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Il libro dei mostri

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Roberto Bolaño racconta che il primo libro di Wilcock che gli capitò di leggere – «in giorni nei quali tutto faceva presagire solo tristezza» – gli «restituì l’allegria, come riescono a farlo solo i capolavori della letteratura che sono al tempo stesso capolavori dello humour nero». Da allora non smise mai di raccomandare, come si raccomanda un farmaco benefico, quello che definiva «uno dei più grandi e più strani (con tutto ciò che di rivoluzionario ha in sé questa parola) scrittori di questo secolo, che nessun buon lettore deve trascurare». «Il libro dei mostri», l'ultimo di Wilcock, lo conferma: è uno dei suoi più felici e sfrenati viaggi nel fantastico, la ricognizione puntuale ed esilarante-raccapricciante di un «piccolo mondo mostruoso», dove non troveremo Sirene e Onocentauri, ma molti personaggi improbabili – e che pure ci sembra di incontrare ogni giorno, in quella quotidianità, riconoscibile come semplice maschera del caos, in cui vengono genialmente innestati il grottesco e l'assurdo, la diversità e la follia: il geometra Elio Torpo, per esempio, si è tramutato in un vulcano di fango, l'ufficiale postale Frenio Guiscardi in «un ammasso di peli, lana e bambagia, di forma genericamente sferica», il critico letterario Berlo Zenobi in una massa di vermi, il veterinario Lurio Tontino in un asteroide, e lo psicoanalista Ruzio Haub-Haub è in tutto simile a una vipera... Come Hrundi V. Bakshi (il protagonista di «Hollywood Party»), ha scritto Edoardo Camurri, «Wilcock si diverte a mandare a gambe all'aria tutto quanto»: sotto la caustica ferocia dei suoi attacchi crollano frasi fatte, luoghi comuni, banalità e ideologie.

143 pages, Kindle Edition

First published January 1, 1978

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About the author

Juan Rodolfo Wilcock

67 books59 followers
Juan Rodolfo Wilcock was an Argentinian-Italian author, poet, critic and translator. He was the son of Charles Leonard Wilcock and Ida Romegialli.

After writting some poetry books, published in his homeland, he left Argentina because his opposition to Juan Domingo Perón's government. Soon before leaving, he learned some italian, then he moved to Italy, where he lived in very humble conditions. There, aside from his translations, that made possible sustain himself in a foreign country, he started writing fiction in italian.

This is how, in the 1970s, he published his most remarkable works, such as La sinagoga degli iconoclasti, Il libro dei mostri and Lo stereoscopio dei solitari, books largely inspired by Borges' humoristic and modernist style.

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5 (2%)
Displaying 1 - 30 of 35 reviews
Profile Image for Ajeje Brazov.
780 reviews
January 15, 2020
Un caleidoscopio di personaggi stravaganti, surreali, inarrivabili, per certi versi più surreali dei quadri di Dalì o altri esponenti del Surrealismo nella pittura. Ma quando li leggi, questi racconti di 2 o 3 pagine massimo, ti lasciano quel non so che di riflessione umana e sociale, sorprendente. Oltre ad essere personaggi il più lontano possibile dal reale, il tutto è alimentato dai nomi di questi personaggi, a dir poco alieni, ma perchè allora, ad ogni conclusione di racconto mi trovo lì a rimuginare su: comunque ha dell'umano in senso così stretto, che quasi mi sento in prima persona preso in oggetto!

