley a rendere i suoi uomini dei pupazzi senza spessore, perché non reggano il confronto
Gli uomini in questo libro sono quelli che tecnicamente dovrebbero fare le cose più interessanti e avventurose, e che dovrebbero quindi ridestare il mio interesse: gestire un regno tutt’altro che stabile, partire per audaci imprese, combattere contro nemici barbari e violenti, ordire intrighi politici…. Peccato che per ovvi motivi li si veda praticamente solo nella loro dimensione domestica, intenti a corteggiare giovani ancelle o a trombarsi le mogli o a chiacchierare di amenità con le signore della corte.
Quando non risultano proprio inutili banderuole che girano intorno al dito delle rispettive signore o che ogni tanto si fanno venire qualche pensiero gay per il loro re (cosa che inizia e muore nel tempo di due paragrafi e non serve a nulla a livello di narrazione, solo a ribadire ancora una volta quanto è trasgry questo romanzo).
Intendiamoci, anche i personaggi di Tolkien non brillavano per spessore, ma perché Tolkien voleva creare un grande romanzo epico al pari di quelli greci, e Achille non è certo Amleto: i personaggi della Bradley sono inconsistenti perché devono vivere all’ombra di donne che parlano solo di rughe, corna e figli, o degli errori commessi senza che poi nel pratico si cerchi di fare davvero qualcosa di utile per non commetterli più.

4) Non si avverte per nulla questo fantomatico scontro di civiltà
Alla fine, strigni strigni, i pensieri di Viviana sono perfettamente in linea con quelli di Morgause che sono perfettamente in linea con quelli di Ginevra. Tutte queste donne dovrebbero avere dentro di loro da un lato la forza imponente di essere le rappresetanti di un culto che le vedeva come incarnazione di divinità, regine incontrastate e depositarie di misteri e magie smarrite nella notte dei tempi, e dall’altra dovrebbero invece subire la colpa del peccato, la sudditanza nei confronti degli uomini e dei sacerdoti, la condanna e l’odio per se stesse.
Invece tutte fanno gli stessi discorsi sulla maternità, tutte non capiscono più nulla appena vedono il pene dei loro sogni (cosa che possono giustificare in Ginevra ma non in Morgana quando si incapriccia per Accolon. Volere della dea un par di maroni, sei un’adolescente con le turbe ormonali), tutte parlano delle rispettive divinità nello stesso identico modo (persino la Dea, strigni strigni, ha dei disegni suoi che a Morgana sembrano incomprensibili e sembra non ascoltare le suppliche delle sue sacerdotesse, disegni a cui ci si deve supinamente prostrare), tutte sembrano avere gli stessi tabù (Morgana che invita Lancillotto a parlare con un uomo delle sue pulsioni romantiche verso Artù non si può leggere) e questo non mi dà l’idea di avere davanti un racconto ambientato i un periodo di transizione in cui il Cristianesimo fa propri i concetti degli antichi culti per sostituirli, ma più di una scrittrice mediocre che non riesce a differenziare più di un tot i suoi personaggi nonostante provengano comunque da realtà ed esperienze di vita molto differenti.

Insomma, una vera delusione per quel che mi riguarda.
Profile Image for Luisa Basso.
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December 12, 2023
Le nebbie di Avalon (parte I)
Pag. 601