Una gran bella scoperta, racconti esilaranti, riflessivi, crudi, horrorifici, grotteschi, schifosamente "splatter" alle volte e così densi di significati nascosti e non.
Profile Image for Cosimo.
430 reviews
December 12, 2020
Non voglio vedere nessuno

«L'elemento irrazionale dell'anima si distingue in due parti: l'una coraggiosa, ambiziosa, mossa dalla passione; l'altra vile, languida, dedita ai piaceri. Coloro che perseguono i piaceri negano valore anche alla parte dell'anima che è ambiziosa, e tuttavia migliore, e certo più forte e più degna di un uomo; e considerano necessaria alla felicità la parte fiacca e vile. Tale felicità, è un miscuglio spaventoso di membra diverse, mal connesse tra di loro: fino al pube, questa Scilla dei sensi ha l'aspetto di leggiadra fanciulla; nel resto, è un immane mostro dal ventre di lupo con attaccate code di delfino e altri animali feroci, paurosi, veloci; ma costoro, da quali mostri pensano sia costituita la saggezza? L'arte più importante dell'uomo è la virtù: a questa si attacca la carne inutile e soggetta a corruzione».

Ha scritto Michele Mari che gli esseri umani di Wilcock sono forme irrisolte; così i suoi mostri scontano la colpa di essere al mondo, sono scherzi della natura, freaks, prodigi grotteschi e metamorfici: pupi, crisalidi, crostacei, ammassi di fango o schiuma, sono illusioni ottiche, corpi visibili solo al buio, grovigli di dolore e solitudine, disperati e trascurati artisti cosmici. I mostri di Wilcock cantano, sussurrando all'orecchio dei lettori, un'armonia pura e soave, nobile come una bestia selvaggia. L'ispirazione surrealista a questo scrittore atipico e inclassificabile viene dalla Buenos Aires di Borges e delle sorelle Ocampo, così come da un'erudizione smisurata unita alla conoscenza delle lingue e dell'arte del tradurre; in più, Wilcock è stato cosmopolita per nascita, di madre italo-argentina e padre inglese, ingegnere nella formazione, esiliato per scelta dalla Roma letteraria di Moravia e Pasolini. Egli scrisse di tutto, poesie, testi teatrali, racconti, finte recensioni, ibridi fantastici, romanzi, sempre sul filo dello scandalo e dell'oltraggio, portato avanti da un'immaginazione che feconda il limite e l'imprevisto, da una sapienza linguistica che evade qualsiasi collocazione. Altro importante studioso dell'artista Wilcock è Edoardo Camurri, il quale, descrivendo la sua poetica surreale e intertestuale, scrive che nei testi gli spiriti affini, più vicini, come sono questi mostri in prossimità a noi, vanno tenuti a distanza e che l'autore ha capito che la mostruosità e l'orrore sono forme transitorie della rappresentazione, sono simboli di una lingua dotata di morale a disposizione dei personaggi nel teatro triste del mondo. Lo scrittore italo-anglo-argentino è prudente, resiste all'enigma, pone la salvezza in un luogo infero che corrisponde all'apertura massima che è la conclusione del libro. A modo di esempio, si possono ricordare, il mostro con la pelle di specchi, il geometra vulcano, l'archeologo con le piume, l'uomo-giardino, la soubrette enorme e calva, il cardinale in pigiama dentro un blocco trasparente; e poi, la ragazza che si decompone, la creatura marina esperta di ragioneria, l'ominide che scrive con i piedi, la mummia erotica, il critico letterario palla di vermi, il mostro-legno, il mostro-piatto come un foglio, quello infernale, quella tutta squame e cartilagine, l'essere miraggio, il poeta capsula, il mostro scivoloso come l'olio, il prete robot, il finanziere fatto d'aria, il commercialista rivoltato, negativo, che annulla gli altri, la donna di lana, la donna farfalla. E così a seguire, guadagnandosi la vita, ballando. E infine in rete si trovano altri contributi significativi, tra cui spicca l'illuminante visione di Francesca Lazzarato, che sottolinea la singolarità dell'estetica di Wilcock, ne legge la vocazione enciclopedica e lo sguardo insieme mitologico e popolare, che osserva in modo bifronte sia l'arcaico che il futuro, lungo un'onda contaminata che si può definire «postfantastica». Fantasia che prende forma in un mondo letterario, dove il caos è la normalità, non l'eccezione. E certo, ricordando così insieme gli appassionati lettori di questo autore singolare e intuitivo e imprendibile, non si può non nominare Roberto Bolaño, che su Wilcock così scrive: ”I suoi personaggi, quando sono cattivi, lo sono per eccesso di bontà, e quando sono buoni sono incoscienti e quindi temibili, non più temibili, però, di ogni altro essere umano”.
Profile Image for Come Musica.
1,745 reviews477 followers
July 25, 2019
Ironico, irriverente, sottile nel descrivere le ‘mostruosità’ umane.

“In lui ha voluto la natura confutare almeno una volta l’inconfutabile, quasi lacrimevole, bruttezza della nudità umana; questo animale scuoiato e deforme, questa povera imitazione di una scimmia che millenni di meschinità hanno lasciata senza pelo, si è accesa per un attimo effimero in Alasumma con i colori delle terre calde e adesso balla, come Dio la manda, a rendere cinerei questi popoli che senza alcun diritto occupano la bella terra e la rattristano.
Come a dire, saresti sì potuto essere bello come lui, ma, solo tra le bestie, sei stato trascurato nel disegno del mondo, unica dimenticanza mia, uomo, paradigma del mostro.”

Il link della lettura condivisa su Twitter
https://wke.lt/w/s/nkgjBQ
Profile Image for Amaranta.
576 reviews233 followers
April 21, 2019
Uno sguardo curioso su un mondo fantastico, in cui esistono una miriade di “personaggi” strani ed impensabili. Può capitare di incontrare un vulcano trascurato dalle figlie, un uomo con le piume, un uomo avvolto in un involucro trasparente, un bambino che perde pezzi, un falegname che fa le uova, animali fantastici.
La fantasia di Wilcock è senza limiti, e quello che sembra scontato per lui non lo è. Tutto, ogni parte del corpo e della psiche passano al setaccio di una mente vulcanica e innovativa come la sua, che rielabora e crea. Divertimenti, scherzi del destino, piccole follie sono racchiuse in questo libretto. Delizioso, da gustare a piccole dosi per farlo durare
Profile Image for Fernando.
699 reviews1,096 followers
December 9, 2021
“Es como decir, sí: hubieras podido ser tan hermoso como él pero, solo entre las bestias fuiste omitido en el boceto del mundo, único olvido mío, hombre, paradigma del monstruo.”

La mente de Juan Rodolfo Wilcock no tenía límites. Con su perfecta combinación de seres dignos de Carroll o Tolkien, su imaginación no tenía techo.
Luego de haber leído “El estereoscopio de los solitarios”, otra genialidad única y su alucinante colección de cuentos “El caos”, me di el gusto de leer este “Libro de los monstruos.”
Este libro es un fabuloso bestiario en el que Wilcock combina “El libro de los seres imaginarios” de Jorge Luis Borges con “Historia de cronopios y famas” de Julio Cortázar y por qué no, con personajes devenidos en diversas metamorfosis a la Gregor Samsa de Franz Kafka incluso a las de Ovidio.
Sin copiarse de ninguno de esos personajes crea los propios e invita al lector a tratar de imaginarse lo que él va describiendo en cada uno de ellos.
Algo similar ocurre con el libro “Las aflicciones” de Vikram Paralkar aunque en ese caso el autor hindú inventa enfermedades tan inverosímiles como originales.
Volviendo a Wilcock, es una alegría saber que la editorial “La bestia equilátera” publicó los tres libros que menciono en esta reseña.
Lean a J. R. Wilcock. Más original no se consigue…
Profile Image for Diletta.
Author 9 books229 followers
April 23, 2019
Cambia tutto, crolla tutto.
(I miei preferiti: Primio Doppo, Cardinale Mondo Tuto, Mario Obradour.)
Profile Image for Molly Bloom.
52 reviews31 followers
February 16, 2021
Più che "Il libro dei mostri" è un libro sulle mostruosità umane. Certo, i personaggi sono fantastici, ma sono incredibilmente umani, a partire dai loro nomi ed ognuno di essi esprime un difetto, una imperfezione della natura umana, e a volte anche un dono, come nel caso di Paola Udovich che è diventata un ammasso informe di dolore e disperazione, "cosmicamente" sola nel suo nefasto destino ma che elabora questo dolore attraverso un canto che sprigiona gioia. Ogni breve racconto, che corrisponde alla descrizione di un mostro-umano, si conclude sempre con un insegnamento, con una pillola sulla natura umana, manda sempre un messaggio diretto e semplice. Alcuni racconti sono ilari altri un po' meno ma in tutti la fantasia dell'autore è straordinaria e riesce a sposare la finzione con la realtà in una felice unione. Dostoevskij dice che l'uomo è un maestro della cattiveria, fa dell'orrore un'arte ed è sempre lì a inventarsi nuovi piani diabolici, mentre la natura è innocente. Ciò che rende mostri i personaggi di questo libro è proprio la natura umana. Ahimè. 
Profile Image for Jean Ra.
297 reviews1 follower
February 18, 2021