Eh no… non può finire così,non è giusto!
Che libro, non pensavo mi prendesse e piacesse così tanto, bellissimi tutti i personaggi, specialmente quelli femminili (una un po’ così così) e ho amato alla follia Morgana fin dall’inizio.
Coinvolgente, mai scontato, bellissima l’ambientazione, la parte “storica”, la parte religiosa e pagana.. bello tutto!
Profile Image for Francesca Landoni.
242 reviews10 followers
December 13, 2023
Un viaggio stupendo tra intrighi di corte, druidi, antichi misteri, leggende e magia.
Un libro ricco e pazzesco che incanta dalla prima all'ultima pagina (con un finale 😱)
Profile Image for ugo cemin.
12 reviews
June 9, 2022
“Ai miei tempi mi furono dati diversi nomi: sorella, amante, sacerdotessa, regina. In verità mi è toccato in sorte di essere una maga e forse verrà il giorno in cui bisognerà conoscere questa storia”.(Morgana/Morgaine). In questa nuova edizione l’editore HarperCollins presenta l’opera nella sua versione integrale, finora mai pubblicata in Italia, dividendola in due volumi e passando quindi da quelle 700 pagine circa delle scorse pubblicazioni ad oltre 1200 pagine di appagante imperversare, completo di una nuova traduzione e mantenendo nomi dei personaggi e luoghi delle vicende nella loro forma originale. Per chi non conoscesse “Le Nebbie di Avalon” si tratta dell’opera principe di un ciclo molto più ampio composto da sette volumi, nella sostanza una rivisitazione molto particolare del ciclo bretone: una leggenda affascinante e di grande successo raccontata però da una prospettiva intimamente femminile e femminista. Un mondo in cui sì, è sempre l’uomo ad avere il potere e a prendere le decisioni davvero importanti ma è la donna che, in maniera molto più silenziosa, signorile e discreta, surclassa spesso e volentieri la figura maschile prendendo di fatto, il potere. Nello specifico, la voce narrante appartiene a Morgana, da sempre dipinta come Morgana la cattiva, Morgana la vendicativa, Morgana la strega che in questo libro si riscopre di tutt’altra natura e di riscoperta positività, partendo dai suoi primi passi per giungere alla maturità con tutte le sue gioie ed i suoi dolori. Altro tema importante di quest’opera è la religione. Il libro fece grande scalpore al momento della sua uscita proprio perché restituiva una narrazione alternativa del Cristianesimo e appunto del Maschile: veniva in qualche modo messo in risalto la fascinazione per il Potere assoluto e la negazione del femminino Sacro, trasmesso dalla tradizione del luogo attraverso i vari riti pagano-celtici nei loro periodi sacri (solstizio, plenilunio ecc...gli stessi affrontati anche da Shakespeare nel “Sogno di una notte di mezza estate”). Intendiamoci, non si tratta di un tomo di trattati religiosi lento e noioso anzi, e piuttosto, uno scontro/confronto tra personaggi cristiani (più radicali, profondamente discostati dai credi delle religioni pagane) e personaggi pagani/celtici (legati al mondo della Natura in ogni sua forma e dimensione) senza prendere mai, da parte dell’autrice, una vera e propria posizione per una o l’altra parte e con grande rispetto per entrambi gli schieramenti. Considerando l’intera mole di personaggi contenuta nel libro, l’opera è correlata da tabelle dei personaggi principali, secondari, divinità e luoghi delle vicende, il tutto con relative spiegazioni e relazioni.
Profile Image for Jennifer.
124 reviews6 followers
May 18, 2016
J'ai adoré cette première partie. Totalement prise dans l'histoire et avide de connaître la suite. La preuve, il ne m'aura fallu que quelques jours pour lire ce livre malgré mes taches quotidiennes. Je finis cette lecture avec l'envie de taper sur Guenièvre cependant. Elle m'agace prodigieusement c'est officiel... Autant, au départ, j'avais un peu pitié. Là elle m'agace vraiment. Côté religion et place de la femme dans ce livre, je me rends compte que d'une manière globale et générale, les religions quelles qu'elles soient et les hommes au cours de l'histoire ont toujours tenté de rabaisser la femme et son pouvoir. Elle fait peur, son avis est parfois plus judicieux (si si) et donc on la cache, la domine, ou la décrédibilise pour mieux la cantonner dans son rôle de "femme au foyer sans avis ou volonté" (forcément elle est à l'origine de tous les péchés du monde.... Argument facile). C'est intéressant de lire un roman à la fois historique et féministe dans un sens. Même si je comprends que certaines auraient voulu que les femmes prennent plus le pouvoir. Enfin, de nos jours les choses n'ont pas tellement changé selon moi dans de nombreux cas. Sur une note plus légère, j'ai hâte de lire la suite désormais. Heureusement elle m'attend dans ma bibliothèque !
Profile Image for Robin.
605 reviews29 followers
September 11, 2021
J'ai tenté une seconde fois ce cycle car tout dedans me promettait un bon moment. Arthur, de l'historique, du paganisme. Mais non. C'est mou. Ygraine n'est pas crédible pour deux sous. Gorlois non plus. L'histoire d'amour entre Pendragon et Ygraine est ratée. C'est du deus ex machina h24. J'accroche pas.
140 reviews
August 24, 2020
J'avais gardé en mémoire un très bon souvenir de cette écriture de la légende arthurienne. Je ne me souvenais pas d'une Genièvre aussi tête à claque mais j'ai beaucoup apprécié ma relecture
Profile Image for The Books Blender.
703 reviews99 followers
February 20, 2019
“description"/

Mi dispiace d'essere rimasta colpevolmente indietro con il riportare le mie letture qui su GR, quindi chiedo scusa se, per recuperare in qualche libro, trovi solo il riassunto (come in questo caso 😬🙇‍♀️). Per la recensione completa, ti rimando all'articolo che trovi sul blog-> https://thebooksblender.altervista.or...