Imaginaos a un Italo Calvino muy socarrón y os acercaréis bastante a lo que este libro ofrece. Los 60 y pico perfiles de personajes, cuya descripción son el relato en sí, siguen siempre el mismo patrón, pero a cambio despliega un hilarante sentido de la imaginación a la hora de imaginar características fantásticas en personajes. En algunos casos nos habla de un hombre que se han trasformado en meteorito, en otro una mujer que queda envuelta en una espuma rosa, también un muchacho que se convierte en un remolino... el catálogo de situaciones es en verdad amplio.

Se trata de una obra satírica, busca divertir al lector, aunque no se trata de un esfuerzo gratuito, si se lee con atención y entrelíneas se advertirá que en el fondo se perfila una crítica de diferentes aspectos de las sociedades occidentales. Así, nos encontramos con un crítico literario hecho de gusanos, un cantautor cuyo cerebro es tan grande como una almendra y es tan inteligente como un tapir, un mariscal que se ha convertido en una bestia del infierno y un largo etcétera. También se crean situaciones irónicas entorno a locutores de radio o de nociones como la vanidad en el cuento del tipo que queda cubierto de espejos y todo el mundo cree hermosísimo. Por eso digo que se podría leer como un gran tapiz satírico de la sociedad moderna, además de una muy original forma de emplear la imaginación fantástica.

Descubrí al autor de rebote, hace unos años, a través de Roberto Bolaño, y todas las expectativas que me creado con el tiempo se han visto satisfechas. Creo que sólo ha habido uno o dos perfiles con los que por lo menos no he sonreído y, en cambio, muchos que sí me han arrancado buenas risas. Una monstruosidad de libro.

===
El libro por cierto lo adquirí en Febrero de 2020, ahora hace un año. Qué tiempos locos aquéllos en los que podíamos ir por la calle sin reservas, sospechas y plena libertad de movimientos.
Profile Image for Adriana  Lopez.
12 reviews26 followers
November 17, 2019
Junto a algunos cuentos de El caos, lo mejor de Rodolfo Wilcock. No se puede predecir su imaginación pese a que todos los relatos presentan el mismo esquema. Tiene encanto su escritura y se disfruta de una forma única. Su lectura es una experiencia maravillosa.

Merged review:

Junto a algunos relatos de El caos, lo mejor de Rodolfo Wilcock. Pese a que los relatos presentan todos el mismo esquema, es imposible predecir su imaginación. Tiene encanto su escritura y genera asombro cada invención. Su lectura propone una experiencia maravillosa.
Profile Image for Fabio.
444 reviews51 followers
June 17, 2019
Semplicemente geniale. Di una genialità che, recentemente, ho trovato solo nel Manganelli di Centuria, declinata in forma simile e sostanza affatto diversa.
Profile Image for Maurizio Manco.
Author 6 books113 followers
October 8, 2017
"... l'uomo, disastrosa velleità di una natura per il resto non priva di gusto." (p. 66)

"... solo tra le bestie, sei stato trascurato nel disegno del mondo, unica dimenticanza mia, uomo, paradigma del mostro." (p. 148, excipit)
Profile Image for Rodrigo Tello.
330 reviews22 followers
June 16, 2021
Wilcock estaba loco, muy loco. Lo que hizo con este libro no tiene nombre. Era un distinto, y lo que van a leer es algo único que estoy seguro no leyeron antes en su vida. Palabra.
Profile Image for Jordi Ortiz.
Author 4 books22 followers
December 19, 2021
“Puesto que los muñecos de piel de policía son producidos a razón de uno por año y cada uno es de edad más avanzada que el anterior, presentan esta insólita característica: que el más joven de los quince es el más viejo de los quince”.

Me entero, por la contraportada del libro, que el argentino J.R. Wilcock interpretó el papel de Caifás en El evangelio según san Mateo, de Pasolini. Menudo personaje. Añado el dato al cesto de las anécdotas del escritor con las que me he ido topando a lo largo del tiempo, desde que leí ese cuento maravilloso que es Los donguis. Los donguis tiene uno de los mejores inicios y uno de los mejores finales que puedo recordar y para mí es, sin duda, uno de los dos mejores relatos que recoge la Antología de la literatura fantástica.
Wilcock fue muy amigo de los tres autores —Adolfo Bioy Casares, Silvina Ocampo y Jorge Luis Borges—, y ya me cae simpático sólo por haber traducido varios de los libros de Graham Greene que tengo en casa. El hombre terminó exiliado en Italia, donde empezó a escribir sus libros en italiano —“ese tan raro castellano”, y ya se quedó allá. También se dedicó —la tarjeta de presentación circula por el Internet— a “inventar autores bajo demanda” para diversas editoriales europeas.
De sus obras me quedo con El caos y con La sinagoga de los iconoclastas. De vez en cuando releo en voz alta la parte del utopista Aaron Rosemblum, y me sigue pareciendo una delicia.

El libro de los monstruos es más parecido a El estereoscopio de los solitarios y, aunque me parece mejor que ese último, no está a la altura de mis expectativas. Advierto compungido que quizás el paso del tiempo no ha jugado muy a favor de la obra, o tal vez simplemente me ha dejado, a mí, un poquito más lejos de ella.
En cualquier caso son 62 (¡un número tan cortazariano!) los monstruos que encontramos descritos en el libro, cada uno en apenas dos o tres páginas. Hay variedad para dar y tomar, idas de olla espectaculares, mala leche por doquier. Pesa, no obstante, cierta reiteración, y ese humor sutil que de tan sutil en ocasiones queda difuminado o se escurre entre nuestros dedos antes de poder ser apresado. Otras veces la metáfora, o su ausencia, está demasiado cerca de lo evidente, o de lo soez. Así, lo que debiera ser mordedura queda en palmadita en la espalda:
“En cuanto al resto, su actividad intelectual —y de cualquier otro tipo— es tan reducida que bien se lo puede considerar un ciudadano ejemplar”.
Pero vayamos a lo bueno, que lo hay y mucho. Con algunos monstruos me he reído de verdad, en otros he admirado la finura de la escritura del argentino, la elección del adjetivo justo, el tonelaje de su síntesis, la imaginación desbordante –tan caleidoscópica como bizarra—, la mala baba como hilo conductor. Algunas perlas:
“La cabeza del poeta Eher Sugarno recuerda bastante la cápsula de la amapola cuando está madura y se inclina hacia la tierra para verter las semillas; el cuerpo, en cambio, es difícil de describir.” (Ah, los poemas de Eher sobre la nieve, las cáscaras o los sulfamídicos son de lo mejor del libro).
Grandísimos también el hombre convertido en cenicero de madera que piensa recetas como venganza, el benjaminbuttoniano Doctor Branco Olgi, el novio que es un espejismo, el pobre asistente social Ilio Collio, el asteroide afecto a las bromas al Papa, el hombre negativo que anula y mata temporalmente a quien se queda a solas con él, el suegro que es un efecto óptico…

Podría decirse que al final el pecado es la abundancia, y por tanto la irregularidad, y eso sería fácilmente perdonable, ¿no?