- Ho ricevuto una copia di questo libro in cambio di un'onesta recensione -

«Ai miei tempi mi furono dati diversi nomi:
sorella, amante, sacerdotessa, maga, regina.
In verità mi è toccato in sorte di essere una maga
e forse verrà il giorno in cui bisognerà
conoscere questa storia.»


Adesso che la sacra isola di Avalon è divenuta una semplice leggenda tra le nebbie e che il destino ha finito di tessere le sue trame, Morgaine (Morgana) ha deciso di raccontare la storia di quel mondo in bilico tra magia e liturgia, tra amore e dovere, tra Beltane e Cristo, tra druidi e preti.

E così i personaggi che tutti conosciamo del ciclo arturiano prendono vita ancora una volta per raccontare un'altra versione della storia: una in cui non ci sono solo intrighi e tradimenti, ma soprattutto strategie e calcoli. Una in cui le donne non sono solo semplici etichette di un ruolo ("madre" e "regina"), ma sono maghe, sacerdotesse, consapevoli, complicate, manipolatrici, traditrici e tradite.

E così Morgaine la fata conoscerà l'amore, la passione, la delusione, la perdita; Arthur (Artù) il re cervo fonderà un regno di cavalieri indomiti, miti fantastici, pace e prosperità; Lancelet (Lancillotto) amerà il suo re forse più di Gwenhwyfar (Ginevra) che obbedirà al suo destino con puerile fedeltà.

Ma questa storia parte ancor prima con Ambrosius, il sommo Re; Uther Pendragon; Igraine di Tintagel, Viviane (Viviana), la Dama del Lago; Taliesin, Merlino di Britannia; una serie di piani e progetti, un matrimonio da disfare, uno da creare e un trono che, ben presto, diventerà vacante.
Profile Image for dammydoc.
193 reviews
April 19, 2024
Marion Zimmer Bradley, Le Nebbie di Avalon. Parte Prima. Harper Collins Ed.

“... i cancelli tra i due mondi si confondevano nelle nebbie ed erano sempre aperti per l’uomo saggio e determinato. Poiché questo è il grande segreto, noto a tutti i sapienti dei nostri tempi: il mondo intorno lo creiamo noi stessi con i nostri pensieri, e ogni giorno lo rinnoviamo”.
La potente riscrittura del ciclo arturiano da parte di Marion Zimmer Bradley scava nel profondo una tradizione che non è solo letteraria: le storie di Morgaine, Arthur, Viviane (la Dama del Lago) Lancelet e Gwenhwyfar (Ginevra), Taliesin (Merlino) alimentano archetipi, tracciano percorsi di crescita individuali (vien subito in mente “La leggenda del Re Pescatore”, il film interpretato da Robin Williams e Jeff Bridges, ispirato - da lontano - ad un lavoro di Robert A. Johnson sulla strutturazione della psicologia maschile in parallelo alla narrazione della ricerca del Graal).
Una narrazione, quella classica, declinata in prevalenza nel solco di una visione misogina e patriarcale tipica della interpretazione più diffusa del Cristianesimo (“Morgan le Fay non andò in sposa, ma venne mandata in convento, dove si istruì e divenne una grande maga” , Thomas Malory, La morte di Artù, citato in esergo all’inizio del volume). Una narrazione che Marion Zimmer Bradley rielabora dando voce alle protagoniste -Morgaine in primis, a cui sono riservati capitoli in prima persona- e rileggendo la storia in termini di conflitto tra una religiosità ancorata ai ritmi della Natura (il culto della Dea), che non disconosce istinti e accetta e si integra nei processi di nascita, vita e morte, ed una, subentrante, quella cristiana, basata sulla colpa e sul peccato, sulla presunzione di essere unici depositari della Verità, utili strumenti di potere (“... dicono che il loro Dio ha concesso loro di dominare su tutto ciò che cresce nei campi e sugli animali. Ma noi abitanti delle colline e delle paludi, dei boschi e dei campi, sappiamo che non è così: non abbiamo il dominio sulla natura, ma è lei ad averlo su di noi...”)
Profile Image for SensationDaria.
271 reviews5 followers
November 12, 2022
“Le nebbie di Avalon” è solo il primo capitolo della storia del ciclo arruriano raccontata e interpretata da Marion Zimmer Bradley.

Ve lo descrivo con tre aggettivi:
lento, immersivo, epico.