Profile Image for Eustachio.
695 reviews70 followers
August 30, 2020
Potrei limitarmi a dire che le descrizioni di questi personaggi sono bislacche e spassose, liriche e terrificanti, invece aggiungo due note a margine:

1) A volte sembrano esercizi di fantasia con l’unico scopo di far sorridere, invece di punto in bianco Wilcock butta lì una frase arguta o amareggiata sulla condizione umana, alla faccia del parlare di mostri;
2) Neanche in un libro di personaggi grotteschi, senza nessun riferimento temporale preciso, si sfugge alla mentalità di un’epoca: delle poche donne-mostro, sono sempre definite in base alla loro funzione rispetto agli uomini e/o il grottesco ha sempre a che fare con l’aspetto fisico e il non essere attraenti.
Profile Image for Amy Appiani.
66 reviews10 followers
May 24, 2021
Rileggerò la descrizione del "mostro" Paola Udovic quando vorrò trovare un senso al mondo nei giorni di pioggia.
Profile Image for Ester Franzin.
22 reviews
June 7, 2022
Un bestiario formidabile di un autore che ho amato dalla prima pagina. Capitoli brevissimi, ma scritti con arguzia e con ironia sottile.
Profile Image for Damián Lima.
428 reviews33 followers
February 29, 2024
Excelente, absolutamente excelente este libro de Wilcock, apenas inferior al perfecto Estereoscopio de los solitarios, con el cual funcionan como un conjunto, como una gran obra maestra de lo esperpéntico, lo monstruoso y lo absurdo. Con unas cuotas de humor y comicidad insuperables Wilcock despliega en este libro una galería de seres atroces, deformes, informes, imposibles, circulares, pinchudos, negativos, asimétricos, cada uno con su correcta profesión y su usualmente cotidiana y rutinaria vida, que funcionan como espejo de las miserias, las tragedias y lo inevitable de todas nuestras vidas. Para leer y releer hasta el cansancio, para sonreír y reír a carcajadas ante las ocurrencias absurdas del sinsentido wilcockiano, que aunque a veces parezca no llevar a ningún lado, siempre nos está revelando cuestiones importantes, recubiertas por capas y capas de grasas, aceites, porquerías, putrefacciones, púas, maderas y otras tantas superficies como las que recubren a sus monstruos. Junto a El estereoscopio de los solitarios, dos libros ignorados de un autor ignorado que son imperdibles e imprescindibles.
Profile Image for Pino Sabatelli.
528 reviews63 followers
January 1, 2021
Quattro stelle e mezza
Un’opera godibilissima che unisce a una fantasia sfrenata una scrittura che, anche quando sposa i registri più grotteschi, conserva una rassicurante nota di ironia quando non di mordace umorismo.

Questo bestiario raccoglie mostri i più disparati, uomini e donne che d’improvviso, senz’altro motivo che il capriccio del caso, si trasformano in creature assurde, disgustose, in un vortice di vento, assumono poteri strani, oppure diventano il nulla.

Ma Wilcock ci ammonisce che, al di là delle apparenze, sono tante le cose che ci accomunano a questi mostri, a cominciare dal fatto che tutti, noi e loro, “siamo, se non ancora una mummia, perlomeno il progetto di una, in grado più o meno avanzato di realizzazione”.
Profile Image for Gileblit.
Author 2 books7 followers
December 8, 2014
Los monstruos de este libro no proceden de la mitología griega, ni del folclore irlandés: han salido directamente de la ciudad, de la sociedad de hoy. Cada uno de los fenómenos descritos en el libro existe en algún punto de nuestro entorno: puede que incluso seamos nosotros mismos...

Este es un libro para leer con cuidado, poco a poco. Cada uno de los capítulos tiene entre dos y tres páginas, y cada uno corresponde a un monstruo distinto. Pueden parecer simples descripciones de seres inventados, pero si se les da tiempo para madurar en la mente descubriremos que no son tan distintos a nosotros.
Profile Image for Claudio.
37 reviews11 followers
August 17, 2021
Cosa succederebbe se Kafka, fattosi di acidi, si mettesse a scrivere una nuova antologia di Spoon River dal sapore vagamente italico, psichedelica, e anche un po’ gore?

Ciascun frammento di questo caleidoscopio è un quadretto di surrealismo e ilarità grottesca. Sempre leggero, a tratti soltanto bizzarro, a tratti invece decisamente uncanny. L’intento, neanche troppo implicito, è quello di farci specchiare nella più completa e totale mostruosità di questi buffi Gregor Samsa, per veder riflesso nient’altro che i nostri volti di primati spelacchiati. Tanto più l’humor nero di Wilcock ci porta lontano dal reale, tanto più quello di cui ci rendiamo conto è che in queste parentesi “mostruose” (e qui le virgolette sono di proposito) non c’è nulla di particolarmente disumano, anzi. Wilcock stesso ce lo dice ogni tanto, un po’ obliquamente, tra il sarcastico e il paternalistico; è l’uomo, “animale scuoiato e deforme”, “paradigma del mostro”, ad essere stato trascurato nel disegno del mondo. Insomma, siamo noi ad essere le parentesi noiose di un afflato (di chi, poi?) che, per quanto privo di senso, sarebbe altrimenti almeno creativo e variopinto.
Profile Image for Ciro Teleffe.
Author 2 books2 followers
August 1, 2021
Una raccolta di mostri più che umani. Un piccolo catalogo di mostruosità che si può tranquillamente tenere sul comodino per mesi, e leggere con calma, di tanto in tanto, alternando con altre letture. È come avere su una mensola una di quelle collezioni da nerd, una schiera di miniature di personaggi fantastici riprodotti nei minimi dettagli e dipinti a mano. Sono tutte creature già consumate, già colpite dalla natura, a volte meravigliose, ma sempre profondamente sole. Quello che vediamo di loro è ciò che ne rimane, ciò che le ha rese speciali, la loro forma ultima, anzi, qui si va oltre, si eccede, si supera l'entelechia. Sentiamo scorrere sulle pagine il loro destino irremeabile.
Profile Image for Milena - Bosque Literario.
161 reviews9 followers
December 26, 2018
En 62 relatos de pocas páginas este bestiario presenta una sociedad llena de personajes peculiares. Can ironía y humor negro Wilcock le otorga a cada "monstruo" un rasgo particular; algunos tienen deformaciones en el cuerpo, otros se transforman en objetos relacionados con características siniestras o perturbadoras que los humanos podemos llegar a tener y por último seres con el cuerpo recubierto de espejos, metales o madera.

P.D: Excelente remate al final de cada cuento.
Profile Image for Juan Penagos.
6 reviews1 follower
September 15, 2022
Leer un bestiario es tan parecido a caminar por los callejones del Marché aux Puces en Paris. De tener la sensibilidad, uno se queda maravillado por las baratijas, cosas inservibles y herencias olvidadas de la tia abuela Carlota. Cada Monstruo del libro es un personaje caleidoscópico que deja una impronta por lo mordaz y onírico. Antes de que llueva debo ir saliendo a Plaza Dorriego para buscar el de Borges.
50 reviews
September 10, 2022
Le he intentado dar una oportunidad porque me llamó la atención en la biblioteca, estoy a 50 páginas de terminarlo y no me aporta absolutamente nada. Lectura terminada antes de terminarlo. No me ha gustado.
Profile Image for Amanda Check.
23 reviews4 followers
April 12, 2023
Posto che non è così originale come sembra nemmeno nella fattispecie di ciò che racconta, misoginia e razzismo spiccioli (ancor di più nel 1978) non è che rendano un libro molto attraente e ne pregiudicano assai la sagacia.
Displaying 1 - 30 of 35 reviews

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