Che NON significa noioso, troppo dettagliato, datato. Significa invece bellezza, sospiro, sogno, piacere. Un climax di emozioni, sensazioni e storia.

La trama è forse una delle più conosciute al mondo: re Artù e i suoi cavalieri hanno il compito di difendere la Britannia dai Sassoni; la regina Ginevra, Lancillotto e Morgana sono i capisaldi di una storia d’amore complessa e profondamente sensuale; Merlino, Kevin il bardo e Viviane rappresentano il mondo oltre le nebbie, quello della verità che è difficile da trovare e che solo chi ne è degno può raggiungere.

Come tutta l’epica, alle imprese e ai baci si affiancano religione e filosofia. Sono innumerevoli gli spunti di riflessione, intesa sia come “attività de pensiero” che come “riflettersi della morale sociale”.
Un fantasy attualissimo e particolarissimo, che dà rilievo alle voci femminili senza essere sessista; che miscela perfettamente il pantheon delle tradizioni umane al piano del fantastico. Sempre che di fantastico qualcosa ci sia, a me è parso tutto reale, concreto, credibile.

Che viaggio che ho intrapreso fra queste pagine! Uno da cui faccio fatica a ritornare.


Profile Image for Eleonora.
38 reviews
February 9, 2021
Esordio meraviglioso per una saga ambientata nell'epoca di Re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda.
Anche se Arthur è un personaggio assai marginale in questa storia perché, come già si intuisce dai primi capitoli, le vere protagoniste di questa saga sono le donne che hanno contribuito a creare le sue leggende.
Non voglio entrare troppo nel dettaglio, ma la storia mi ha appassionato tantissimo come non mi accadeva da tanto tempo.
Per questo ho voluto valutare il libro con quattro stelle, anche se ci sono state diverse cose che ho trovato troppo forzate e poco credibili. L'ho trovato anche molto ripetitivo e per il momento, nonostante il volume sia composto da due libri, non ho notato una crescita nei personaggi, ma anzi, una recessione.
Ho odiato a morte un personaggio in particolare, soprattutto per la sua incoerenza e per la sua fede ossessiva, rivelatasi alquanto bigotta in diverse occasioni.
Nonostante i continui riferimenti alla religione servissero a rendere più verosimile l'ambientazione, non è facile passarci sopra con leggerezza, per questo lo sconsiglio a coloro che non hanno voglia di leggere un sermone o di sentire una predica una pagina sì e una no.
Profile Image for Mallory.
68 reviews2 followers
November 24, 2021
È semplicemente incredibile!!!!
È tutto bello, completo, ricco, coinvolgente.
Credo di essermi maledetta da sola per aver aspettato tanto ad inoltrarmi tra le nebbie di Avalon.
La trama è fitta..una non più giovane sacerdotessa di Avalon decide di raccontarsi e raccontare la salita e l'ascesa di Arthur e i cavalieri di Camelot, decide di farlo attraverso la voce delle donne che hanno vissuto a stretto contatto con chi ha cambiato per sempre le terre delle Britannia.
Lei dotata del dono della vista vi racconterà la storia attraverso i sentimenti dei protagonisti.
Perché nessuno sfugge agli occhi di una sacerdotessa di Avalon.
Profile Image for Pietro Oliver.
30 reviews
February 3, 2022
Parola chiave: cazzuto.
Coinvolge tematiche religiose, il passaggio delle tradizioni pagane a quelle cristiane, oltre ad un passaggio da un mondo matriarcale ad uno patriarcale.
Ambientato nell'antica Britannia, ripercorre le leggende di Re Arthur, dei Druidi e di Morgaine (Morgana), in chiave fantasy.
La vicenda viene narrata da un punto di vista femminile, gli uomini del racconto passano molto in secondo piano dando maggior spazio ai personaggi femminili, ai loro pensieri/dialoghi e alle loro azioni.
Non vedo l'ora di leggere anche i seguenti.
Profile Image for nenene ⚡️.
7 reviews
March 11, 2024
Morgaine, ti amo tantissimo, con tutti i tuoi difetti e le avventatezze e il senso di superiorità e gli infiniti errori e la rabbia violenta e i pentimenti e tutto tutto tutto
Profile Image for Letizia.
89 reviews10 followers
July 23, 2021
J'ai toujours aimé la légende du Roi Arthur sans vraiment me plonger dedans. J'ai apprécié la lecture de ce premier ouvrage et la découverte de l'univers des Dames du lac, de la magie, de la force de la nature et de l'opposition des Chrétiens et des païens. Une série à continuer.
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